“L’enfer c’est moi” ⥀ Il caso Sandro Pedrazzi [Iperrivista]
Per la rubrica Iperrivista Federico Ronconi scava nella pagina Facebook del troll Sandro Pedrazzi (attualmente Pedracki Sandor), come farebbe un archeologo per trovare la tomba di un sacerdote babilonese, seppellito con le sue formule magiche
Sandro Pedrazzi
Lo so che può sembrare anacronistico, démodé, cringe etc., ma ribadisco: la poesia per me è un fatto di santità. Il poeta, in quanto tale, è sempre un santo (magari in incognito) e il santo, un poeta. E profeta, nel senso etimologico di portavoce. Perché? Perché mi aspetto da lui qualcosa di divino, superiore, altrimenti mi darebbe un’opinione come un’altra o, peggio, quello che lui pensa davvero della realtà.
Stando a questo ragionamento, solo in pochissimi potrebbero sembrare gli eletti. Invece no, secondo me sono tantissimi. Ad esempio, i bambini. Quelli non ancora rovinati dai loro genitori. Quelli liberi, che appena parlano producono poesia. Anzi riconosciamo la loro libertà proprio da cosa e come lo dicono. Non tutti: a volte, poverini, sono piccolini, ma sembrano anziani!
Quindi, in questa accezione, per “santo” intendo chiunque riesca a preservare la sua originarietà. E su questo concordano tanti autori (basti Pascoli, ma la lista sarebbe lunga). Poeta vero: chiunque riesca a rimanere puro, incontaminato di fronte al mondo (inteso come “secolo”, “mondano”), proprio come i bambini, che spesso si arrabbiano.
Fin dai tempi antichi l’ira come stato d’animo è stata sempre un’efficiente causa di poesia. Tralasciamo i giambi greci e gli epòdi latini. Nella nostra letteratura oltre Jacopone da Todi, vero padre degli haters, sono numerosi i compositori di invettive come Guittone d’Arezzo, o Cecco Angiolieri, tra i comici; Dante e Petrarca, nei loro canti politici. I bersagli presi di mira, fino a Leopardi, sono individuabili, concreti, storici. Poi accade una specie di détournement della rabbia. Si fa più filosofica, esistenziale, e proprio Leopardi è il primo a prendersela nonsisabeneconchi, forse l’esistere stesso, comunque cosmicamente. Grazie alla propria ira il poeta può riuscire a comunicarci la visione di un vero e proprio inferno. Quello che ai nostri occhi può sembrare un più o meno riuscito girovagare sul pianeta, agli occhi del poeta rabbioso si può trasfigurare in una vera e propria κατάβασις nella vita contemporanea, magari osservando semplicemente il bar sotto casa. Il vero poeta può accompagnarci (da lì il termine “psicopompo” già usato per NPT) in un’altra dimensione in cui la presente e attuale può divenire una sorta di νέκυια.
Come esempio di poeta irato contemporaneo, vorrei presentare Sandro Pedrazzi (attualmente Pedracki Sandor), che da qualche anno tiene una sorta di zibaldone di riflessioni, a volte prosimetre, su Facebook.
