«Non sappiamo neanche se sono davvero morti» ⥀ La traduzione di “Sarin” di David Lespiau

Laura Giuliberti traduce Sarin, il poemetto di David Lespiau ispirato al drammatico attacco con il gas sarin contro il villaggio siriano di Khan Shaykhun

 

Questo lavoro trae origine da una fotografia pubblicata sul quotidiano Libération il 6 aprile 2017. La prima pagina, intitolata “I bambini di Assad”, è dedicata all’attacco al sarin perpetrato contro il villaggio siriano di Khan Shaykhun il 4 aprile 2017. Sfondo nero, la fotografia mostra i cadaveri dei bambini morti soffocati. Durante il mese di aprile, la stampa pubblica altri articoli di vario taglio, mischiando le testimonianze degli abitanti, dei medici e dei caschi blu alle dichiarazioni del governo e delle organizzazioni internazionali e alle analisi geopolitiche di stampo giornalistico. Le informazioni crescono, si ripetono, si contraddicono. Il registro cambia di giorno in giorno, insieme al livello di approfondimento. Sarin è il prodotto di un lavoro di raccolta, selezione e disposizione di alcune frasi, prelevate all’interno di questi articoli.

L’operazione poetica consiste, qui, in un rovesciamento. La disarticolazione del discorso comune non ha per fine la moltiplicazione del senso, non cerca echi, né tantomeno metafore. Un fatto preciso si eleva a paradigma – inespresso – dell’informazione. I tagli, le interruzioni, la redistribuzione delle frasi di sarin operano su un flusso di informazione che è in sé multiplo e reticolare. Si oppongono alla sua tendenza al voler coprire ogni cosa, tendenza che frammenta ogni fatto nelle sue più piccole molecole, nelle sue “goccioline”, fatte di opinioni, conteggi e archiviazioni, per non lasciarne altro che un’unica nebulosa.

Sarin mira al funzionamento del linguaggio come strumento di potere. È il tentativo di restituire alla frase la sua trasparenza, non solo per poterla collocare grammaticalmente e sintatticamente (come un mezzo, un contenitore, cioè, che mi comunica in quanto tale), ma anche per mettere in luce il senso che essa mi vuole veicolare, o negare.

Fare emergere una parola comune, che “comunque, noi non abbiamo”, significa lottare contro il meccanismo di obliterazione insito nel linguaggio. La sovraimpressione operata dalla parola amministrativa, giuridica, politica e mediatica è ciò che finisce per cancellare ogni traccia del reale e consegnarci, allo stesso tempo, il nostro viatico. Per continuare ad andare avanti, in mezzo alle sue macerie, ai suoi corpi ammassati. (Laura Giuliberti)


SARIN

di David Lespiau

traduzione italiana di Laura Giuliberti

 

 

1

Almeno settantaquattro persone sono morte
asfissiate il 4 aprile 2017 a Khan Shaykhun
e più di cinquecento sono state contaminate da un gas tossico

I sintomi rilevati tra le vittime non lasciano dubbi in proposito

Civili, di cui molti bambini, con schiuma bianca alla bocca
che soffocano a terra

2

Il Cremlino ha dato la sua versione dei fatti

Il 4 aprile, dalle 11:30 alle 12:30 [ora locale]
secondo i dati del controllo russo dello spazio aereo in Siria
l’aviazione siriana ha colpito un deposito di armi chimiche
e di equipaggiamento militare appartenente ai terroristi
nel villaggio ribelle di Khan Shaykhun, che ospitava laboratori
per la produzione di bombe con cariche esplosive tossiche

I terroristi inviavano da quei laboratori
munizioni contenenti sostanze chimiche in Irak

3

Gli abitanti dormivano ancora
quando le bombe caddero su un quartiere residenziale
a sud di Khan Shaykhun tra le 6:40 e le 6:50

Furono segnalati due passaggi di Sukhoi-22, con sgancio di missili

Dalle 7:00 del mattino, gli ospedali della città erano in stato d’allarme

I primi soccorritori arrivati sul posto
non sapevano che erano state usate armi chimiche
furono a loro volta contaminati

