L’era dei robook ⥀ Computer che leggono
Uno sguardo sui programmi di sintesi vocale, capaci di trasformare qualsiasi dispositivo elettronico in un robot lettore o robook
I sintetizzatori vocali, i text to speech (tts), permettono di trasformare un dispositivo elettronico in un robot lettore, in una specie di robook. Il primo che usai fu vBookz.
Scaricai l’app vBookz nel 2013, su suggerimento di Andrea Marcellino, che stava abbandonando il libro cartaceo per il libro elettronico e ascoltava i libri scaricati dalle biblioteche digitali, come per esempio Liber Liber. Scaricava il libro in formato PDF, poi lo apriva con l’app vBookz e lo ascoltava.
Quell’anno lavoravo fuori sede e dovevo viaggiare, tutti i giorni, per duecento chilometri andata e ritorno, in auto. Scaricai vBookz e il PDF dei Miserabili di Victor Hugo, nel mio dispositivo. La storia di Jean Valjean mi ha tenuto compagnia per 87 ore e 7 minuti (il tempo di lettura del PDF da parte di vBookz), all’incirca per 44 giorni, a/r.
È così che ho letto I Miserabili. Li hai ascoltati, voi direte. In realtà, le pratiche di lettura sono state, per secoli, pratiche di ascolto. La letteratura ellenistica era destinata alla recitazione o alla rappresentazione1. E, per quanto riguarda l’antica Roma, sono noti i versi di Orazio: «Beatus Fannius, ultro / delatis capsis et imagine, cum mea nemo / scripta legat, vulgo recitare timentis» («Beato Fannio, che portò da sé stesso nel Foro le casse dei versi e il proprio ritratto! mentre nessuno legge le mie poesie, giacché io temo recitarle»2. Il princeps Augusto leggeva l’Eneide ascoltandola mentre la recitava Virgilio.
I dati ISTAT ci dicono che nel 2020, su 23 milioni e mezzo di persone che leggevano, quasi un milione ascoltava audiolibri, con un aumento del 64% rispetto al 2019. La cittadinanza legge sempre di più come faceva Augusto. Ed è ormai possibile trasformare qualsiasi file in un audiolibro. Per i PDF non uso più vBookz, ma l’app @Voice Aloud Reader.
Qualsiasi testo, che sia in formato .doc o .rtf, può essere trasformato in PDF e, come PDF, può essere ascoltato–letto da @Voice Aloud Reader. Ora resta da prendere in considerazione il fatto che ormai anche i browser, i programmi che servono a navigare in rete, come Google Chrome e Firefox, hanno integrato al loro interno un programma di sintesi vocale, come @Voice. Quindi, anche le pagine internet possono essere ascoltate-lette.
Per trasformare una pagina internet in un testo leggibile dal programma di sintesi vocale integrato in Firefox, è necessario che l’icona del testo sia visibile nella barra degli indirizzi di Firefox sulla destra.
In alcuni casi, però, l’icona del testo non compare. Le home page, per esempio, dove l’icona è appunto assente, non possono essere trasformate in un testo leggibile.
In questo caso si può aggirare il problema. Basta scaricare l’estensione del lettore vocale del testo ad alta voce, che per Firefox è Read Aloud.
Durante il nostro laboratorio di letteratronica, a cura di Fabrizio Venerandi, sono stati programmati dei testi elettronici, in forma di avventure testuali e di poesie elettroniche (qui e qui e qui). Il livello della scrittura programmata, però, richiede competenze difficili da acquisire. Il grado zero delle riviste elettroniche, quindi, il comun denominatore che distinguere una rivista elettronica da una cartacea, oltre all’ipertestualità, risiede nella possibilità di essere ascoltata-letta con i sintetizzatori vocali, i programmi di riproduzione artificiale della voce umana.
Una passeggiata, un viaggio in autobus, in treno, in auto, i minuti passati a lavare i piatti, a stirare, a stendere i panni, a pulire, possono diventare l’occasione per farsi leggere un libro, un articolo, un saggio dal proprio dispositivo trasformato in un robook.
Note
1 Guglielmo Cavallo, Alfabetismo e circolazione del libro, in Mario Vegetti (a cura di), Introduzione alle culture antiche, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
2 Orazio, Satire, libro I, satira 4, vv. 21-25, trad. it. Tito Colamarino, in Id., Tutte le Opere, Utet, Torino 1983.
Valerio Cuccaroni
Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)