Le cose (1) di Gianluca Garrapa ⥀ Passaggi

La rubrica Passaggi dedica la sua pubblicazione di oggi, per la prima volta, a Gianluca Garrapa con il testo Le cose (1). L’editoriale della rubrica può essere letto qui

Illustrazione di Stefano Sartori, Senza titolo, 2022.

 


Le cose che trovi per strada sono anche le foglie che cadono dagli alberi, ma sai l’origine e certo sono cadute da un albero vicino. Le cose che si accumulano ai lati della strada, a meno che non sia neve, è spesso, ancora una volta, foglie, insieme di foglie, mucchi di foglie, con il fascino, almeno per me, di ricordare il passaggio del tempo, l’autunno, la morte. E io amo la morte e senza la morte non ci sarebbe vita. Però le foglie possono anche essere di un albero lontano, ma capita di rado, d’altra parte la foglia non cade mai molto lontano dal proprio albero. Ma le cose che trovi per strada sono anche le macchine, quelle ferme, quelle di passaggio, quelle parcheggiate. E queste cose non sono affascinanti. Le foglie sì, le macchine per nulla. Ma chi sta scrivendo ora, e chi sta scrivendo ora non sono di certo io, o non del tutto io, ma qualcuno o qualcosa che mi abita da molto tempo, e insomma chi sta scrivendo è affascinato, che sia maschile l’egli che mi abita non ci sono dubbi e anzi è l’unico dato incontrovertibile, per quanto io sia attratto dal neutro più che dal femminile o dal maschile, e insomma chi sta scrivendo ora è attratto da quelle cose che stanno per strada ma non si sa cosa ci facciano lì. Le foglie e le macchine, mettiamoci anche le ombre e le persone, le pozzanghere e gli arcobaleni di benzina, oppure le bottiglie di vetro rotte o anche ancora integre semipiene di liquido accanto alla campana del vetro, oppure resti di spazzatura poco distanti dal luogo del loro seppellimento e cioè nelle vicinanze dei cassonetti quando esistevano ancora, dei cestini portarifiuti con posacenere per arredo urbano, e cioè nelle adiacenze delle case, lungo le vie, per le strade di ogni città o paese. Queste cose le vediamo, sappiamo ricostruire la loro genealogia dell’abbandono, e la loro provenienza. Le cose che trovi per strada non sono molto misteriose, puoi intuire quasi subito la loro storia triste di abbandono. 

Le cose che trovi fuori dalla città e dalle strade urbane, nel fango della campagna, nel sottopassaggio che sopra ci passa la superstrada che collega Empoli a Firenze, a esempio, le cose che trovi lì hanno origini misteriose. Di queste cose egli, cioè non io, ma chi sta scrivendo, di queste cose misteriose e lontane dai luoghi del loro seppellimento, egli vorrebbe scriverne, per scoprirne appunto le origini, la genealogia del loro abbandono. Ma non ora, un’altra volta forse. 

 

 

 


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Stefano Sartori, Senza titolo, 2022.