Fermento romano

Pubblichiamo un report di Christian Raimo su quello che sta avvenendo a Roma intorno al mondo dei libri: dalle mobilitazioni per le librerie che chiudono alle associazioni di scrittori che si formano per sostenere la lettura agli editori che si mettono insieme per ottenere una migliore legge sul libro, etc. Ringraziamo Raimo per l’autorizzazione alla pubblicazione e, prima di lasciarvi alla lettura, segnaliamo che venerdì 27 gennaio, ore 17, alla Casa delle Letterature di Roma, si terrà un’assemblea di scrittori, editori, lettori, ecc. per mettere insieme idee e ragionare su un coordinamento possibile con tutto quello che si muove in città, immaginando anche un Festival delle Letteraure diffuso.

1. Molti scrittori e simili hanno aderito a un’iniziativa che si chiama Piccoli Maestri, che vuol essere una “scuola di lettura per ragazzi” sul modello di quella – Valencia 826 – creata da Dave Eggers e quella creata da Nick Hornby a Londra. Il sasso l’ha lanciato Elena Stancanelli, la provincia e un’associazione che si chiama Matemù l’hanno raccolto, c’è un blog gestito da Federico Cerminara su cui farsi un’idea.

2. Da quattro anni Rossano Astremo e Girolamo Grammatico hanno messo su uno strano appuntamento che si chiama Citofonare interno 7: si tratta in sostanza di reading di inediti che si svolgono all’interno di appartamenti. Anche qui, c’è un blog.

3. Giovanni Peresson, Flavio Soriga, Paola Soriga e da quest’anno anche Giuseppe Rizzo organizzano ogni Natale e ogni San Valentino una serata di letture in qualche locale in cui coinvolgono scrittori amici, e anche esordienti o inediti: ovvero un Natale acido e un San Valentino acido. Qui l’ultimo invito su facebook. Qui un video. Inoltre Flavio e Paola da sette anni, e Sara Sanzi dall’anno scorso, riescono a organizzare un meraviglioso piccolo festival di poesia in Sardegna a Seneghe, che si chiama Cabudanne de sos poetas.

4. Un gruppo di scrittori da qualche anno si è autodenominato Scrittori precari. Scrivono racconti in tempo di crisi, organizzano molte letture e intanto fanno inchieste sul mondo dell’editoria. Per capire chi sono e che fanno qui c’è il blog.

5. Un lavoro parallelo lo fanno anche un altro gruppo di scrittori che è autodenominato Scrittori in causa. A partire dalle sòle che hanno preso da vari editori, e dal desiderio di creare sempre maggiore trasparenza per chi pensa di fare della scrittura una fonte di reddito, fanno un grande lavoro di controinformazione e di consulenza giuridica sui contratti editoriali. All’uopo hanno creato un sito utilissimo .

6. Due tre anni fa, per unire le forze per una legge sul libro che per esempio limitasse gli sconti, si è formato questo gruppo di piccoli e medi editori autodenominatesi Mulini a vento, che sono riusciti insieme al lavoro di vari parlamentare tra cui Franco Levi, a far approvare una legge che limita gli sconti sui libri. Ma la discussione sul libro e sugli sconti come sappiamo non si è fermata all’entrata in vigore della legge. Anzi. Sul sito dei Mulini a Vento c’è ancora in corso un dibattito vivo oltre le informazioni sulle varie leggi sul libro a livello europeo. Per avere una visione ancora più sistemica delle rivendicazioni dal basso sulla questione libro, è bene anche aver presente il lavoro del Forum del libro , che vorrebbe che la legge Levi avesse una portata molto più ampia della questione sconti, e che sta portando avanti il progetto di una legge d’iniziativa popolare sul libro.

7. Da più di un anno un gruppo di persone molto motivate, tra cui Chiara Di Domenico, è riuscita dopo sforzi encomiabili (aver rimesso a nuovo un ex smorzo per adibirlo a locale, per esempio) a dar vita a un luogo al Pigneto che vorrebbe essere un punto di riferimento per le iniziative con i libri a Roma: si chiama Circolo dei Lettori. Vorrebbe essere un punto d’incontro tra editori e lettori. Lo scorso ottobre c’è stato anche il primo piccolo festival, chiamato Mal di libri .