4

Il primo missile è caduto nel mezzo di una strada
precisa l’uomo che ha fotografato l’impatto

Le bombe chimiche non provocano grossi danni
esplodono e poi liberano il gas

Il gas si è diffuso spostandosi verso ovest
dove sono state trovate la maggior parte delle vittime

5

Presto
i medici di Khan Shaykhun che vedono affluire le vittime
capiscono che il prodotto utilizzato è un gas nervino

un organofosfato, come il gas sarin

Il regime ne ha già fatto uso nel 2013 a Ghuta
nella periferia di Damasco, causando più di 1400 morti

6

Tutti i sintomi concordano

dolori addominali, diarrea, incontinenza
l’iperstimolazione del sistema nervoso provoca il coma
le pupille costrette non reagiscono più alla luce
l’apparato respiratorio si blocca
l’aumento di secrezioni boccali, di bava
aggrava una asfissia severa

Le vittime, scosse da convulsioni muscolari costanti
sembrano sbattere le ali

7

Il cloro, già utilizzato dal regime siriano
non è un agente neurotossico
Provoca una profonda difficoltà respiratoria e un edema acuto
dovuto alla distruzione degli alveoli polmonari

Ha un odore caratteristico, simile a quello della candeggina

Di tutto ciò abbiamo delle foto
schiuma che esce dalla bocca, spasmi violenti
non sembrano i sintomi causati dal cloro
ma dei testimoni affermano di aver sentito odore di candeggina
dopo l’attacco

8

Anche le miscele di cloro e di gas sarin
sono usate come armi chimiche, afferma un medico francese
È la stessa conclusione della direzione generale per la salute di Idlib

L’aviazione militare ha sganciato dei missili
caricati con una miscela di cloro e sarin
sulle abitazioni di Khan Shaykhun

9

È la prima volta che dei caccia Sukhoi-22
vengono armati con missili pieni di sarin
insieme ai missili esplosivi

Gli attacchi chimici recensiti fino a quel momento
erano stati sferrati da elicotteri
che sganciavano barili di cloro

10

Khan Shaykhun, vicino al fronte nella regione di Hama
ospita numerosi sfollati provenienti dalla città
La settimana scorsa, i ribelli hanno sferrato un’offensiva contro Hama
il regime ha subito perdite considerevoli
L’attacco di Khan Shaykhun sarebbe una vendetta

11

Una seconda ondata di bombardamenti
non chimici questa volta
si è abbattuta sulla città
a metà giornata

12

Il 4 aprile intorno alle 11:30
altre incursioni sono state dirette contro l’ospedale al-Rahma
dov’erano ricoverate le vittime del primo raid
poi il centro di difesa civile, riferisce un Casco bianco

13

Dalle 7:00 del mattino, dei medici hanno cominciato a pubblicare informazioni
su un forum dell’ U.O.S.S.M.
Dei Caschi bianchi che non sapevano che era stato utilizzato del sarin
furono a loro volta contaminati
Hanno detto di avere visto passare due volte dei caccia Sukhoi-22
che sganciavano dei missili su un quartiere residenziale

Ci sono state due esplosioni

14

Il medico precisa che l’ospedale non è stato colpito
direttamente ma che i danni lo hanno reso inoperante
e che è stato evacuato

Una parte delle vittime è stata trasferita
negli ospedali di Idlib o in Turchia

15

Il medico non crede alla tesi russa
dell’esplosione di un deposito

Se il deposito fosse esistito
il sarin vi sarebbe stato conservato allo stato liquido
in contenitori sigillati
oppure in granate o missili rubati al regime

Affinché il sarin liquido evapori
deve essere portato a più di 147 gradi

Avrebbe dunque dovuto verificarsi un grosso incendio
ma nessuno dei testimoni ha riferito in proposito
oppure le granate avrebbero dovuto essere distrutte
ma allora l’esplosione

sarebbe stata di tutt’altra portata

avrebbe fatto ancora più vittime

sarebbe stata visibile dai satelliti

16

Il sarin, da solo, è inodore
la sua ipervolatilità lo rende estremamente pericoloso
difficile da localizzare

Lanciato in granate o missili allo stato liquido
l’agente neurotossico si trasforma in gas
al momento dell’esplosione, si spande nell’aria

