Patrizia Vicinelli – La nott’e’l giorno / Minitour di presentazione
Emilia Romagna | 16-04-2024 6:00 pm |

Tappe del tour
16/04 Bologna | Libreria.coop Ambasciatori | ore 18 | con Allison Grimaldi Donahue, Alberto Masala e i curatori del volume Fabio Orecchini e Roberta Bisogno. Letture a cura del Gruppo RMN teatro
17/04 Bologna | Alma Mater Studiorum – Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica – Aula V | ore 17 | Officina di poesia – Seminario di poesia contemporanea
a cura del “Laboratorio MESA” in dialogo con il Prof. Stefano Colangelo e i due curatori del volume
18/04 Reggio Emilia | Librerie.coop All’Arco | ore 18.00 |
con Vito Bonito e i curatori Fabio Orecchini e Roberta Bisogno
20/04 Parma Libreria di bordo | ore 18 | a cura di “Fragili guerriere” con Daniela Rossi, Rosaria Lo Russo e Roberta Bisogno
*SPECIAL EVENT
19/04 Bologna (Zona Predosa) – Spazio Binario | ore 21.00 Costellazione Vicinelli (primo studio) | Gruppo RMN \ Teatro
*Il libro*
Patti Smith italiana; performer di razza.
Niva Lorenzini
Icona corporale; kamikaze dell’esperienza.
Andrea Cortellessa
Una vita da poeta maledetto dell’800.
Nanni Balestrini
A oltre trent’anni dalla morte della poeta, artista, performer e attrice bolognese Patrizia Vicinelli (1943-1991), la casa editrice Argolibri ne ripubblica le opere edite, tra cui autentici capolavori della sperimentazione poetica come à, a. A, e Non sempre ricordano; nel volume compaiono inoltre il romanzo flusso Messmer, l’opera teatrale Cenerentola, riscrittura femminista della celebre fiaba, composta con le compagne di detenzione nel carcere di Rebibbia, il poema ultimo I fondamenti dell’essere, e, pubblicate per la prima volta, le riproduzioni fotografiche a colori, recentemente ritrovate, di Apotheosys of Schizoid Woman, libro oggetto realizzato a mano dall’autrice durante la sua fuga in Marocco, andato perduto. Ancora oggi Patrizia Vicinelli resta una delle figure più coinvolgenti e incandescenti della poesia italiana del secondo Novecento, sebbene la sua poesia risulti pressoché introvabile. Fin dal suo esordio poetico, poesia e vita si muovono intorno alla sperimentazione e all’underground, alla conquista di un linguaggio autonomo, di una poesia restituita al corpo e alla voce, in controtendenza con la tradizione letteraria e lirica. Visione onirica e arti visive, cinema sperimentale e performance, collage e ready made, dazebao e slogan di protesta, suono e fisicità della parola, convergono in uno stile unico e inconfondibile, di difficilissima collocazione nel panorama letterario italiano.
Probabilmente è anche per questo che nel tempo la sua poesia ha finito per essere pregiudicata con la sua vita, certamente travagliata, ma soprattutto riconducibile ad alcune parole chiavi degli anni 70-80: esperienza, rivoluzione, droghe, rifiuto, fuga, libertà come liberazione, in una dolorosa consapevolezza di aver perso una «grande giusta battaglia di generazione».
Eppure, ancora oggi grande è l’attenzione sull’opera dell’autrice, testimoniata, ad esempio, dalla prima mostra istituzionale dedicata alla sua opera tenutasi lo scorso anno al Museo Macro di Roma intitolata, non a caso, Chi ha paura di Patrizia Vicinelli?, da nuove traduzioni, pubblicazione di dischi con incisioni originali, rassegne di poesia orale e performativa a lei dedicate.