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17 agosto 2018
D00M ETERNAL
nel grandissimo doom
re dei video giuochi
per chi come noi ragazzi e’ dei ‘90
tu vai in ninferno
come diceva petrarca
e spari in faccia a satana
nel mondo degli spiriti
mentre vieni urtato a sangue
dalle grinfie di cento mila mostri
in una stanza scura
anzi in un lungo budello
di stanze incomprensibili
insensate
di cui la cosa che mi a sempre colpito
è l’assenza di mobili
‘sparte qualche candelabrio
con sopra le teste impalate
ma la parte piu’ bella e + istruttiva
e’ sgozzare quei demoni
se loro nn sgozzano te
come e + probabile
d00m e’ ambientato nei satelliti di marte
che cm cantavano i grandissimi verdena
sn solo 1 grande sasso
in realta’ conosco molti altri posti desolati
tipo rovigo o pesaro
e l’inferno puo essere ovunque
vedi oggi bologna genova il molise
cmq assenza di mobili a parte
quel che mi piaceva delle stanze di d00m
e’ uguale alla vita
cioe’ e’ l’inferno
A volte ci lascia l’impressione di un autocompiacimento, una sorta di cupio dissolvi. Magari, fosse per lui, in un acido, che, in caso, sembra augurarsi il più doloroso possibile. Ricorda i toni presenti anche in O Segnor, per cortesia, quella poesia di Jacopone in cui chiede a Dio di ricevere tutti i mali possibili. Sandro, invece di chiedere per cortesia, Lo minaccia au pair ricorrendo spesso anche alla bestemmia. Ma la sua è una bestemmia sempre critica, cioè non ingenua. Viene alla fine di tutte le considerazioni attuabili sulla possibilità di esistere senza sofferenza. Quando offende, sa cosa e perché lo sta dicendo. Come forse in pochissimi altri casi di romanticismo prometeico (un altro ribelle che viene in mente è Simone Cattaneo), siamo portati terenzianamente a capirlo, compatirlo e assolverlo. Come se volesse ribellarsi al fatto irreversibile di esistere simpliciter, ma da insalutato, inamato e condannato ospite.
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“e IO ODIO
quelle persone
soprattutto donne
che dopo una certa
età
ascoltano 1 musica che gli fa stare bene
o che cmq c fa provare determinati sentimenti,
e guardano 1 film, xk li fa stare bene
1 serie,
e mangiano una cosa, per star bene , e vanno
con il fidanzato perche le fa stare bene
.,
vanno a fare un viaggio
Perche’ le fa stare, ecc.
IO ODIO
io nn capisco
io voglio stare m a l e.
Dalla lirica provenzale sembra aver preso le sue famose liste o elenchi, a volte simili alle enueg altre ai plazer. Il confine tra i due però è lasciato sempre poco definito. Che voglia come appuntarsi i pochi attimi di non dolore? O al contrario, sono proprio quelli in cui è più intenso? Rimaniamo nell’incertezza, forse voluta.
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14 ottobre 2017
eheheeh…….1 elenco x Sandr0Ne:
– Skunk Baxter
– ingiunzioni paradoxxxali sii spontaneo
– il territoire de Belfort
– il cinema all’apero ‘Africa in ql di Riccione
– Beavis + butthead
– il metal cantato cl rutto
– qsto cardigans giallino
– l inferno
– wiener schnitzels
– Mastr0ta Giorgio
– il trattino d lunghezza intermedia fra il trattino breve e ql lungo
– best g0r3
– il pricnipato di seborga
– gatti calico
– 1 cubano prostetico
– pesoia mia del duemila e boh nove su 1 certa Teresa
– Ljudevit Gaj (lol)
– AREA ZER0
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25 gennaio 2019
° bevendo una grande tazza di liquido sinoviale
° cuocendo il p3ne nel micro onde
° entrtando in provincia di ferrara
° mettendo mutande d lana di vetro
° cucinando un buon piatto di lombrichi
° facendo un bonifico on line alla banca del seme
° aggiornando il tuo blogs
° mettendo una porzione di caldarroste nei pantaloni
° facendo la barba al buio
° eheheheheeh……………………
Della sua vita reale sappiamo poco (sembra di parlare di un lontano poeta minore). Le poesie si offrono, sempre in modo inatteso, come tanti frammenti provenienti dagli spaccati (è proprio il caso di dire) del suo vissuto. Parla di sé come fosse un giovane romagnolo degli ultimi anni ‘90 abbastanza complessato e spiantato, con alcune tematiche ricorrenti: una importante è quella dell’alimentazione sempre surreale e rivista in chiave antiborghese e antiperbenista; un’altra è la musica, soprattutto quella rock di tre, quattro decenni fa; e poi quello che chiama «mondo culturale», da lui inteso in modo ampio come l’insieme vago delle persone che credendo di agire per il nostro bene, hanno terminato tutto il ciclo dell’istruzione e sono sicure di avere opinioni interessanti o, al limite, intelligenti.
