Lanciati biglietti dai treni (in corsa) | Poesia di Silvia Salvagnini

La poesia è una anticipazione dell’Annuario di Poesia 2016 di Argo – al link la scheda del libro. Per prenotare e ricevere una copia è necessario cliccare su PARTECIPA alla campagna su Produzioni dal basso (esplora il sito).


Ti scrivo parole del vorrei mi sentissi
ti scrivo un biglietto che vorrei mi prendessi
ti scrivo qualcosa del vorrei che sapessi
ti scrivo del buio che vorrei lo fermassi
ti direi  che sto bene perché non ti preoccupassi
perché mi fa male il farti del male
ti lancio biglietti perché vorrei li prendessi
ti annodo fazzoletti vorrei li riconoscessi
ti bagno la carta con le guance
che tra la polvere magari la trovassi
i nostri ricordi sono reali
tra tutti questi tra la velocità
tra la mancanza di connotati
vorrei vorrei ancora mi sentissi
vorrei mi riconoscessi la forma la figura
la semplice mia misura

e la mia vita dove la porta
e la mia pelle dove la porta
e la mia voce dove si porta
e la velocità dove mi porta

ti scrivo in questa lingua perché tu la conosca
perché tu se puoi o qualcuno di voi/ mi riconosca
ti scrivo parole perché mi fermassi
ti scrivo dell’alfabeto lettere perché mi trovassi
perché mi svelassi, perché mi delineassi
perché mi tracciassi, mi itinerassi
perché mi fermassi, mi prendessi
mi stringessi

e i miei occhi dove li porta
e i miei piedi dove li porta
e la velocità dove mi porta
e la mia vita dove si porta

perché mi sentissi, mi vedessi
mi sapessi
perché mi afferrassi
mi ascoltassi

perché io nacqui
perché tu nacqui
per il momento in cui fummo vicini
ti scrivo vorrei come il fumo che arrivassi

ti scrivo lettere vorrei le decifrassi
ti scrivo biglietti vorrei li vedessi
vorrei che tra tutti tu li rintracciassi
vorrei  le grafie ricomponessi
che sapessi in quali luoghi
vorrei che mi riconoscessi
che agli altri mi nascondessi

ti scrivo lettere del vorrei mi prendessi
ti scrivo lettere del vorrei mi abbracciassi
ti scrivo lettere del vorrei mi vedessi

ti dico il mio nome te lo scrivo di sotto
cosicché ci leghiamo stretti al volo
mi abbracci per sempre
che non sono mai solo

l’indirizzo e il numero io non lo so
ti scrivo la corsa, il vento, il rumore
ti scrivo solo di me la direzione
che tu potessi, che ti fermassi
che mi fermassi, che ti trovassi
che mi trovassi, che mi riconoscessi
che mi nutrissi, che ti abbracciassi
che ti augurassi, che ti baciassi
che mi abbeverassi se solo tu potessi

perché io nacqui
perché tu nacqui
per il momento in cui fummo vicini
ti scrivo vorrei come il fumo che arrivassi

e la tua vita dove ti porta
e la tua pelle dove si porta
e la tua voce dove si porta
e la velocità dove ti porta

scriverò il tuo indirizzo
che possa esistere nel ricordare
scriverò il tuo indirizzo
che tu sappia in qualche modo
lanciato al vento/ il saperti chiamare.

Silvia Salvagnini (Venezia, 1982), scrive, dipinge, suona il pianoforte. Laureata in Lettere a Padova, ha fondato e gestito per alcuni anni La libreria di Mogliano Veneto (TV). Ha fatto parte del gruppo di autoproduzione editoriale Auteditori, con cui ha pubblicato due libri di poesie e disegni: Silenzio cileno (2004) e I baci ai muri (2006). Inoltre ha pubblicati nelle antologie 9 poeti esordienti (2003) e Il volo del calabrone (Battello stampatore – Associazione Gli Ammutinati, Trieste 2008). Con le sue performance di lettura e musica ha partecipato, nel 2007, a “Roma poesia” e “RicercaBo” (curatori Renato Barilli e Nanni Balestrini). Nel 2008 ha vinto lo slam nazionale “Horus” di Roma ed è arrivata in finale al “Big Boat” poetry slam internazionale organizzato da Absolute Poetry Festival Monfalcone.