Il gatto Jekyll e il felino Hyde ⥀ Laboratorio di letteratura elettronica a scuola
Pubblichiamo una raccolta di racconti interattivi realizzati da una classe prima del Liceo Scientifico «Galilei» di Ancona. Si tratta di ricerca-azione sulla letteratura elettronica, collegata ai laboratori di letteratronica curati da Fabrizio Venerandi per Argo
I racconti interattivi (interctive fiction) che pubblicherò a partire da oggi su questa pagina sono stati realizzati da una classe prima del Liceo Scientifico «Galilei» di Ancona, a cui ho insegnato i rudimenti della letteratura elettronica, da me appresi nel primo laboratorio di letteratronica tenuto per Argo da Fabrizio Venerandi. I lavori sono stati realizzati usando il programma Twine.
Sono opere che, per quanto elementari, hanno permesso a una classe dell’indirizzo Scienze Applicate, dove si studia Informatica dal primo anno, di sperimentare l’uso creativo del computer nell’apprendimento della lingua italiana e della narrativa.
Abbiamo proceduto, innanzitutto, leggendo un racconto di Raffaele La Capria, Il gatto, tratto dalla raccolta Guappo e altri animali (2007), quindi ho chiesto alla classe di comporre un testo su un gatto a piacere (il proprio, quello di un parente o di un vicino, ecc.). Corretto quel primo racconto, abbiamo iniziato a scoprire cos’è la letteratura elettronica (non nei termini complessi presenti nel dialogo tra i partecipanti al primo corso di Venerandi, che trovate qui, ma adatti a chi deve ancora formarsi, come potrete verificare voi stessi qui).
Per creare una interactive fiction abbiamo sperimentato l’uso di Twine, caricando la prima versione del racconto del gatto e trasformandola in un racconto interattivo di livello base. A quel punto, abbiamo letto il capitolo in cui Robert Louis Stevenson narra un omicidio commesso da Hyde, nel romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886), quindi ho chiesto alla classe di modificare la prima versione del racconto, agendo direttamente sul file in formato .twee e narrando la trasformazione del gatto familiare in un selvaggio felino. Avremmo potuto sperimentare forme più complesse di interazione, ma abbiamo dovuto fare i conti con i nostri limiti. Sta ora a chi leggerà (giocherà), giudicare i risultati.
Questa pagina sarà aggiornata man mano che caricherò i vari racconti.
(Valerio Cuccaroni)
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Il gatto Creed (di Diana Agostinelli)
Fiamma (di Lorenzo Allegri)
Paolino (di Leonardo Amico)
Lampo (di Alessandro Tempesta)
*Immagine in copertina realizzata da Andrea Capodimonte tramite Midjourney.
Valerio Cuccaroni
Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)