Interpretazione della realtà ⥀ Schizoprose di Luke Ballordo

Tre nuove schizoprose di Luke Ballordo (per sapere chi è, cliccate qui). In calce la serie completa. Ad accompagnarle, un’illustrazione realizzata dall’autore.

Immagine in copertina di Luke Ballordo.

 


[Senza titolo]

Ieri a Forum c’erano due imputati.
Carmine che rivendicava il diritto di lasciare aperto e capovolto il suo ombrello sotto l’albero di mandarini che sporgeva sul marciapiede sin dal terreno recintato di Ubaldo.
Ubaldo aveva posizionato una telecamera sull’albero per controllare che Carmine non strappasse quei frutti direttamente dai rami.
Poi ’sto Carmine sosteneva che la telecamera puntasse sul bagno di casa sua – di Carmine. Perciò voleva controllare le registrazioni di Ubaldo.
Ubaldo fino ad allora non glie l’ha mai permesso, perciò Carmine ha sparato col suo fucile alla telecamera mettendola fuori uso.
Ubaldo chiede 10.000€ per avvenuto attentato alla sua vita, alla proprietà privata, al decoro pubblico.
Carmine soffre di scorbuto per una carenza congenita di vitamina c e deve assumerne dosi fisse e regolari.
Il giudice ha dato ragione a Carmine, così può posizionare l’ombrello ma deve mettere le tende al suo bagno.

 

 

Interpretazione della realtà

Andando per strada tutta la gente che incontravo voleva prendere in mano le mie palle: te le proteggo io mi ripetevano, ma, fatta eccezione parzialmente per il mio lamentarmi, a poco a poco me le stringevano.
Mentre i loro occhi erano autentici specchi (perché riflessi) notavo in essi tutti i pugnali d’altrettante persone dietro le mie spalle.
«Ih, ih, ih!» era la risata amichevole, ininterrotta, loro, ma in fondo ho sempre saputo che lo sferragliare dei pugnali di quei fendi-spalle si confonde con la risata simpatica dei reggi-palle.
Io forse strabuzzo gli occhi perché non capisco se sono più un ingrato, una vittima, un mostro, uno zimbello, un personaggio o uno sconosciuto.
Altre volte invece, come ora che ho appena finito di digitare, sto bene.

 

 

Il non identificato profumo dell’altrove che pregiudica la sequenza

Io traduco così gli sguardi delle persone attorno.
La nostra speranza della migliore tra le possibilità si oppone vanamente alla nostra paura della peggiore delle sventure.
Io non ho nessun potere sul cambiamento, ma, se ce l’avessi, sarebbe per me inficiato dal potere dell’invadenza inconcepibile di ’ste infiltrazioni d’ignoto che dichiarano in modo più o meno evidente che io non so niente di più tangibile di un guanto made in altrove che da quest’ultimo mi separa ma che profuma di un altrove che è assente oraqqui, lo sarà dopollì e lo è stato primallì.
Ma almeno sull’onda dei miei ragionamenti posso supporre che c’è un pittore in questo altrove che vede la sua opera d’arte prendere vita su una tela.
E lui vede se stesso da giovane nella sua stessa creazione, per distrarsi dal riciclare i resti di una storia di cui però l’opera sua stessa possa essere un rinnovamento.
Così sto traducendo questo “profumo” perché almeno a me frega molto della sequenza che mi impone di sperare di risalire la china innanzitutto di quel profumo, dopodiché sperare di raggiungerne l’altrove.

Io ragiono così:
prima il buio, poi la luce
prima la causa, poi l’effetto
prima il parente, poi l’adulto
prima il freddo poi il calore.

 

 


Tutte le schizoprose di Luke Ballordo

Il manipolo di sconosciuti
Gogna
La [sua] presunta trasparenza
Baluardo di dichiarata stranezza
Io sono un millepiedi

 

 


Ballordo