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4 settembre 2021
IO SN IL INETTO
io alle scuole superiori la prof insisteva
che di italiano in quinta leggevamo
la coscenza di zeno di italo svevo
questo libro noioso quasi ai
livelli del mastro Don Gesualdo di verga
senza neanche le battute sul nome verga che facevano
quei tipi da spiaggia dei miei compagni
questo libro ambientato a trieste con questo tizio
protagonista che secondo la prof era un
inetto tipico del ‘9cento
allora in quei giorni nn me ne freghava nulla,
copiavo
ma ripensandoci oggi più avanti ho spesso pensato
che nn vedo tutta questa inettitudine
se zeno cosini e’ 1 sfigato io cosa sono,
? lui ha un lavoro,
è 1 persona normale,
indossa un cappello,
fuma,
e’ 1 che scopa,
conosce diverse donne e una persino la sposa,
mentre io che dal letto nn mi alzo
o solo a portare giu’ i pattumi ,
io che mangio i fogli di carta, il polisterolo,
io che mi sbaglio a ordinare al tel 1 pizza,
io che nn ho imparato l’italiano,
io che mi masturbo dopo aver coperto lo specchio || cn l’asciugamano,
io che l’ultima ragazza che mi ha sorriso
aveva 70 anni x gamba e i capelli blù, dopo l’han portata via quelli dei servizi sociali,
io che perdero’ gli ultimi capelli prima di aver capito come pettinarli,
io che ho una brutta irritazione all’interno coscia xk sfregano fra loro se cammino,
io che ho la faccia da scemo anche se sto zitto,
io che bevo l’olio delle olive sott’olio e mangio la carta delle caramelle,
io che se provo a fumare 1 paglia mi tossiscono le orecchie,
io che ho fatto dei profondi pensieri leggendo la storia di quella ragazza americana su internet che si e’ presa 1 infezione facendo sesso alle carcasse degli animali lungo la strada o spalmandosi le feci di cane,
io che quando penso alla mia vita vorrei chiudermi il pollicie nei stipiti di una porta e poi chiuderla con forza,
io che una volta sono andato in centro a Faenza indossando due scarpe da basket sinistre e nessuno me lo ha detto con cortesia, ma tutti i ragazzi ridevano,
io che da piccolo mangiavo le lucertole come fabri fibra ma a differenza di lui non ho smesso,
io che vengo guardato in cagnesco anche da mio cugino quando lo incontro e dalle cassiere della coop con le exstensions alle unghie,
io che praticamente sono come matteo montesi senza il vntaggio di credere al cristo,
io che nn ho opinioni e non scrivo le mie cose x dimostrarle ma quando la mia mano destra e’ sulla tastiera, la mia mano sinistar non sa quello k scrivera’,
io che non so che cosa penso e perche’ lo penso, che non sono strano secondo le regole del gioco del strano ma che sono uno strano davvero,
io che quando mi vibra il cellulare a parte l’istinto di infilarlo nel cvlo cos’ almeno mi procuro un orgasmo, so gia’ che a chimarmi è il PROF. CANTONI di torino con una delle sue teorie del complotto letterario e quando succede vorrei peggio che morire, vorrei nascere al ritroso, cancellare l’errore della nascita, la mia quella di ROMEO CANTONI e quella di tutti i vertebrati dal precambriano ad oggi,
mettendo davanti a esistere il segno meno,
e poi il inetto camp9one del mondo nn sarei io ma ZENO?
L’impressione è quella di una solitudine cosmica. Nessuno può capirlo fino in fondo o mettersi dal suo punto di osservazione. E questo aspetto sembra essere molto importante: forse, tra tante, potrebbe essere una chiave di lettura necessaria per capire tanta rabbia e dolore. I suoi coetanei lo sconsolano.
