Donna, vita, libertà ⥀ Poesie di Azam Bahrami, Neghin Farhud e Lulī
Durante l’incontro torinese Donna, vita, libertà. Dibattito e poesia per i diritti delle donne iraniane del 27 maggio 2023 sono state lette diverse poesie di autrici e autori iraniani legate al tema dell’oppressione e contro la censura. Ne pubblichiamo oggi una prima selezione, ricordando ai lettori che è possibile firmare qui l’appello contro la censura promosso in seguito all’evento
Immagine in copertina di NaVa.
Azam Bahrami
Perché questo fiume dei giorni lontani scorre in te così triste?
Il bambino aggrappato ai tuoi seni, aridi.
Quell’otre, pelle e ossa, nell’ombra delle capanne.
O donna! Perché tutto confluisce in te?
Come una melagrana vermiglia sulle tue guance
o il profumo delle mandorle amare di montagna
sui tuoi capelli, nel petto, il raggio del sole ti raggiunge.
In quelle dolorose crepe sui tuoi capezzoli
e sulle tue labbra insanguinate,
le sofferenze, contate, sotto i passi dei cammelli soggiogati, morti.
Germoglia da una vecchia ferita il tuo smarrimento.
Chi recita la tua ninna nanna? Chi i tuoi dolori?
Dove proteggi il suono dello strumento che nascondevi in tasca
o profugo abbandonato, svuotato come un fantasma senz’anima?
Portiamo la nostra essenza nel corpo tessuto da anni di ricamo, Signora!
Queste fatiche chiede la fuga, che lentamente spengono e inaridiscono.
Questi respiri prendono la tua luce,
il tuo sole
la tua notte.
Catturano persino la tua ninna nanna.
Canta una ninna nanna
per questo deserto che è diventato un bambino per te.
Ha toccato l’ultima corda il fiume.
Il fiume ha ingoiato il bestiame
i cammelli
noi stessi
le capanne sparse
ed anche il tuo ricamo
è diventato la coperta dell’Hâmun1 nel vento dei centoventi giorni2.
La tua ninna nanna è diventata la storia delle Balam3
sui cadaveri dei pesci che migrano da Hâmun.
E quando te ne vai, la pioggia – goccia a goccia
come sangue secco sulla tua guancia
è esiliata nelle mie vene.
چرا این رودخانه ی روزهای دور در تو چنین غمگین جریان دارد
این کودک اویزان به پستانهای خشکت
آن مشک در سایه پوست بر استخوان کپرها
چرا همه چیز ای زن در تو به تو میرسد؟
مثل اناری سرخ بر گونه هایت
یا عطر آن بادامهای تلخ کوهی بر موهایت
در سینه آفتاب به تو میرسد
در آن ترکهای دردناک سرسینه هایت
ولبهای خونینت
و رنجهای شمرده شده زیر گامهای شترهای رمیده، مرده
آنجا که میروید از زخمی کهنه بر آوارهگیات
لالایی تو را که ترجمه میکند؟
دردهایت را که ترجمه میکند
صدای سازت را کجا در جیبت پناه میدهی
پناهنده متروک بیسینه؟.
ما سینههایمان را در تن سالهای سوزندوزی حمل میکنیم خانم!
چقدر این خستگیهای کوچ شمرده شمرده خشک و پیر میشوند.
این نفسها روزت را میگیرند
آفتاب ات را میگیرند
شب ات را میگیرند
لالایی ات را میگیرند حتی.
زن لالایی بخوان برای این بیابان کودک شده ات.
زده است به سیم آخر ساز رودخانه
رودخانه گاوها را بلعیده
شترها را بلعیده
ما را
کپرهای پراکنده را
و سوزن دوزیهایت
لحاف هامون شد در آن باد ۱۲۰ روزه.
لالایی ات داستان بلمها شده بر دوش لاشه ماهیهایی که از هامون میکوچند.
تو که میروی باران قطره قطره
شبیه خون خشک روی گونه ات
در رگهایم تبعید میشود.
1 Hâmun è un lago della regione iraniana del Sistan-Balucistan.
2 È il nome proprio di un vento che soffia nella zona del Sistan per 120 giorni.
3 Nome specifico delle imbarcazioni che usano i pescatori del lago Hâmun.
⥀
Neghin Farhud
Evviva! Dall’alto si manifesta la tua voce paradisiaca
mentre per bocca degli angeli
si rivela al mondo!
E ancora – evviva!
– La luna si è riversa sull’asfalto –
Evviva, nel nome Tuo, o Immortale!
Parola del Signore!
Evviva – hai specchiato il volto tuo sulle nuvole,
pregne di un sapore amaro sotto la lingua!
Il fiume fragoroso si riversa nell’orecchio,
fra mille bolle ti dice, non ti dice
La parte silenziosa della tua coscienza ha parlato –
ora alzati dall’alto di quella pianta che cresce
e conoscila finalmente nel suo spirito profondo
Elevati nella tua decisione e nella luminosa volontà collettiva,
sospeso nei due lati della fede – discreta – fra le tue mani separate
Elevati, nostro antico testimone!
Nei libri sacri
oh Mosè,
Gesù,
Maometto –
Dimmi quali divinità dimorano nel cielo!
Quali divinità si sono arrese
al soffio del vento che logora
Chi è che merita di essere lodato?
Se non tu –
In chi è feconda la sofferenza?
A me ha donato la giovinezza!
Ed io
Ora – io
i semi del mio cuore, delicati,
semino nel tepore della sua amicizia
سلام به ارتفاع فراخوانده از صدای بهشتیت
وقتی از دهان فرشتگان
وحی میشود به زمین!
