Da rivedere (almeno) due volte! ⥀ Per Corrado Costa, a trent’anni dalla scomparsa

Per Corrado Costa, a trent’anni dalla scomparsa

 

Dalle 17.00 sulla pagina Facebook e il canale Youtube della Biblioteca Panizzi verrà trasmesso l’incontro con Giordano Gasparini, Chiara Panizzi, Fabio Orecchini e Chiara Portesine. Appena verrà pubblicato lo troverete di seguito.

Dalle 21.00 il sito di Argo si trasforma in un mini-cinema, dove verrà proiettato il film su Corrado Costa. Per accedere basterà collegarsi a www.argonline.it

 


Da rivedere (almeno) due volte!

 

La redazione di Argolibri, impegnata nella mirabolante impresa della pubblicazione dell’opera omnia, in stretta collaborazione con la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, ha immaginato di realizzare un Film, rigorosamente (un)complete, per ricordare il poeta nel trentennale della sua prematura scomparsa, avvenuta il 9 febbraio del 1991.
Tutti ricordano quei giorni: un poderoso blocco anticiclonico veniva a formarsi sulla Scandinavia, con massimi barici di oltre 1050 hPa. L’ondata di freddo di origine siberiana si spostava rapidamente dall’europa orientale, e, imboccata la via Emilia all’altezza di Faenza, alla guida di un vecchio Mersèdes, si abbattè duramente su Parma e Reggio, con nevicate straordinarie e grasse risate di bambini. Le strade erano ghiacciate, il cimitero una meta irragiungibile, posto in cima ad una ripida collina. Chi cercava di raggiungerlo in auto si ritrovò presto fuori strada, o scivolò mestamente al punto di partenza; chi provava a raggiungerlo a piedi non ebbe sorte migliore, catapultati all’indietro come acrobati in abito nero dentro un film muto. Con questa scena inizia il film, ma non è questa la sala giusta, noi questa sera proiettiamo un altro film. Un film sulla vita di Lenin, <<Riprodotti con assoluta fedeltà / i sogni e le insonnie / di Lenin […]/Rispettati i silenzi. I lapsus. / Il film dura 54 anni. / Si dovrebbe almeno / rivederlo due volte>>, ma se guardate bene, la maschera vi sta facendo segno, avete di nuovo sbagliato sala, la “Fellini” è in fondo a sinistra.
Ma allora, quale film?
Corrado Costa preferiva, per sua stessa ammissione, “fare parte della categoria Cinema e non della categoria Poesia”; nei suoi film più celebri il protagonista, Corrado Costa, talvolta nei panni dell’uomo invisibile, e l’antagonista, Corrado Costa il fratello che portava il suo stesso nome, spesso coincidevano. Anche i generi, in Costa, degeneravano fino a coincidere, per qualche strana slogatura (o dislocazione) il film rosa si tramutava in horror, il giallo in blu, il western in western. Per lui, il regista, la pellicola andava capovolta, rovesciata, la si guardava sempre dalla parte sbagliata, mentre era sul retro che si svolgevano le scene più interessanti.
In questo film, seppur rudimentale, non mancheranno gli effetti speciali: vedremo il protantagonista in America, svanire nel deserto del Mojave con un cosciotto di pollo fritto fra i denti, vedremo madonne apparire alle madonne, libri parlanti che insegnano a parlare (ma non a leggere), vedremo finalmente i due passanti, <<uno affettuoso signorile l’altro/affettuoso signorile, quello che si raccomanda e/quello che si raccomanda>>, e realizzeremo, una volta per tutte, che se Duchamp fosse nato a Bazzano avrebbe usato la grattugia per la sua più celebre opera, e non la tazza del cesso.
Vedere Costa è come leggerlo, possiamo solo percepirlo apparire e scomparire oltre la macchina da presa della pagina, in filigrana, per un colpo di scena inatteso, un finale sospeso, lungo trent’anni e oltre.

Con, in ordine di apparizione:

Luciano Anceschi
Alfredo Giuliani
Paul Vangelisti
Amedea Donelli
Giuseppe Caliceti
Ivanna Rossi
Uberto Pieroni
William Xerra

Per vedere il film basterà collegarsi su www.argonline.it dalle ore 21.00, per tutta la notte.


Raccolta e selezione video a cura di Fabio Orecchini e Roberta Bisogno’

Si ringraziano per i materiali e l’imprescindibile collaborazione:
Amedea Donelli, Chiara Panizzi e l’archivio e Biblioteca Panizzi, Orazio Converso, Daniela Rossi, Enzo Campi e Nadia Cavalera.

Si ringrazia per il montaggio Giulia Coralli.