Moldova di Marina Gogu Grigorivna ⥀ Passaggi
La rubrica Passaggi dedica la sua pubblicazione di oggi alla prosa breve Moldova di Marina Gogu Grigorivna. Qui l’editoriale della rubrica
Immagine in copertina di Marta Goldin, Quel che rimane, 2022.
01_02_2022
Non riesco a fare un respiro profondo da quando me ne sono andata da questo paese e non e per la qualità dell’aria riscontrata; e una specie di rilassatezza nel conoscere intimamente e scioccamente un posto; alla Wilde quando dice che ogni poesia mediocre e sincera – non sono mai stata sincera in nessun altro posto, non sono mai stata rilassata (spero sappia di pubblicità di sapone intimo, sto curando un principio di cistite e sti prodotti le ho nel raggio del cadere dell’occhio e probabile che influenzano le seguenti);
Alcuni parecchi con quali mi sia confrontata nei corsi degli anni in proposito di questa condizione di perenni apolidi con doppi o tripli passaporti dicono che più generalmente è la cognizione di infanzia ribaltandosi a farci sto scherzo e renderci apatici e sconfortati verso il vivere; – ecco vorrei una demarcazione alquanto limitata (soggettivistica?/ mi scuso se diaristica) dove e come questa prima e in cosa mi sia resa colpevole da per sé:
Ogni qual volta mi è capitato di ritornare cercavo asiduamente persone che per il proprio modo di vivere mi facciano venir voglia di rimanere, – ma troppo tardi mi sono capitate; già allora dicevano di me nei pulmini che tornavamo stracolmi di badanti e panettoni “si e impecorita” perché non condivido più certe paure per la fiscalità creativa delle dogane e per i prestati ai servizi pubblici- d’altronde nel inter di buon europeo se nato non lo sei ti fai le ossa inox;
Incontrate per lo più queste persone per caso o perché tenevo d’occhio quelli rimasti coetanei – mi rallegrava a dismisura ogni loro riuscita specialmente letteraria,o artistica in un paese dove il leggere come “hobby” e fin troppo elitario; dove sono purtroppo ancora perfino le strade a non permetterti di tenere un libro in mano;
Come ogni tradizionale favola di ste parte ecco anche in questa c’è un Ion Ivan o Gianni; mi ricordo fin troppo bene questi ragazzi riusciti a integrare con un salto sproporzionato una cultura consumistica di intrattenimento al canone di Netflix con la domanda di un consumatore ingenuo e a dir’ poco qualunquista; sono ragazzi che provano a crearne anche un’idea ed dei discernimenti di gusto, spero anche criteri di scelta mentre operano.
Auguro loro che c’e la possano fare, senza che lo iato storico-arcaistico gli stronchi siccome pensando con Luc de Clapiers che del morire giovane se ne intendeva “è facile dire cose nuove che mettere d’accordo quelle già dette” o dare per aperto ciò che di fatto e destrutturalizare; Compito arduo ma ciò che verranno a ingranare sarà tutto loro senza commensali- usciti dunque da un Stand up avvenuto a Chisinau che vedeva radunati musicisti, rapper, mondanità – dopo spettacolo; arrivati in una delle poche emblematiche piazze (Piata Marii Adunari Nationale) vicino a una statua che celebra il contenimento parziale delle invasioni turche avvenute nel quindicesimo secolo “ce l’abbiamo fatta quando nessuno ci aiutò!” più come augurio giammai – vista la decontestualizzazione storica fatta nell’appropriazione disinformata dei simboli; però ecco arrivati li – buttai un mozzicone di sigaretta un po per sfida un po per coerenza e vedi una smorfia subente e tacita ma piena di profondo disapprovo nel mio colloquiante, mi ha commosso; che esistesse radicato questo senso di cura, che non è perduto che ci siano chi con educazione e sacrificio tramandino, conservino l’amore per l’interconnettività di senso, tera ed emozioni che si sviluppano da queste come spero da ogni altra parte per i nativi.
Mentre raccoglievo il mozzicone vedevo tempi vicini nel quale i giovani Moldavi, Ucraini, Bielorussi, Sloveni; Polacchi i cosiddetti orfani bianchi non più generazioni di manodopera conveniente marginale all’Europa – ma di questo già premuneravamo in uno scherzo con una collega ai tempi bolognesi dell’università quando inruolatti nelle convenienze degli affitti AirBnB disse “mi sa che sono la prima italiana che fa pulizie nella casa di una moldava”.
Chi volesse proporre prose brevi per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it


Marina Gogu Grigorivna
Marina Gogu Grigorivna, nata nel 1992, è laureata in Filosofia presso l'università di Bologna ed è diplomata all'Accademia di Belle Arti.