17

Delle goccioline possono venire proiettate
anch’esse all’impatto col suolo

Il liquido allora penetra nella pelle
provoca molto in fretta la morte

Cinquecento volte più tossico del cianuro
il gas sarin è letale per l’uomo a minuscole dosi

Se una vittima non viene decontaminata
può trasmettere l’agente tossico per contatto

18

Le tracce principali del sarin si trovano
nel corpo delle vittime
nel sangue, nei capelli, nell’urina

Si possono anche trovare tracce dell’agente tossico
nel terreno su cui è avvenuto l’impatto
e nei resti delle munizioni

19

Tre trattamenti possono contrastare gli effetti del sarin

dell’atropina a dosi forti contro l’asfissia
del valium contro le convulsioni
del contrathion come antidoto

Le scorte dei primi due si sono esaurite
il terzo non c’è mai stato a Khan Shaykhun

In queste condizioni
l’attacco poteva soltanto provocare un massacro

20

I protocolli di intervento in caso di attacco chimico
non hanno potuto essere rispettati

Vittime semi coscienti sono state lavate grossolanamente
spogliate e innaffiate con l’acqua
Una pratica pericolosa, che abbassa la temperatura corporea
delle vittime già in stato di shock

Nei video si vedono degli adolescenti stesi nel fango
con il corpo squassato dalle convulsioni

21

Le vittime sono state ripartite
tra un ospedale di Idlib e uno a sud d’Idlib
Sono state create anche due postazioni temporanee di soccorso

I feriti più gravi sono stati mandati a Bab al-Hawa

La frontiera turca è stata chiusa
quando le guardie hanno capito che si trattava di armi chimiche

Si è dovuto attendere l’approvazione di un protocollo specifico
affinché le vittime potessero ricevere assistenza

22

Una cellula di crisi del ministero degli Affari esteri
ha deciso di inviare un centinaio di tute
di protezione contro le armi chimiche via l’U.O.S.S.M.
l’Unione delle Organizzazioni di Soccorso e Cure mediche
insieme ad alcune scorte di medicinali e di antidoti

Ovviamente troppo tardi
sarà per il prossimo attacco

23

L’O.P.A.C., al quale aderiscono 192 paesi tra cui la Siria
non ha stabilito il responsabile dell’attacco del 4 aprile
Non rientrava fra le sue mansioni

È il gruppo chiamato J.I.M.
Joint Investigative Mechanism, che ne sarà incaricato
Formato da esperti dell’O.P.A.C. e dell’O.N.U.
ha già redatto diversi rapporti sugli attacchi chimici in Siria

Nel 2016, ha dimostrato l’uso di cloro per tre volte
da parte del regime di Bachar al-Assad
contro le città del nord-ovest della Siria

lo Stato Islamico, quanto a lui, è stato dichiarato responsabile
di un attacco al gas mostarda contro Marea
una città controllata dai ribelli

24

Mosca difende la sua ricostruzione dei fatti

Degli aerei siriani hanno colpito un deposito di stoccaggio
di prodotti chimici appartenenti ai terroristi
Il bombardamento è avvenuto il 4 aprile alla fine della mattinata

In contraddizione con le testimonianze degli abitanti
che affermano essere avvenuto all’alba

25

Un giornalista, che ha potuto recarsi sul posto dopo gli attacchi
ha fotografato il deposito in questione

Era vuoto
In realtà, era stato bombardato diversi mesi prima

Non ci sono depositi d’armi in quel quartiere
solo una piccola rimessa con un forno a legna
già colpito da precedenti bombardamenti

26

Parigi si interroga sulla sorte
di venti tonnellate di un prodotto chimico
utilizzato per sintetizzare il sarin

Damasco assicura di averlo perduto
o utilizzato per delle prove

27

Nella nota del 23 marzo
l’O.P.A.C. segnala nuovamente che ventiquattro dei ventisette dichiarati
centri di produzione di armi chimiche sono stati distrutti
e anche tutte le scorte di agenti chimici
dichiarate ritirate dal territorio da parte della Siria nel 2014