8. Sempre parlando di festival, mini e medi, l’offerta si è moltiplicata. Ce ne sono di istituzionali, semi-istituzionali, anti-istituzionali, auto-organizzati, etero-organizzati, brutti, belli: insomma modelli e antimodelli. Dopo Più Liberi Più Libri, sono nati Libri come all’Auditorium, Critical Book & Wine che si svolge a dicembre nel centro sociale Esc, a San Lorenzo (sempre a Esc è già qualche anno che si organizza – a merito di Andrea Cortellessa, Vincezo Ostuni, Lidia Riviello, Elisa Davoglio e altri – una rassegna chiamata Escargot) ; Romapoesia (Maria Teresa Carbone, Franca Rovigatti e altri è anni che seminano), la Festa della Parola a inizio ottobre alla Snia Viscosa a Prenestino; il Salone dell’Editoria Sociale tra fine ottobre e inizio novembre a Porta Futura, il festival della letteratura di viaggio, il settembrino Romasilibra (l’unico festival che se non mi sbaglio che ha avuto una specie di patrocinio da parte di questo fantomatico Centro per il libro e la lettura – ma su questo Centro c’è una voce a parte), quello universitario Roma Noirquello di Letteratura Ebraica che si svolge a settembre al ghetto in genere… E ce ne saranno sicuramente altri che si potrebbero aggiungere all’elenco.

[Parentesi importante. Un urgente capitolo a parte va aperto sul Centro per il libro e la lettura. Basta consultare il sito e vedere quanto sia lentissimo, lacunoso, al massimo basato sulla buona volontà il lavoro che viene svolto da questo organismo ministeriale che in tempi di vacche magre e di reti iperattive avrebbe dovuto collegare, coinvolgere, finanziare, informare. Qualcuno di voi ne ha aveva conoscenza? Qualcuno di voi ne ha mai fatto uso? Il palazzetto su via della Lungara dove ha sede che necessità ha? I soldi spesi per il progetto, ossia a quanto mi pare riferisse il direttore Gian Arturo Ferrari, 700.000 euro per che cosa sono serviti?]

Torniamo a noi.

9. Sempre Girolamo Grammatico che veniva nominato prima per Citofonare interno 7, da ormai qualche anno segue la questione dei senza fissa dimora a Roma. Organizza verso metà ottobre ogni anno una Notte dei senza dimora. Che c’entra un’iniziativa specificamente sociale coi libri, la lettura, la letteratura? Che sempre con gli homeless Girolamo da anni cerca di lavorare con il racconto: qui si capisce un po’ come.

10. Poi ci sono le piccole medie grandi case editrici (da Nottetempo a Laterza a Stile Libero a) ovviamente fanno centinaia di iniziative all’anno, facendo attraverso le presentazioni, gli incontri sempre più un lavoro di supplenza anche per quanto riguarda la formazione universitaria e la promozione della lettura. Fandango, minimum fax, Voland hanno anche delle librerie che sono chiaramente anche dei luoghi di militanza culturale.

11. Luisa Capelli da anni è instancabile. Il suo twitter e il suo sito sono riferimenti imprescindibili. Dopo aver diretto una delle più belle case editrici italiane, Meltemi (fondamentale tra le molte ragioni anche per l’enorme attenzione alla critica letteraria e alla critica post-coloniale), ora insegna a Tor Vergata, ed è molto interessante seguire il lavoro di educazione all’editoria che fa con i suoi studenti.

12. Se vogliamo parlare di riviste cartacee e non, dobbiamo vedere quali sono vitali e quali un po’ meno. Purtroppo qui il sito dell’associazione riviste è poco rappresentativo (anche qui, Valdo Spini, perché non fai qualcosa per rinnovare questo coordinamento invece di piangere soldi?) di quella galassia che invece esiste e si espande. Ovviamente a Roma non possiamo non citare almeno le storiche, dallo Straniero a Nuovi argomenti (il lavoro anche qui militante dei suddetti redattori Carlo Carabba e Chiara Valerio), e non possiamo non dare risalto ad alcune nuove, da Watt a Alfabeta a Doppiozero a Finzioni (che ha un gruppo romano molto nutrito), a 404 File (anche qui con gruppo romano) a Colla a…

13. Esiste anche chi si mobilita in senso più politico. È facile citare qui il lavoro che da aprile scorso sta portando avanti TQ – dal manifesto sull’editoria ai contributi sulle librerie indipendenti e sul selfpublishing -, ma anche ad esempio quello della neonata Rete dei redattori precari.

