Meglio di Carlo Sperduti ⥀ Passaggi

La rubrica Passaggi presenta oggi la prosa breve Meglio, di Carlo Sperduti. L’editoriale della rubrica può essere letto qui

Illustrazione di Stefano Sartori, Senza titolo, 2022.

 


 

Espiro e nel naso la voce di donna, di notte su pancia, di giorno di rado.
M’informa lontano di cose di suono. Non colgo, di suono. Oppure mi guida la testa e le mani, le gambe, fai questo fai quello.
Da sveglio sottocutanea: sensazione, ricordo vago d’importanza. Cosa mi perdo, cose che perdo. La vita che conta di là non afferro è di suono.
Oppure di giorno l’appuntamento il lavoro. In un diner andiamo in un diner, cliente a suo agio di nome Antonio, la donna nel naso mi dice nel mezzo, nel campo semantico business con quell’accento che so un po’ imitare Antonio mica, si chiama ’stócquì.
Non avevo notato, non l’avevo notato che intorno è tutto silenzio tranne il gorgoglio di qualcosa di meccanico e dentro c’è un liquido, non avevo notato che intorno al tavolo tutti mi fissano e bilico.
Non è un pranzo di lavoro, mi dice, guarda meglio guarda guarda.

 

 

 


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Carlo Sperduti
Stefano Sartori, Senza titolo, 2022.