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9 giugno 2018
CONTRO I MILLENNIALS
hei ragazzo millennials
esaltato dal colloquqio
qutodaino
cn le migliori metni
della sua generazione
peoti spermentali
cantanti ij sanscrito
comici moralisti
critichi letetrari
agitatori politici
(la pulèttica cme dicieva mia nonna]
conosciendosi
tutti
mentre io
alto
grasso
solo
biondo
sorrido
malinconcio
m’ amazzo
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24 ottobre 2017
YR GENE RATI0N
eheheheheeheheheheeheheheeheheheheeheheheheehehe
la tu agenerazione
essendo intelligente
a prodotto i personaggi obbligatori
cè il cantante obbligatorio
il giornalista obbligatorio
cè il peota obbligatroio
il filosofo obbligtaorio
il comico obbligatorio
la modella obbligatoria
il rapper obbligatorio
il troll obigatorio
la tr0ia obbligatrioa
pure il cuoco obbligatorio
cè inoltre il giornalista obbligsatorio due che però scrive solo di pallone
la mia genreazione vorrei che produceva
la mia non nascita
adesso.
e sogno le strade
di roma milano
di olbia e belluno
e di tutti i paesi provinciali
da pesaro a modena a cantù
sogno le strade croccanti dei vs. cadaveri
e voglio che al cantante obbligatorio
i lupi divorano il culo
e voglio che al giornalista obligagtorio
gli orsi masticano il cuore
e voglio che al petoa obbligatroio
le falene consumano la faccia
e voglio che il filosofo obbligatorio
è rapito dall’islam e fatto fuori
e voglio che il comico obbligatorio
è eliminato da 1 brutta malattia
e voglio che la modella obbligatoria
risulta uccisa da 1 attacco d diarr3a
e voglio che il rapper obbligatorio
passa di moda e muore di over dose
e voglio che il troll bbligtaorio
i rumeni ci spezzano le ossa
e vogli oche la tr*ia obbligatoria
prende l’aids in cvl0
e muore
e voglio che quel cuoco obbligatorio
è massacrato da 1 pazzo x strada
insieme a ql che scrive del pallone
qnto a me io mi amazzo il profilo
in attesa di farlo cn la vita
1 saluto da Sandr0ne……………
Sulla scia dei grandi romanzieri d’appendice, anche Sandro propone il suo feuilleton, «il ragazzo con gli asterischi» che «sembra parlare (con toni di fantasia delirante) dell’universo letterario», e la cosa, anche a Roberto Batisti1, «sembra degna di riflessione: può uno come Sandro conoscere quel mondo?». Continua Batisti: «potrebbe essere un segnale che dietro di lui si celi qualcuno addentro a quel mondo, ma le ‘allusioni’ non paiono realmente basate su una conoscenza diretta. Altrimenti, se lui è in qualche modo davvero simile al suo personaggio, bisogna immaginare che sia una fantasia allucinatoria, partorita da uno che quel mondo sognerebbe solo di frequentare?». Il romanzo è di ostica lettura: talmente denso di omissis e criptico nei riferimenti, che risulta a volte come destinato a un unico lettore: sé stesso.
Come esempio, un brano tra i più fruibili…
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25 ottobre 2017
IL ROMANZO CN I ASTERISCHI….
::
:::: UNA PUNTATA?:::::
e io mentre queste vicende accadevano in direzione di quel di Napoli mi trovavo a questa festa dove mi sudavano le mani cercando di mangiare le tartine a lievitazione artificiale probabilmente cancierogiena e versando la pepsi cola nel bicchiere di carta senza sfondare le sue pareti di carta e bagnando tutta la tovaglia di carta come in pratica alla festa delle medie ma era un party di scrittori e pieno quindi di sgradevoli persone cultura italiane che erano lì solo per scopare, cioè non dico a quella festa in quanto era palese come il sole che a quella festa delle medie con le posate di carta essendo la cosa meno sexy del mondo nn avrebbe scopato probabilmente neanche un rocco siffredi se nn forse impegnandosi, infatti ditemi voi se scopare è tipico forse delle feste delle medie quando ancora molte persone coi brufoli ad esempio io non hanno magari neanche imparato ancora bene né a baciare col limone ma neppure a prendersi la sessualità in mano per farsi gli onanismi fai da tè essendo fra l’altro p0rnhub ancora poco o niente diffuso quando io frequentavo quel grado di scuole, dico invece che quelle persone erano lì per modo di dire cioè: erano nella cultura in generale e nella letteratura in particolare con il solo obbiettivo ultimo e dichiarato di ficcare o farsi ficcare i loro membri della sessualità in o con quelli di altre persone della culturalità il tutto cn poco riguardo del aids. in tutto questo io non centro niente con la cultura e infatti neanche con lo scopaggio essendo l’unico abitante delle mie mutande, ho sempre trovato i più simpatici quelli come ad esempio il grandissimo Scanzi oppure anche V. Sgarbi che nemmeno fanno finta di essere lì per un altro motivo come ad esempio: le vendite oppure l’occidente, ma invece si capisce già dalla faccia che gli importa solo di rimorchiarne nel letto quante che più che possono. uno che invece nn è così è Matteone che come già si sarà capito rimorchiava più di una pesca a strascico ma sempre senza farlo apposta anche perché alle feste andava vestito come per scendere il cane e con la faccia di chi stava solo cercando il bagno.
