Dittico (Per un omaggio a Stefano Scodanibbio) di Antonio Devicienti ⥀ Passaggi
Prosegue il viaggio di esplorazione della prosa breve condotto dalla rubrica Passaggi, che presenta oggi Dittico (Per un omaggio a Stefano Scodanibbio) di Antonio Devicienti. L’editoriale della rubrica può essere letto qui
Illustrazione di Stefano Sartori, Senza titolo, 2022.
1.
Potessi raccontare queste vertigini tra suono e contrabbasso. Mi svito la testa e la spingo, attraverso l’ombelico, nello stomaco. Ecco: adesso sento bene il vibrare delle pareti interne, adesso vedo, sopra di me, i tessuti che pulsano al ritmo cardiaco.
I piedi battono le cadenze dello strumento: dalle ginocchia si spalancano gli aeroporti delle mie partenze e dei miei arrivi. Le mani sono fatte ormai delle pietre e della terra del Messico.
Adesso i polmoni stanno sopra la mia testa e questo è bene: sento sopra di me il respiro che mi guida vertiginoso e felice.
«Alla fine non si è che all’inizio perché la terra che si credeva di conoscere, forse, è tutta da esplorare»1.
2.
I miei piedi hanno visto tutte le stazioni di rifornimento tra Macerata e il mondo (la luce, credetemi, esiste per aprire i sentieri del viaggio e anche i silenzi delle soste); i miei occhi hanno camminato sulle mani da un continente all’altro e le mani tenevano l’archetto, tenevano il contrabbasso, ma sempre sapevo che la danza della mente sulle corde è spazio e tempo in sistole e diastole. E che piedi e mani sono della stessa materia di un tempio tolteco, di un orto a Pollenza, del legno del contrabbasso.
Sono stato felice perché la musica capovolge il sole.
1 Stefano Scodanibbio, Non abbastanza per me. Scritti e taccuini (Quodlibet, Macerata 2019, p. 283).
Chi volesse proporre prose brevi e illustrazioni per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it


Antonio Devicienti
Antonio Devicienti, di origine salentina, cura lo spazio personale "Via Lepsius". Nel 2021 ha pubblicato "Andanze" per la collana Prova d'Artista della Galerie Bordas di Venezia diretta da Domenico Brancale.