Ma come in ogni altro rapporto sulla Siria
chiede anche che le lacune, le incoerenze
le divergenze emerse vengano chiarite

28

Non solo del sarin, un’arma chimica vietata
è stata davvero utilizzata il 4 aprile a Khan Shaykhun
ma proviene dalle scorte dell’esercito siriano
che avrebbero dovuto essere dichiarate e distrutte

29

È una delle conclusioni del rapporto declassificato
dei servizi segreti francesi
reso pubblico venerdì

Il rapporto si basa sull’analisi
di campioni ambientali raccolti a Khan Shaykhun
e su quella del sangue prelevato a una delle vittime
il giorno dell’attacco

I risultati concordano
vi è presenza di sarin e di esammina

Questa sostanza attesta, secondo i servizi
la responsabilità del regime di Bachar al-Assad

30

L’esammina è utilizzata come stabilizzatore
nel processo di fabbricazione del sarin
dal Centro di Studi Scientifici e di Ricerca
l’organismo preposto alle armi chimiche in Siria

L’uso di esammina è una caratteristica unica
del processo di fabbricazione del sarin
da parte dell’esercito siriano

31

Dell’esammina, insieme ad altri due prodotti secondari
era già stata rintracciata dopo un bombardamento al sarin
a Saraqib il 29 aprile 2013

Le munizioni erano state sganciate da elicotteri
prova certa della responsabilità di Damasco
poiché nessun gruppo ribelle o jihadista
dispone di mezzi aerei

32

I servizi francesi affermano inoltre
che un Sukhoi-22 è decollato dalla base di al-Shayrat il mattino del 4 aprile
prima di colpire per sei volte di seguito Khan Shaykhun

Cosa che coincide con le testimonianze degli abitanti
e con le informazioni ottenute da Washington

33

L’impiego di sarin è fuori da ogni dubbio
ma è impossibile trarne una conclusione
né stabilire chi sia il responsabile senza un’inchiesta internazionale

ha dichiarato il porta parola del Cremlino
mercoledì

34

La Russia, alleata di Damasco, ha nuovamente bloccato
una mozione del Consiglio di sicurezza
per condannare l’attacco di Khan Shaykhun

Il testo imponeva a Damasco
di consegnare i piani di volo e i nomi dei piloti
che erano decollati dalla base di al-Shayrat il giorno dell’attacco

35

Il rapporto francese torna su questioni ricorrenti
quanto allo smantellamento dell’arsenale chimico di Damasco
imposto dalla Russia in seguito agli attacchi al sarin sulla Ghuta
che avevano ucciso 1400 persone nell’agosto 2013

Gli Stati-Uniti erano stati sul punto di compiere una rappresaglia
prima di chiedere l’autorizzazione del Congresso e di tirarsi indietro

36

Damasco non aveva reagito mercoledì sera
alle accuse francesi che mettono direttamente in causa
il presidente Bachar al-Assad o i suoi più stretti collaboratori
gli unici abilitati a dare l’ordine di usare armi chimiche

Il 13 aprile, in un’intervista accordata all’A.F.P.
il presidente Bachar al-Assad aveva accusato gli Occidentali
di essersi inventati tutto

37

Non sappiamo se quei bambini
sono stati uccisi a Khan Shaykhun

Non sappiamo neanche se sono davvero morti

Non è stato dato alcun ordine di attaccare
e comunque, noi non abbiamo armi chimiche

 


David Lespiau, nato in Francia nel 1969, è autore di poesie e di racconti. Ha pubblicato una trentina di libri usciti presso diverse case editrici, tra cui Farrago/Léo Scheer, L’Attente, Héros-Limite e P.O.L.
Il suo campo di sperimentazione è ampio e variegato, i sui progetti spaziano dalla ricerca formale al saggio.
È stato codirettore di Issue (2002-2005), rivista di creazione letteraria dedicata alla poesia francese e americana. Tra il 2001 e il 2018 ha svolto un importante lavoro di cronaca per il CCP, semestrale di osservazione e critica di poesia contemporanea, creato nel 2000. Ha inoltre curato l’edizione del Cours de Pise di Emmanuel Hocquard uscito per P.O.L. nel 2018.