L’assonnato di Ilaria Mariani ⥀ Passaggi
Il viaggio nello spazio della prosa breve portato avanti dalla rubrica Passaggi prosegue oggi con un testo di Ilaria Mariani illustrato da Isy. L’editoriale della rubrica può essere letto qui
Immagine in copertina di Isy, Pozzo di sogni.
Il nevrotico dormiva; stretto al sonno si sentiva risanato. Aspettava quel momento tutto il tempo che passava a fare altro. Poi tornava al suo lettuccio, si accendeva la candela, si metteva Brian Eno, si faceva uno scimmione e aspettava di dormire per sognare. Apprezzava che lì si potesse non parlare e che tutto si svolgesse nel rispetto delle cose come sono. Se parlava, d’altra parte, era quasi ininfluente come il fatto che sapesse anche volare. Delle volte il fantasma casuale incontrato in quegli spazi diventava assai invadente: si attaccava alla mattina, un amante penzolante. – Meglio un fantasma un po’ ingombrante che una smania da placare! – diceva il nevrotico impaziente di tornare alle coperte. Il fatto è che alle leggi del suo tempo, incombenti sul suo collo assieme ai drammi familiari, il nevrotico sceglieva la regola del sonno basilare e risaputa: pilota quel che puoi, sta fermo se non vuoi.
Chi volesse proporre prose brevi e illustrazioni per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it


Ilaria Mariani
Ilaria Mariani è nata a Grottaglie nel 1995. Ha studiato filosofia a Macerata, città in cui abita; si è laureata lo scorso giugno in Scienze filosofiche con una tesi dedicata alla scrittura di Roland Barthes. È di scrittura che desidera continuare ad occuparsi. Foto di Corrado Foffi.