14. Ci sono poi almeno un gruppo di agenzie letterarie il cui lavoro di scouting, editing, etc… è tale da essere una risorsa culturale in sé. È il caso di Oblique con Leonardo Luccone, Elvira Grassi, Giuliano Boraso. Ma, nel suo piccolo, è anche il caso della neonata Vicolo Cannery di Corrado Melluso e Tommaso De Lorenzis.

15. Sulle biblioteche il discorso chiaramente il discorso invece diventa gigante. L’11 ottobre un gruppo di scrittori, editori, intellettuali e di comediciamoadesso lavoratori della conoscenza aveva per esempio deciso di fare un’assemblea pubblica alla biblioteca nazionale, che fu impedita dalla polizia. La cronaca della vicenda è qui . Da quella giornata è nato un appello dell’Aib intitolato La notte delle biblioteche, si è fatta un’altra assemblea, Stefano Parise (presidente dell’Aib, che sta – non l’ho detto – per Associazione italiana biblioteche) ha scritto un interessante articolo sul Sole 24 ore . Su questi temi va almeno ricordato il contributo enorme, sia pratico che teorico, che stanno dando Antonella Agnoli, Giovanni Solimine, Gino Roncaglia.

16. Poi ci sono le librerie indipendenti. Per una Croce e una Bibli e un Flexi che chiudono, con tanto di mobilitazione della città per cercare di evitarlo e forse qualche volta riuscirci anche, ne nascono altre: Libri invisibili  non ha neanche due mesi. Ma hanno pochi anni, per citarne alcune, GiufàTuba, Ne import quoi , AssaggiKoob , il Corsaroe…

17. C’è anche qui da segnalare il lavoro carsico ma essenziale di Loredana Lipperini e del suo blog , come della trasmissione Fahrenheit che sostiene non solo via etere molte delle cose che abbiamo nominato qui sopra.

18. È da qualche anno che per quanto riguarda la letteratura per ragazzi si sta muovendo molto a Roma. Librerie che aprono, l’idea della Tribù dei Lettori di fare Scelte di classe.

19. Valentina Aversano e Andrea D’Ippolito si sono inventati Sette per uno, un laboratorio di scrittori, fotografi, video maker, artisti sul contemporaneo, che orgnaizza da qualche tempo una specie di minifestival itinerante chiamato Mentelocale Tour.

20. Una delle realtà trasversali ma sempre più centrali tra chi lavora nell’editoria è ACTA, associazione dei consulenti del terziario avanzato, che si occupa anche della difesa professionali di chi lavora in questo mondo dell’industria culturale.

21. Tra le persone molto attive a Roma, per la promozione alla lettura ci sono sicuramente le Donne di Carta. E sempre Maria Teresa Carbone che insieme a vari altri da nni si occupa di promozione della lettura sul territorio. Per esempio con Monteverde legge.

22. 23….. Ovviamente mancano molte cose che non ci sono venute in mente.

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Aggiungiamo, su segnalazione di Paolo Marasca, un’altra realtà:

Di raro fascino è il lavoro svolto dai fondatori e redattori di Archivio Caltari, che è possibile incontrare immersi nelle proprie riunioni in una delle trattorie di San Lorenzo.
Se fosse una rivista cartacea, l’Archivio sarebbe di sicuro un mensile. Ha tempi dilatati e tende all’approfondimento; non rincorre la notizia, anzi arriva spesso in ritardo su molte cose. Di cosa si occupa allora? A ben vedere, basta forse il sottotitolo a spiegarlo: Rivista di Narrazioni e Ricerche in Controtempo. Archivio Caltari raccoglie narrazioni e ricerche scritte di pugno dai suoi componenti e da alcuni collaboratori, materiale che viene poi distribuito in una delle sue sette categorie: Scritture, Letture, Tipografie, Generi e Relazioni, Segni, Psicogeografie e Memorie.