Al via la Mostra d’arte cinematografica di Venezia ⥀ Baumbach, Charaf, Thomas e Matarrese

È iniziata la 79esima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Quest’anno anche la nostra associazione, Nie Wiem, parteciperà l’8 settembre 2022 alla mostra con il cortometraggio IN QUANTO A NOI, regia di Simone Massi, voce di Wim Wenders, produzione di Nie Wiem (Valerio Cuccaroni), Simone Massi, Francesco Appoggetti

 

È finalmente iniziata la settantanovesima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia e ogni sottosezione ha avuto a suo modo un film-manifesto che la inaugurasse. La selezione ufficiale è partita con la prima mondiale di White Noise, il nuovo lavoro di Noah Baumbach (Storia di un matrimonio, 2019) con protagonisti Adam Driver e Greta Gerwig. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Don Delillo, che era da molti considerato non adatto a una trasposizione sul grande schermo per la sua complessità. Le aspettative erano altissime, anche perché si vociferava che il budget del film si aggirasse intorno ai 100 milioni di dollari, ma Baumbach è stato più che all’altezza e ha portato a Venezia un possibile candidato agli Oscar 2023. 

 

 

La storia riguarda la famiglia Gladney, una piccola tribù con quattro figli tutti nati da matrimoni diversi, un padre docente universitario e una madre insegnante di aerobica. Premesso che ancora una volta la famiglia si riconferma il nucleo centrale nella produzione del regista, questo ritratto in particolare cattura un mondo pieno di ombre, che iniziano a tendersi sopra i personaggi sin dalle prime scene e restituiscono un’umanità smarrita, piena di paure. Nonostante si cerchi di combatterle, le paure rimangono sempre al loro posto e addirittura sembrano concretizzarsi in minacce sempre più vicine. Non bisogna però aspettarsi un film tetro, perché Baumbach non ha questo modo di raccontare e, anzi, è nel suo stile creare momenti di tenerezza che restituiscano una dimensione familiare molto vicina allo spettatore, fatta di piccoli dettagli, come una canzone di Elvis cantata tutti insieme o gli incredibili titoli di coda, che meriterebbero un paragrafo a sé stante.

In contemporanea al concorso ufficiale è stato dato il via anche alle Giornate degli Autori, sezione parallela nata per iniziativa dell’Anac e dell’API, con Dirty difficult Dangerous del libanese Wissam Charaf. A suo modo questa pellicola ha qualcosa in comune con la precedente nel modo di utilizzare molti toni diversi nella narrazione e usarli per intersecare più livelli simultanei. Il film parla di due giovani immigrati a Beirut: una ragazza etiope che lavora come badante e un siriano che ha perso praticamente tutto, compreso il padre, nel conflitto che prosegue nel suo Paese d’origine ormai da troppi anni. I due sono innamorati e decidono di scappare insieme, ma si portano appresso delle ferite, a tratti visibili e a tratti no, che rendono tutto più complicato e fanno di questa storia d’amore una metafora politica e sociale molto originale, soprattutto per i suoi richiami gotici e fantascientifici.

Nella stessa sala in cui si svolgono le proiezioni delle Giornate degli autori è stata inaugurata anche la Settimana della critica, altra competizione parallela organizzata questa volta dal Sic, che quest’anno si è riproposta di presentare una selezione molto vivace, che possa essere di buon auspicio per la fine della pandemia. Per dare spazio a nuove voci del cinema italiano a ogni film in gara in questa categoria viene associato un cortometraggio di un regista emergente, che viene discusso e proiettato prima. Il cortometraggio di apertura il 31 agosto è stato Pinned into a dress di Guillaume Thomas e Gianluca Matarrese, che racconta la strada (tutta in salita) di Miss Fame per diventare una drag di fama internazionale. Il corto si è rivelato un abbinamento perfetto non solo per la qualità del lavoro, ma anche per l’introduzione ad alcune tematiche del film che lo ha seguito, Trois nuits par semaine, in cui un ragazzo incontra una giovane drag parigina e intreccia con lei un legame che metterà in discussione una lunga relazione con un’altra coetanea. Entrambi i lavori hanno raccontato delle storie molto intime e svelato un lato diverso di un mondo di cui il grande pubblico sa ancora troppo poco, di fatto hanno ricevuto un benvenuto entusiasta e hanno aperto al meglio la Settimana.
Questo è tutto per i primi giorni al Lido! Rimanete con noi per altri aggiornamenti!