La satira di Francesco Di Stefano si affida ai fatti, nudi e crudi, come l’impoeticità delle istituzioni e della nostra esperienza collettiva di cittadini.
Anche in questo inedito, l’epopea della nostra nazzione continua a stupirci e a farci ridere, purtroppo amaramente, grazie alle vicende dei capoccioni che governano da Roma, la migliore rappresentazione di una leadership politica, economica e culturale, completamente avulsa dalla realtà dolorosa in cui versa la popolazione italiana.
La poesia Er sogno pericoloso di Francesco Di Stefano è un anteprima dell’Annuario di poesia 2015 di Argo.
Me so’ sognato Renzi in Parlamento
che diceva: “A corotti e coruttori
je dò de li mafiosi er trattamento
e puro a li furbastri d’evasori
da faje passà voja e intennimento.
Pe svertì den processo li lavori
t’ariduco a du’ gradi er battimento
e si in appello pe caso aricori
co la conferma la pena t’aumento.
Ar Senato je chiudo li portoni
e te faccio na legge elettorale
ch’è ‘r popolo a pijà le decisioni.
Ciò poi qui pronta la patrimmognale,
de botto azzero le corporazzioni
e con decreto davero speciale
d’interessi in conflitto le quistioni
nissuno potrà di’ che se n’avvale.”
Ar risvejo a momenti pe visioni
nun me porta mi moje all’ospedale.