«Graffio muri di gesso/ con unghie smaltate di rosso»: Sarah Di Piero, Reparto da qui

Reparto da qui, opera poetica di denuncia di Sarah Di Piero, in uscita per Argolibri, verrà presentata il 5 luglio 2019 al Festival La Punta della Lingua di Ancona

Per la nuova casa editrice Argolibri, viene presentata in anteprima, nel mese di luglio, l’opera poetica di denuncia di Sarah Di Piero. In attesa dell’uscita autunnale in libreria, inizia la prevendita per sostenere la pubblicazione, che ha lo scopo di diffondere la voce di chi è vittima del disagio psichico e l’obiettivo concreto di sostenere l’adozione di buone pratiche per migliorare la condizione dei pazienti psichiatrici.

Questo libro — che ha il patrocinio del movimento basagliano Le Parole Ritrovate — è una nuova prova che mette in luce la capacità dell’autrice di osservare il mondo e se stessa con uno sguardo inconsueto: uno sguardo che penetra ciò che appare all’esterno, per insinuarsi in ciò che urla dentro; che spesso urla più forte.

 

Urlo più di prima

 

Graffio muri di gesso

con unghie smaltate di rosso,

torco uno straccio intriso

taglio i capelli a raso.

 

Non resto su quella panchina,

mi alzo, urlo più̀ di prima:

l’ingiustizia viene dai cuori,

i coltelli strappano fiori.

 

 

Un procedere costante accompagna questo libro, che se da un lato è un canto di solitudine, rabbia, disperazione, dall’altro è portatore di spiragli di luce, di battiti di ali, della consapevolezza che c’è la possibilità di riprendere quota…. di ripartire. Il ritmo continuo scandisce la parola, le conferisce ordine e misura, dove ordine e misura sono anche i segnali di una libertà negata, di un limite spaziale e temporale, di una realtà che può diventare chiusa e soffocante. Ma certe anime, specie quelle che hanno le radici intrise di poesia, non possono rinunciare alla libertà.

La forza poetica di questa autrice sta nel suo coraggio di mettere a nudo la parola, con tutto il suo carico di dolore, lasciando andare quella parola per il mondo: la sua voce è combattiva, ma nello stesso tempo fragile e vulnerabile, in grado di sprigionare energia e bellezza, proprio come le farfalle sanno fare:

 

Farfalle rosse

 

Farfalle rosse

su un foglio di carta:

la mia anima.

 

La mia anima lacerata

folta di cerniere:

cicatrici.

 

Sorgo,

come un sole spoglio.

Rinasco vuota.

 

 

La voce tenace di Sarah Di Piero ci accompagna in un viaggio attraverso luoghi difficili, da comprendere e da abitare. Luoghi della malattia, della cura lunga e paziente, del disagio che spesso è troppo profondo per poterlo dire con le parole. Luoghi in cui il tempo sembra doversi fermare, in cui l’esistenza ha un ritmo troppo lento, che si dissocia dalla frenesia del mondo esterno e dove le relazioni hanno regole proprie, che possono essere confuse, ambigue ma anche umanissime.

 

Ero un roditore di spine

 

Ero io un roditore di spine

intento a risalire le chine,

dal buio profondo dell’anima,

tramite più innocua lacrima.

 

Era lei pure pianta nascente,

in quell’erba del verde più̀ verde,

scavava con radici profonde

e puntava ben oltre le fronde.

 

Ero quindi la roccia impietrita

persino dalla sua dolce vita,

che scioglieva con lava di sangue e

seguiva sino all’ultimo istante.

 

Luoghi in cui si amplifica la sensibilità dell’occhio e dell’orecchio, di ogni senso precettivo e riflessivo, dove si può raggiungere una vertigine esistenziale che – nel caso di Sarah Di Piero – esplode nella poesia.  La sua è una scrittura carica di vita, di sguardo, di ascolto, di visione e di sogno per riaffiorare e rifiorire dal silenzio e dal buio del sottosuolo.

Il corpo è assai presente in questa raccolta, quale elemento pieno di grazia e di delicatezza: è un corpo da accudire, da governare poiché a tratti si incrina quella delicatissima armonia tra l’anima, che cerca di esplodere nel suo desiderio di emozione e di vita, e il corpo che è costretto nella sua dimensione terrena e protetta, di cura.

 

Undo

 

Vorrei un corpo

con la funzione “Undo”

per tornare indietro

ad ogni sfregio

ad ogni graffio

ad ogni taglio

sulla tela.

 

Infine, come molta letteratura sulla psichiatria mette in luce, la poesia aiuta a riconoscere la fragilità e l’umanità della follia, ne illumina alcuni tratti oscuri, assolve al suo compito di ri-conoscenza. Come avviene in questo libro, che canta le emozioni ferite, mettendo in evidenza la stretta connessione tra vita interiore, vita emozionale e intuizioni poetiche. E l’autrice, col suo sguardo straordinario, ha saputo mettere in versi tali ferite e connessioni, giungendo ad una affermazione di riscatto che è il titolo stesso dell’opera: Reparto da qui.


Sarah Di Piero ha pubblicato due volumi di poesie, Minestre alla cannella (2017) e Strappando rododendri (2017), con la casa editrice Italic Pequod e con Argolibri il terzo, Reparto da qui (2019).


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