Compiti di Giulio Giadrossi ⥀ Passaggi
La rubrica Passaggi ospita oggi una prosa breve di Giulio Giadrossi. L’editoriale della rubrica può essere letto qui
Illustrazione in copertina di Gabriele Doria, Senza titolo, 2022.
Fulmineo
precipita il frutto di giovinezza,
come la luce d’un giorno sulla terra.
E quando il suo tempo è dileguato
è meglio la morte che la vita.
Il mio psichiatra è come me, quando gli chiedo se la terapia funziona, se devo aumentare la dose, si tocca il naso, mente sapendo di mentire, ma lo fa come me, come il bambino che sono stato, quello che non ha fatto i compiti e non sa come dirlo alla maestra. Io non avevo mai un cane quindi non sapevo che scusa inventarmi. Mente perché sa che non migliorerò, sa che se continuo a bere, e se gli chiedo a ogni seduta dell’interazione fra psicofarmaci e l’alcool, non è che la situazione migliora. Lui i suoi compiti li ha fatti, mi ha prescritto una cura da prendere dopo i pasti.
Io dico sempre ai miei amici di leggere Mark Fisher, di non privatizzare il disagio ma quando poi cammino lungo la strada di casa, sento una specie di Gremlin che mi sussurra cose strane lungo la schiena, mi dice non dovevi prendere l’md anche stavolta, che fare la cotoletta nel letto non è bello che poi c’hai il pranzo con tua madre e lei ti chiede se è buono il pasticcio o ha troppa besciamella ma a te fanno un po’ male le mascelle da non poter apprezzare e ricambiare appieno il gesto di affetto di tua madre espresso attraverso la preparazione di piatti della tradizione italiana serviti su piatti che ha ricevuto in occasione del suo secondo matrimonio. Mi domando se la violazione di copyright nel delirio allucinatorio sia perseguibile penalmente. Lei i suoi compiti li ha fatti, ha espresso affetto servendo affettati.
Una mia amica lavorava in un bar, ogni mattina un anziano entrava per bere un bicchiere di vino, leggere il giornale sulla pagina degli annunci mortuari ”per vedere se sono morto”, diceva. Un giorno non si è più presentato, è bastato aprire il giornale per capire il perché. Lui i suoi compiti li ha fatti, ha letto fino a che non è diventato egli stesso scrittura.
C’è un ladro che alla stazione di Milano ruba una pagina dai libri della sezione poesia di una nota libreria commerciale con svariate sedi situate nei principali capoluoghi italiani. Lui i suoi compiti li ha fatti, ha sottratto reliquie di parole a merci probabilmente invendute.
Ci sono i gabbiani sui tetti delle case per impiegati statali in cui vivo che ogni estate mi tengono sveglio, non basta il ribollire incessante del cemento dell’edilizia fascista steso al sole di estati soggette al riscaldamento globale a fare eco alle mie inquietudini, ci sono anche i cuccioli di gabbiano con i loro gorgheggi ad annunciare l’alba. Loro i loro compiti li hanno fatti, hanno impersonato il canto del gallo per noi topi di città, abitanti di case non nostre.
Chi volesse proporre prose brevi e illustrazioni per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it


Giulio Giadrossi
Giulio Giadrossi vive e sogna a Trieste. Ha pubblicato "Di stanza a Trieste" (Ensemble editore, 2020).