dunque essendo che nel ambito di questa festa sentivo solo gente parlare di cose tipo le prefazioni ma dicendo chiaramente prefazione con i gesti della faccia di chi voleva dire ‘p0mpinazzo’, e siccome che mi sudavano le mani e forse anche i piedi, sono andato in bagno a sciaqquarmi la nuca e le orecchie e tornando indietro mentre cercavo di non inciampare nei gatti maledetti di quella gran squinternata fotonica e zoccola della padrona di casa, sento da una delle camere venire un rumore triste e atroce che sembrava di uccelli marittimi che beccano le osse dilaniate dei morti sullo sfascio di un bastimento naufragato. vado a vedere e questo rumore era invece Matteone tutto ubriaco come neanche il capodanno del 2003 a Igea che parlava con il persona culturale e critico spiacevole **** ******* dell’università del centro italia e la sua mutria da capocomico fallito o eternamente in procinto di fallire. Matteone probabilmente neanche rendendosene conto di chi ci aveva davanti stava sostenendo una serie di cose che già all’epoca mi sembravano assurde ma oggi sono diventate nozioni chiave per capire le pagine di questo romanzo il che le rende ancora più assurde. fra queste frasi mi ricordo che Matteone con un gran gesticolare delle mani e degli avambracci, sosteneva che la intelligenza critica di ****** *********** è come un bellissimo palazzo di stanze e ascensori mentre quella di lui stesso **** ******* critico spiacevole era più come un muschio sacro.
io non capacitato che avevo davvero sentito in un unica frase le epsressioni: “muschio sacro” da parte di uno appassionato di corse delle moto come Matt., ricordo che sono tornato nel salotto dove stavano tutti e ricominciavo con le tartine e la pepsi rimpiangendo con una certa angoscia di non potermi accucciare a fare la cacca dietro una tenda o nella insalatiera.
oggi scrivendo questo capitolo ho aperto su you tube un video di una conferenza del critico spiacevole e accademico **** ******* e non ricordo cosa dice ma ogni volta che apre la bocca per spiegare qualcosa è come se ne uscissero pipistrelli.
La cifra pedrazziana consiste in un odio profondo genuino, fino al misticismo e la santità, verso la Causa di tutto l’Universo. Sandr0ne, come si autonomina, ne presuppone l’esistenza in modo talmente certo, da risultare paradossalmente un grandissimo credente, un asceta, un esicasta. E l’ottica è sempre quella cristocentrica: come i grandi romanzieri russi e i migliori satanisti insegnano, per Dio intende Gesù Cristo. Le sue grida di disperazione sembrano delle dolorose richieste di giustizia assoluta: sembrano dire «non è giusto pormi nell’ex-sistere, nello stare fuori dal nulla, senza avermi prima interpellato. E comunque anche in caso, l’avrei impedito. (Ora, la frittata eterna è fatta)».
