Nazioni Unite ma non finanziate – Lettera al Ministro degli Esteri
Onorevole Ministro degli Esteri Luigi Di Maio,
con la diffusione in Italia del Coronavirus Covid-19 la salute nazionale si è di nuovo rivelata, come già in passato, indissolubilmente interconnessa con quella globale. Pertanto è divenuto ancora più chiaro quanto sia fondamentale il ruolo di istituzioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Non mi dilungherò oltre su questa istituzione e sulla necessità di finanziarla in maniera adeguata, perché unirei la mia voce a un coro già ampio.
Mi concentrerò invece su un’altra istituzione altrettanto strategica e fondamentale che fa capo alle Nazioni Unite e che reclama adeguati finanziamenti: il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC).
Nell’epoca del capitalismo cognitivo, l’informazione ha la stessa importanza strategica della sanità, dell’istruzione e dell’economia.
L’Unric ha il compito di diffondere informazioni sulle attività svolte dal sistema ONU e alimentare la consapevolezza e la conoscenza degli obiettivi delle Nazioni Unite.
Stiamo parlando di informazioni determinanti nel nostro mondo globale, sia per conoscere sia per prosperare.
Al lavoro per Unric/Italia c’è un solo funzionario che deve gestire questa mole impressionante di informazioni, aiutato ogni sei mesi da valenti interni non pagati.
La cronica mancanza di fondi e risorse ha stimolato ai livelli massimi la creatività della squadra, attivando, fra l’altro, un programma di traduzione in lingua italiana effettuata da studenti di Master e di ultimo anno di istituzioni accademiche nazionali che formano mediatori linguistici. Ciò consente al gruppo di tradurre comunicati stampa, schede informative, infografiche, rapporti di dimensioni “ragionevoli”.
Tra i documenti più importanti elaborati dalle Nazioni Unite, tuttavia, figura il Rapporto sullo sviluppo umano, costituito da 366 pagine di dati e analisi in inglese (qui il Report 2019).
Questo documento dovrebbe essere consultato da tutti coloro che si occupano di formazione, informazione, sanità, economia e politica ai vari livelli, dalla scuola alle istituzioni pubbliche e private.
Per mancanza di fondi e di personale, però, il Rapporto ONU sullo sviluppo umano non viene tradotto in italiano.
Le chiedo di intervenire per sopperire innanzitutto a questa mancanza. Ne gioverebbero tutti i miei colleghi giornalisti e docenti, che avrebbero così un accesso diretto e facilitato a informazioni indispensabili a lettori e studenti consapevoli.
Prof. Valerio Cuccaroni
Presidente APS Nie Wiem
Casa editrice di Argo e Argolibri
Valerio Cuccaroni
Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)