NELLA NOTTE COSMICA di Roberta Durante ⥀ Fabio Orecchini

Dopo ogni fine, una vecchia bambina e la luna, il dis-astro cui sempre si ritorna.

Proponiamo per i lettori di Argo alcuni versi e un brano da ascoltare  (voce della stessa autrice) di Roberta Durante tratto da “Nella notte cosmica” (libro + cd) edito da Luca Sossella Editore

 

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Terra

 

la luna con quella compassione d’astromadre

fece come per darmi la sua spalla
(non so come spiegare io la protezione
ma si capiva tutta l’intenzione)

e mi guardò con occhi dolci inesistenti:
quelli di chi mi avrebbe portata veramente sulla luna

senza alcuna fatica ma non per amore

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pensavo poi a come lassù in alto

nessuno mai mi avrebbe vista
restavo con me complice (e con la luna)

capace casomai soltanto nella notte
a dir segreti a destra e a manca
ma sulla terra stanca
la notte si era soliti dormire

 

Cielo

 

mentre non mi ero ancora chiesta
come la corda fosse tesa
presi il mio capo tra le mani
e tipo pertica finii per risalirla
scalza com’ero zitta e col pigiama incominciai il mio viaggio
ultraterreno in fondo infine iperuranico

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ad ogni passo (che passo poi era poco

visto che procedevo in verticale astrale)

sembrava che perdessi qualche cosa

forse una manica della camicia

figlia del sole ormai qual ero
ma senza carro e sola
sul finire continuo dell’infinito mio
al limite della mia luce
riflesso simile di mille me nell’atmosfera

 

Luna

 

così com’ero mi fermai un attimo
senza sentirmi ferma
ed era proprio con l’anima potente
che mi sentivo vuota e bella (cioè spaziale)

come una Venere ma degli stracci;

intorno niente e niente
dove le coordinate erano solo i miei capelli

che non cadevano più giù lungo le spalle

era la prima volta
che mi sentivo proprio nello spazio
aprivo e richiudevo le mie braccia
le gambe lisce come tazze
si aprivano nell’aria senza traccia di cammino:

facevo la Vitruvio distante anni luce
dalla mia gravità

 


Scheda editoriale

Roberta Durante in lettura da “Nella notte cosmica” (audio cd).