Aristocrazia 2.0 ⥀ Un libro svela il piano del “Governo dei Migliori”

Aristocrazia 2.0 di Abravanel, direttore emerito di McKinsey, è stato pubblicato tre giorni dopo le dimissioni del premier Conte, ennesima riprova che l’operazione “Governo dei Migliori” fosse pianificata a tavolino

 

L’operazione “Governo dei Migliori”, con cui Mario Draghi è diventato Presidente del Consiglio, non era solo premeditata ma calendarizzata. A dimostrarlo è l’uscita di un libro. Tre giorni dopo le dimissioni di Conte, infatti, è uscito in libreria Aristocrazia 2.0 di Abravanel, direttore emerito di McKinsey.

Cronologia dell’operazione “Governo dei Migliori” alias Aristocrazia 2.0

25 gennaio. Il Presidente del Consiglio Conte annuncia le sue dimissioni al Senato.

28 gennaio. Esce in libreria Aristocrazia 2.0. Una nuova élite per salvare l’Italia di Abravanel.

4 febbraio. Il Presidente della Repubblica Mattarella incarica Draghi di formare il “Governo dei Migliori”.

Galeotto fu il libro e chi lo scrisse

L’operazione “Governo dei Migliori” è stata pianificata a tavolino. Le logiche della promozione editoriale non lasciano dubbi. Normalmente un editore deve comunicare al distributore l’uscita di libro con circa tre mesi di anticipo, poi la prenotazione definitiva dell’uscita (lancio) va effettuata con circa 30 giorni di anticipo. Nel caso in cui si decidesse di pubblicare un’opera non prevista (extra lancio) i tempi di uscita sono di almeno 30 giorni. Insomma, l’operazione “Governo dei Migliori” era calendarizzata. Il libro sarebbe potuto uscire la settimana prima (lancio numero 3, 21 gennaio), oppure la settimana dopo (lancio numero 5, 4 febbraio), invece è uscito proprio quando doveva uscire, tre giorni dopo le dimissioni di Conte e una settimana prima dell’incarico a Draghi.

McKinsey per il “Governo dei Migliori”

Non è complottismo. Non è una semplice coincidenza. A svelare la connessione strettissima tra le vicende del governo Draghi e quelle di McKinsey è stata Radio Popolare, nel giornale radio della mattina di venerdì 5 marzo. Radio Popolare ha reso noto che «la società di consulenza statunitense McKinsey sta lavorando al Recovery Plan italiano. La notizia […] è stata poi confermata da altre fonti. Potente ed influente, una specie di governo parallelo, come è stata descritta da molti, McKinsey è allo stesso tempo, una sorta di laboratorio del neo liberismo e il suo braccio operativo».

L’aristocrazia non è compatibile con la democrazia

Non è reato chiedere un parere prezzolato a una società internazionale di consulenza manageriale, ma pone problemi politici evidenti affidare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Recovery Plan), da cui dipende il futuro della democrazia italiana, a una società il cui direttore chiede un regime oligarchico.

Gli elettori e le elettrici del Partito Democratico, che sostiene questo Governo, potranno ancora essere sicuri e sicure di votare per una forza democratica? Gli elettori e le elettrici del MoVimento 5 Stelle saranno ancora sicuri e sicure di votare per una forza che propaganda la democrazia diretta?

E cosa penseranno gli elettori e le elettrici di Loredana De Petris ed Erasmo Palazzotto di Sinistra Italiana, che hanno deciso di votare la fiducia al Governo Draghi nonostante l’assemblea del proprio partito avesse deciso di non votarla?


Valerio Cuccaroni
Valerio Cuccaroni

Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)

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