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13 aprile 2020
D00M ETERNAL 2O2O
alzato e sbatto il inguine
contro il spigolo del mobile
poi chiudo la testa nel forno
per fortuna nn cè nessuno attorno
dio barcolla
cade in padella
i démoni e i cinghiali
non mi danno pace
nel corridoio , il
pavimento e’ una brace
vado a letto alle tre del pomeriggio
mi volto di fianco dell’altro | cme una balena al arpione
mangio senape e melone
fuori stagione
questa nn e’ 1 vita
e’ ETERNA DANNAZI0NE
Verrebbe spontaneo paragonarlo ai grandi miti perdenti, però nel suo caso il lettore è portato subito al perdono, poiché si sente come di fronte ad un malato, nella fattispecie la malattia di essere posto nell’universo. Psicologicamente ricorda l’antica sapienza silenica (e, tra i contemporanei, Manuel Micaletto); clinicamente, il tipo più doloroso possibile d’iperestesia: quella spirituale.
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8 dicembre 2019
C FU 1 VOLTA K IO FUI LA N0TTE
il mio corpo e’ 1 cosa che m succede
di solito qndo mi alzo.
io a volte nn sn contento tanto
che mi succede.
la mia mente e’ 1 cosa che succede
al mio corpo qndo esiste.
in tt qeusto cn mani di segale
io mi manovro dall alto.
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16 ottobre 2019
L ‘ ESO SCHELETRO
la pioggia oggi puzza di pesce.
ammettete che la camomilla
puzza di panni bagnati,
la cocomera sa di fragola
cme dice truce baldazzi,
l’uova fresche fa odore d uova marcie
e il pesce nella vaschetta di plastica
sa di porchetta.
io a volte m sembra anzi sempre
d essere alla guida di m stesso
cme un pilota maldestro e imbriaco
mi sembra dp ilotare me stesso
cme 1 esoscheletro
,
altre volte m sembra il contrario o
forse la stessa cosa
— ascoltando i gradnissimi STRANGLERS—
–l’unico complesso inglese col bassista francese….-
scsate l ‘intetrruzione
capite k cosa intendevo
a volte mi senbra d essere
il presidnete di una specie di associazione
“Pedrazzi Alessandro”
e poi vedendo all’ospecchio || q miei capelli pochi ma biondi
mi ricordo d quella cosa k pensai
seduto x terra in mezzo ai giocattoli
a tipo 4 anni
nel asilo d’infanzia,
pensai
che tutto sar4ebbe esistito
solo attraverso i miei occhi
⥀
23 luglio 2021
una cosa che ci pensavo sempre
piu’ spesso ultima mente,
e’ che io sono il risultato
di un calcolo pazzesco,
di un calcolo continuo,
io sono un equazzione
che la sua soluz. è: Sandrone,
mi spiego meglio:
io non e’ che sono un concetto
o 1 regola del universo,
esisto finchè che esistono
i fattori di quel calcolo
che mi fanno stare in piedi:
la legge dell’italia
la temperatura terrestre
la tecnologia del telefono
il cibo che mangio ( = sottilette al
formaggio o coleotteri)
le vostre opinioni / di me ….
se uno di questi numeri cambia
ad es. perche’ lo stato falliscie
o mangio una roba andata a male
o voi smettete di chiamarmi Sandro
e cominciate a salutarmi “Beppe”,
cambia allora il prodotto di ql calcolo
e cioè cambio io……. mi trasformo in un
bancario o in un reietto,
in un veneto o in un malato,
in qualcosa di strano o in un liquame che gorgoglia e sibila;,
e oppure se troppi dati di quel calcolo
nn ci sono più,
io smetto proprio,
divento una cosa, un c4davere,
o anche proprio nulla………
allora come fate a dire che io esisto,
come faccio io a scendere le scale con queste gambe d’oggi
come se erano le stesse di ieri
e andare a comprare pantaloni nuovi
da OVS
come se facendo finta che saranno le srtesse domani?
come faccio a paragonarmi a una verità che è,
come ad esempio
“2 + 1 fa tre”,
che sarà vero per sempre,
anche quando nessuno lo guarda,
anche se non c’è lì qualcuno (il
mio amico Corrado ad es.)
per contarlo
e continuerà a fare 3
ajnche quando il mio calcolo sara’ estinto
e io sarò più zero dello zero
nn solo nn esistente
ma nn esistito mai
come IL MOLISE
perche’ solo il essere ci è
e il non essere………
….ci fà……………………..
X SANDRONE PENSIERI IN LIBERTA’
Note
1 Me l’ha scritto su Messenger.