Paolo Volponi nella letteratura italiana odierna⥀ Inchiesta
In concomitanza con gli eventi organizzati dall’Università di Urbino per il Centenario della nascita di Paolo Volponi, lanciamo per i lettori di Argo un’inchiesta sulla presenza dell’autore nella letteratura italiana odierna
Nel Centenario della nascita di Paolo Volponi (1924-1994), mentre all’Università di Urbino si festeggia la ricorrenza con un convegno e una mostra, Argo lancia un’inchiesta sulla sua presenza nella letteratura italiana di oggi. Invitiamo chi, scrivendo prosa e/o poesia, continua a dialogare con l’urbinate a dirci, inviandoci una email all’indirizzo argo@argonline.it, perché non si vergogna di parlare con lui e di domandargli la ragione delle sue azioni.
Machiavelli passava il proprio tempo libero nelle antique corti delli antiqui huomini (Epistola a Francesco Vettori). Chi lo trascorre leggendo Paolo Volponi e conversando con lui? Qual è l’opera che si ritiene fondamentale dell’autore e perché? Diventerà un classico o rimarrà un anticlassico?
La redazione selezionerà i testi che riterrà opportuni e li pubblicherà nelle prossime settimane.
Paolo Volponi è uno dei più grandi scrittori italiani del secolo scorso: con uno stile allegorico, frutto del suo materialismo eretico e visionario, ha saputo interpretare in modo critico, tanto nelle sue opere in prosa quanto in versi, i movimenti che hanno mutato in profondità la realtà del secondo Novecento, incidendo sulle poetiche dominanti (dal postsimbolismo del Ramarro e L’antica moneta allo sperimentalismo officinesco delle Porte dell’Appennino fino alle soluzioni più avanguardiste di Con testo a fronte e Nel silenzio campale) e sui rapporti sociali, dall’industrializzazione del secondo dopoguerra (Memoriale) alla strategia della tensione (Sipario ducale), dalla psicosi atomica (Corporale) alla finanziarizzazione del capitalismo italiano (Le mosche del capitale) fino al postumanesimo fantascientifico (Il pianeta irritabile).