Free Tekno Movement ⥀ La prefazione di Alessandro Kola

Free Tekno Movement di Virginia Giulia Vicardi esce in libreria il 31 marzo 2022, con un remix letterario di Dj Balli e la prefazione di Alessandro Kola, che vi proponiamo di seguito

 

In tantissimi anni di vita vissuta direttamente sul campo – sia da fruitore che come organizzatore – , e negli anni trascorsi ad affrontare la parte teorica, dai libri sul movimento alle tavole rotonde, dai forum e/o ai gruppi di discussione, alle presentazioni e confronti in varie parti d’Italia tentando di fare chiarezza di quello che fu, non credo di aver mai trovato un lavoro così esaustivo, così completo, in cui si mettono finalmente in relazione e in connessione diversi fattori, scene, controculture e movimenti, come in questo scritto di Virginia Giulia Vicardi.

Personalmente, avendo fatto un percorso che in molti punti è parallelo a quello che ha riportato Virginia nel suo lavoro, non posso che essere entusiasta di questo nuovo documento che fa finalmente luce non solo sugli anni d’oro della scena dei Free-Party, la cosiddetta “Golden-Age”, ma anche e soprattutto sulle origini di questa, sul come anche movimenti solo apparentemente distanti siano invece collusi e fondamentali per tutto quello che è arrivato agli inizi degli anni ’90 in termini di feste autogestite, le T.A.Z. – Zone Temporaneamente Autonome.

Il richiamo ancestrale che il sottoscritto ebbe per la performance, per la body art e per la manipolazione corporea estrema, nello specifico Fakir Show&Suspension, negli anni antecedenti il fenomeno “Rave”, non fu altro che un collegamento del tutto fluido e naturale con quello che poi avvenne, in più ampia scala, nel mondo del Tekno-Movement. Questo perché i punti di connessione sono moltissimi, l’agire innanzitutto – che sia sul proprio corpo o occupando un capannone – ed attivarsi per mettere su una festa del tutto “Illegale”, è un’azione diretta in entrambi i casi.

Le connessioni ci sono anche a livello di emozioni, visto che agendo sul proprio corpo in un certo modo (forandolo, costringendolo, sospendendolo ecc.) si attiva un rilascio di endorfine naturale che porta a stati di trance, esattamente come il ballare per prolungate ore o addirittura giorni, le luci stroboscopiche , il beat martellante e ripetitivo e non ultimo l’uso di sostanze psicotrope, porta ad un’alterazione della coscienza, ed ecco che di nuovo lo stato di trance è un altro anello di congiunzione.

L’uso di droghe sintetiche, strettamente connesse sia al movimento dei Free-Party, sia al mio vissuto, ossia quello di psiconauta, con l’assunzione di queste o per scopo ludico/ricreativo, nella maggior parte delle volte avvenuta all’interno dei Raves&Teknival, sia come viaggio interiore, al fine di esplorare l’io più profondo, in questi casi in situazioni private, intime, dove il set&setting[1] sono preparati appositamente, è un ulteriore punto di connessione con la tesi di Virginia.

A livello temporale-storico, tra la nascita della Performing art e quello del Free Tekno Movement c’è stato il Punk, che potremmo definire l’anello che ha traghettato le due scene sopra citate. Visto che anche questo era oltraggio, resistenza[2], mancanza di pudore, attivismo, sovversione, ribellione, tutte caratteristiche in comune sia con la Performance Art estrema, sia con il movimento Rave.

Io stesso sono mi sono formato con il Punk/HC. È stata l’attitudine che ha dato le fondamenta nella mia vita e che ancora oggi sono ben presenti nel quotidiano dei mie giorni, figli compresi.

Questo mia breve introduzione quindi, non solo è l’elogio ad una ragazza che ha fatto tesoro di tutte queste manifestazioni socio-culturali, le ha fatte sue, indagando, vivendo in prima persona, quello di cui ha scritto, con lo studio e la preparazione teorica ha prodotto il lavoro che avete qui di seguito e che, ripeto, sono sicuro che anche voi, troverete eccelso, ma, tramite la mia personale esperienza, è un’ulteriore testimonianza di come quello che riporta Virginia è quello che ho vissuto nella mia vita, coagulando le diverse rappresentazioni culturali e facendo diventare un unicum il percorso della mia esistenza intrecciato alle sottoculture qui trattate. Di conseguenza, il testo che vi apprestate a leggere può benissimo essere considerato un documento-verità.

(Alessandro Kola)

 

 

Free Tekno Movement — Virginia Giulia Vicardi

 


[1].   Set&Setting, coniato da Timothy Leary: «[…]quando si fa riferimento a un’esperienza di droga psichedelica, significa mentalità e ambiente fisico e sociale in cui l’utente ha l’esperienza. Ciò è particolarmente rilevante per le esperienze psichedeliche in un contesto terapeutico o ricreativo».

[2]. Ho voluto mettere intenzionalmente i termini oltraggio e resistenza, uno di seguito all’altro, per citare la punk band italiana “Oltraggio E Resistenza”.