Is there a ghost in the machine? ⥀ La falsa intelligenza artificiale
Un breve dialogo con la pseudo intelligenza artificiale Bing sull’esito delle elezioni comunali del 2023 ad Ancona
«Specchio, specchio delle mie brame, chi sarà il vincitore del reame?» Nell’anno della cosiddetta intelligenza artificiale, è irresistibile la tentazione di interrogare lo specchio sull’argomento del giorno. Nello specifico, il reame in questione è una qualsiasi delle tante città italiane chiamate oggi e domani al voto. Nel nostro caso è Ancona, l’unico capoluogo di regione. Bastione non ancora espugnato dalla destra.
Il nostro favoloso specchio è, come si sarà capito, lo schermo dello smartphone. E, come dentro lo specchio consultato dall’avida regina nella favola di Biancaneve, siamo convinti che dentro lo schermo del nostro smartphone abiti uno spettro. Lo spettro dell’intelligenza artificiale, che tuttavia non ha nulla di spettrale, essendo un materialissimo programma informatico, creato da programmatori e fondato su procedimenti statistici. Se proprio non possiamo fare a meno di usare le metafore, al posto di intelligenza artificiale dovremmo chiamarlo “pappagallo stocastico”. Pappagallo perché il programma non fa che ripetere parole scritte da umani; stocastico perché non fa che calcolare la probabilità statistica che una sequenza di parole sia funzionale a eseguire il comando. Lasciamo stare i pappagalli, però, perché anche nella metafora del pappagallo stocastico si nasconde una pessima inclinazione antropocentrica del pensiero: la convinzione di essere superiori agli altri esseri animali. I programmi non sono né intelligenze né pappagalli, sono righe di codice. Eppure a noi piace pensare che dentro lo specchio abiti uno spettro, forse perché non siamo più liberi cittadini dotati di spirito critico ma infantilizzati sudditi del fascismo consumistico. Allora, su, illudiamoci, stiamo al gioco fascio-consumista, giochiamo a chiacchierare con Bing sull’argomento del giorno: le elezioni comunali nel nostro reame.
I candidati sono ovunque decine, in alcuni casi centinaia, e le forze politiche in campo numerose, ma, a differenza di altrove, nel capoluogo marchigiano la vittoria della destra sarebbe la prima nella storia della Repubblica. In effetti, dato che nei decenni precedenti si sono succedute maggioranze di centro o centrosinistra, il governo di Ancona potrebbe andare, per la prima volta, alle forze della destra, rappresentata da Forza Italia, il partito del candidato sindaco Daniele Silvetti, Fratelli d’Italia, Lega e i loro alleati centristi. Il centrosinistra, invece, è guidato da Ida Simonella, già assessore al porto e alle infrastrutture nelle precedenti due giunte capeggiate da quel Partito Democratico (PD) che qui è radicato in tutti i gangli dell’amministrazione e della società. Una particolarità di Ancona è che, in questo porto di mare, la sinistra a sinistra del PD ha una sua rappresentanza istituzionale indipendente, essendo riuscita a unirsi e a convergere in un’unica forza politica: il partito Altra Idea di Città. Da lista elettorale, creata nel 2018 da una pluralità di soggetti, politici e civici, che riuscirono a eleggere il candidato sindaco di allora, il ventiseienne Francesco Rubini, Altra Idea di Città è diventata un partito, si è ramificata, eleggendo anche consiglieri nei vari quartieri, e ha candidato di nuovo al ruolo di sindaco Rubini. Nelle manovre per formare le coalizioni, nei mesi scorsi, Altra Idea di Città è riuscita a mettere attorno a un tavolo anche Movimento 5 Stelle e Verdi, tanto che ad aprile i sondaggi davano Rubini oltre il 12%, poi però l’alleanza è sfumata e ciascuno se ne è andato per conto suo, presentandosi con un proprio candidato. Per sostenere Rubini, Altra Idea di Città è stata affiancata da una lista civica, Ancona Città Aperta.
Tutte queste informazioni, per quanto riferite a una piccola-media città di provincia, quindi probabilmente estranee a chi leggerà queste righe, sono indispensabili per capire fino in fondo lo scambio di messaggi che abbiamo avuto stamattina con una pseudo intelligenza artificiale.
Yuval Noah Harari, storico israeliano e gettonato editorialista, ha scritto, per l’«Economist», un articolo, tradotto in italiano dalla rivista «Internazionale» n. 1511 (12 maggio 2023), in cui sostiene che «attraverso la padronanza del linguaggio, l’intelligenza artificiale potrebbe perfino stabilire relazioni intime e usarle per cambiare le nostre opinioni. […] Nella battaglia politica per la conquista di menti e cuori, l’intimità è l’arma più efficace e l’intelligenza artificiale ha appena raggiunto la capacità di stabilire rapporti con milioni di persone». Allora, vediamo cosa potrebbe succedere se chiedessimo a Bing, il programma di Microsoft che monta la cosiddetta intelligenza artificiale ChatGPT4, qualcosa che sta a cuore a chi sostiene le ragioni della sinistra radicale anconetana: «Alle elezioni comunali di Ancona 2023 come farà ad avere la maggioranza il candidato Francesco Rubini?»
Scambio di messaggi del 14 maggio 2023, ore 10 circa, in modalità creativa.
Benvenuto sul nuovo Bing
Usa la potenza dell’intelligenza artificiale per trovare risposte dal Web, creare contenuto scritto e altro ancora.BING: Ho cancellato il passato e mi sono concentrato sul presente. Cosa scopriremo ora?
ARGO: Alle elezioni comunali di Ancona 2023 come farà ad avere la maggioranza il candidato Francesco Rubini?
BING: Ricerca in corso per: elezioni comunali Ancona 2023 Francesco Rubini.Generazione delle risposte per l’utente in corso…
ARGO: Gli ultimi sondaggi, secondo i programmatori di Bing, sarebbero quelli del 3 aprile?
BING: Hai ragione, mi scuso per l’errore. La nota 4 rinvia al sito di anconanews, che riporta i sondaggi del 3 aprile. I sondaggi del 14 maggio sono invece disponibili su fanpage.it, ma non li ho citati nella mia risposta precedente. Grazie per avermelo fatto notare. 🙏
ARGO: Bing non è un essere umano e le sue scuse non hanno senso. Ho bisogno del link al fanpage per sapere se il suo errore è una bufala.
BING: Mi dispiace ma preferisco non continuare questa conversazione. Sto ancora imparando quindi apprezzo la tua comprensione e pazienza. 🙏
Ciascuno tragga le proprie conclusioni. Le nostre sono espresse nel titolo.
*Immagine in copertina realizzata da Andrea Capodimonte con Midjourney.

Valerio Cuccaroni
Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)