به سر سلام!
– ماه فرود آمده بر آسفالت –
سلام به نام کوچک نامیرات
که تکیهکلام خداوند است!
سلام ای صورتسپرده به ابرها
تا طعم ترت را
زیر زبان ببرند!
رود بلندآوازهی ریخته در گوش
که حبابهای گفتهناگفتهات
سطح ساکت هوشیاریات را به حرف درآورده!
بلند شو از سمت اشارهی آن گیاهِ عازمِ رشد
و دانش روحش را به کمال برسان
بلند شو در تصمیم و ارادهی جمعی نورها
که درآویختهاند
به دو جانب ایمان گسستهی دستهات از هم
بلند شو ای گواه تاریخی ما
در کتابهای مقدس
ای موسی
عیسی
محمد
و بگو چه خدایانی آرمیدهاند درون هوا
چه خدایان تسلیمشدهای
که تنفس باد میفرسایدشان
و کیست او که ستودن از آن اوست
اگر تو نیستی
و کیست او که رنجِ بارورِ انبوهش
نوبرانه داده به من
و من
من
دانههای قلبم را بهظرافت
در خاک گرم دوستیاش میکارم
Intervento di Neghin Farhud sulla censura letteraria in Iran
⥀
Lulī
Lasciando il mondo ai Poeti
Lasciando il mondo ai Poeti, ecco il mondo diviene la Poesia, tutto il mondo diviene la Poesia della vita, tutto il mondo diviene la Poesia della vita immediatamente!
Poeti, Poeti, Poeti, mai, mai, mai «guerra» scriveranno!
In modo che non vengano usate parole come «pistola»
Qualunque cosa verrà sarà la Poesia della vita
Un sorriso sul volto della donna ad un uomo che…
Il sorriso di una donna ad una donna che…
di un uomo ad un altro uomo
Lasciare il mondo ai Poeti è come avere la Poesia della vita!
Qualunque cosa sia, è la Poesia
Una poesia al sorriso
al fiore
che si è seduto al posto del proiettile…
جهان را به سرایندهگان سپردن
جهان را به سرایندهگان سپردن همانا ُجهان یکسر سرود، جهان یکسر زیستسرود شدن، جهان یکسر زیستسرود شدن همان!
سرایندهگان، سرایندهگان، سرایندهگان، هیچ، هیچ، هیچ جنگ نخواهند سرود!
تا همازآندست واژههایی چون تفنگ، بهکارآید
هرآنچه آید زیستسرود است
لبخندی بر لب ِزنی که مردی را
لبخند زنی که زنی را
مردی که مردی را
جهان را به سرایندهگان سپردن همانا ُزیست سرودداشتن همان!
هرآنچه هست سرودست
سرودی به لبخند
به گُل
که جای گُلوله نشستهست
⥀
Sotto le frustate dell’oppressione
Mai, Poesia si inginocchiò
Mentre l’oppressore, aratro dell’astuzia in una mano
La falce della morte nell’altra
Spiava in ogni angolo della vita
ogni momento, sempre
La Poesia non ha taciuto, non ha chiuso gli occhi
Ha fatto un inno della Vita
Ha messo affetto nella bocca della penna
. affinché la parola
. sbocci in primavera
. l’estate germogli un bacio
. in mille colori, coloro che son rimasti senza vestiti si coprano
. affinché l’era-tenebra indossi l’inverno
Sì, la Poesia non ha chiuso la bocca;
Se la Poesia non lotta contro l’oppressione
allora non è affatto poesia!
زیر ِزخمهای تازیانهی ستم
هرگز سرود زانو خم نکرد
آنگاه که دُژخیم کاول ِدغا به یک دست
داس ِمرگ به دست ِدگر
به زیر ُبم زیست میکشید
هرآینه هردم سَرَک
سرود خموشانه چَشمنپوشید
زیست چامه کرد
مهر در کام ِخامه کرد
تا واژه .
به بهار بشکفد .
تابستان، بَر ِبوسه دَهَد .
به هزاررنگ به برکِشَد بیجامهگان .
زمستان تن ِسیاهی ِروزگار کُنَد .
آری سرود دَمفرونبست هیچ
که گر چامه بر ستم ستیهنده نیست
تُ گویی زِ پایه هیچ چامه نیست
Azam Bahrami ha studiato Management e Fisica dell’Ambiente a Torino. Fin da giovanissima si è occupata attivamente di questioni legate ai diritti delle donne. In seguito a questa attività, è stata più volte condannata al carcere: per questa ragione ha scelto di lasciare il suo paese e ha chiesto asilo politico in Italia, dove oggi vive, con lo status di rifugiata. Nel 2011 ha pubblicato Una donna in due ruoli, che ha vinto come miglior libro di racconti brevi il concorso di letteratura indipendente “Sadegh Hedayat”. È autrice di varie raccolte di racconti e poesie in lingua persiana, e di articoli pubblicati online che affrontano problematiche come la condizione delle donne in Iran, il fenomeno dell’immigrazione, la questione dell’inquinamento ambientale e le varie forme di violazione dei diritti umani. Ha pubblicato le raccolte poetiche I bottoni del mio vestito sono ancora chiusi (2013) per la rivista on line “Se Panj” e Un uccello sull’arteria (H&S Media, 2016).
Neghin Farhud è poetessa e dottoranda in Lingua e letteratura persiana. È membro di Writers’ Association of Iran, ha pubblicato diversi libri di poesia e da qualche anno è attiva in particolare nel campo della poesia femminile.
Lulī è poeta, cantautore e musicologo che cerca la quiddità della musica e della lingua.
