La zolla dell’eterna giovinezza | Valerio Cuccaroni

Il collettivo di Argo, formatosi ai tempi dell’Università, a cavallo fra Novecento e Duemila, è sopravvissuto alla diaspora post-lauream. C’è chi da Bologna si è trasferito a Parigi, chi a Bruxelles ma c’è anche chi è rimasto in Italia, spostandosi di pochi chilometri dalla città in cui ha sempre vissuto e scritto.

Fabio Orecchini, co-curatore con Davide Nota dell’antologia Calpestare l’oblio (primo volume della collana Argo, 2010), ha compiuto un trasloco che non è solo un déménagement individuale ma una migrazione epocale, quindi da raccontare.

Da poeta-oste, cogestore del locale culto “Beba Do Samba”, nel quartiere San Lorenzo a Roma, Orecchini è diventato un poeta-contadino. Dal centro della metropoli si è trasferito nel contado a coltivare il terreno ereditato dal nonno.

Sposato con l’insegnante di inglese Kati Woodchop, dall’Australia stanziatasi in Italia per amor suo, e padre di Valentine, l’argonauta romano ha deciso di mollare tutto e cambiare vita. Antropologo, sommelier e amante della terra ha seguito il suo fiuto e ha ritrovato la forza.

Valentine frequenta la scuola materna di paese, Kate si occupa di seminare piantine sul terrazzo di casa e lui, facendo su e giù per il campo a vangare, è visibilmente ringiovanito, temprato dalle fatiche della gleba.

Noi figli degli anni Ottanta, cresciuti perlopiù davanti alle macchine, sebbene in molti con parenti anziani che erano contadini di mestiere o per passione, a quarant’anni possiamo cambiare habitat e passare da scrivanie precarie, che conducono alla miseria, a terreni, che consentono la sussistenza.

Da Santa Maria di Pugliano, una frazione di Paliano, a sud-est di Roma, Fabio prende ordinazioni da una ventina di famiglie amiche, pubblicando foto dei suoi prodotti nelle reti sociali (Facebook), o tramite radiomobile computerizzato (iPhone), e consegna a domicilio cassette di ortofrutta.

Mangia le ciliegie dei suoi alberi, le uova delle sue galline, le sue zucchine e vive con dignità, la dignitas degli antichi abitanti di quei luoghi, da nobile bracciante che coopera con i contadini e gli altri lavoranti della sua zona.

Valerio Cuccaroni