Cuciture di Eduard Escoffet ⥀ La performance poetica
Pubblichiamo oggi alcune poesie dal libro tradotto e curato da Nancy De Benedetto, Cuciture di Eduard Escoffet (Argolibri, 2022), poeta catalano, una delle voci più note e importanti della poesia sperimentale e performativa internazionale. Un estratto dalla nota al volume di Lello Voce introduce i testi.
Intanto sarà bene iniziare domandandosi: cosa cuce Escoffet nelle sue Cuciture?
Non solo il linguaggio alla realtà, mettendone in luce l’inevitabile inadeguatezza, ma anche tanti modi di fare, di concepire la poesia, apparentemente inconciliabili tra loro: lineare, sonora, performativa, concreta.
La poesia di Escoffet – rapsodo – è fatta di tante poesie. Essa sembra dirci che al cuore di ogni testo si cela una performance, che dietro ogni segno fa capolino un’icona, che sotto ogni suono sta acquattata una parola. Perché Escoffet, come ogni poeta che si rispetti, è se stesso e altro da sé, è un autore ‘collettivo’, fatto delle infinite relazioni della sua vita da clerico vagante nel mondo e tra le arti tutte della parola, delle infinite declinazioni del suo cucire poesia a poesia, poeta a poeta.
(Lello Voce)
⥀
el terra i el cel
dibuixa dues línies horitzontals, paral·leles.
comença per la de sota.
deixa-hi, a l’entremig,
prou espai per respirar, per morir-hi.
desvesteix l’ull.
arrisca’t a no dir-hi la teva.
il suolo e il cielo
disegna due linee orizzontali, parallele.
inizia dal basso.
lascia, in mezzo, spazio sufficiente
per respirare, per morire.
spoglia l’occhio,
rischia e non esprimere la tua opinione.
⥀
d’on venen les muntanyes?
hem anat enterrant
els morts camí del cel.
els cossos, que sobre la terra
consumien cada dia aire i aigua,
descansen ara on abans
hi havia terra, pedres i pols,
que s’amunteguen al damunt,
guanyant terreny a l’aire.
els vius no deixem de colgar la vida
per fer més curt el camí cap al cel.
da dove vengono le montagne?
abbiamo sempre sotterrato
i morti sulla via del cielo.
i corpi, che sulla terra
consumavano ogni giorno aria e acqua,
riposano ora dove prima
c’erano terra, pietre e polvere,
che gli si accumulano addosso,
rubando terreno all’aria.
noi vivi non smettiamo di seppellire la vita
per accorciare la via che porta al cielo.
⥀
estudis sobre l’horitzó
quantes glopades d’oxigen
ha de consumir cada dia un ciutadà mitjà
en condicions atmosfèriques normals
per observar la terra?
studi sull’orizzonte
quante boccate di ossigeno
deve consumare ogni giorno un cittadino medio
in condizioni atmosferiche normali
per osservare la terra?