Per la Pace e per l’Unione ⥀ Un appello

Un appello per la Pace e per una nuova Unione Europea

 

Argo aderisce alle manifestazioni per la Pace che si stanno organizzando ovunque per chiedere la fine delle ostilità in Ucraina. Bisogna partecipare in massa a queste manifestazioni. La storia si gioca sui rapporti di forza e più forza avrà il movimento per la Pace, più chi è a capo degli Stati dovrà tenerne conto. Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni pacifiste a segnalare nei commenti le manifestazioni organizzate nei propri territori.
Oltre a manifestare per la Pace, il movimento pacifista italiano ed europeo dovrebbe, però, manifestare per chiedere un immediato referendum costituzionale sull’Unione: dobbiamo votare tra Unione unitaria o Unione federale, eleggendo allo stesso tempo la Costituente che scriva una Costituzione europea in grado di portare a compimento il progetto di Europa unita contenuto nel Manifesto di Ventotene, garantendoci al più presto una difesa comune, qualora questa o altre guerre dovessero superare i confini dell’Unione europea.
Enrico Grazzini ha scritto su Micromega: «l’Unione Europea è a un bivio: o riuscirà a diventare più unita realizzando nuove e più strette forme di cooperazione o si disintegrerà», aggiungendo: «Lo scontro non riguarda solo e non tanto l’Ucraina – come ci vogliono fare credere – ma il “grande gioco” tra Usa, Russia ed Europa.» Tuttavia, non appare né necessaria né sufficiente la soluzione proposta: «I governi europei saranno finalmente costretti a riflettere sul possibile cambiamento delle “stupide regole” di Maastricht e a trovare nuove forme di cooperazione.» Non è necessaria perché i governi hanno dimostrato finora di non poter uscire dall’impasse dei veti incrociati e non sufficiente perché se non si avranno una chiara divisione dei poteri e una partecipazione reale della cittadinanza europea alla definizione delle sue politiche, l’Ue rimarrà un dispositivo burocratico etero-diretto.
L’Ue non ha un proprio esercito, non ha un proprio ministro della Difesa, infine non ha una voce sola che parla per tutte le cittadine e tutti i cittadini dell’Unione. Possono parlare, infatti, per bocca della cittadinanza europea, quattro (ripeto: quattro) presidenti:
1) Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che è l’organo esecutivo dell’Ue;
2) Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che è un consiglio formato dai capi di Stato e di Governo dei paesi membri, con il compito di definire le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Ue;
3) Emmanuel Macron, presidente del Consiglio dell’Unione europea, che è un consiglio formato dai ministri dei paesi membri, che lo presiedono a rotazione, ogni sei mesi (questo è il semestre francese), e detengono il potere legislativo, insieme al Parlamento europeo;
4) Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.

La guerra in Ucraina deve unirci e trasformare l’Europa in una nuova grande organizzazione democratica, capace di dialogare alla pari, con un’unica voce, con le altre potenze mondiali. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale non c’è mai stata una pace mondiale: solo se l’Unione europea, nata dalla guerra, si unirà in un’unica democrazia unitaria o federale, potrà subentrare alla pax americana una pax europea, non più condotta con la forza delle armi, ma con le forze del logos e dèmos unite per la mutua prosperità e il mutuo benessere. Una grande marcia per la Pace dovrebbe condurci, il 9 maggio, a Bruxelles, da tutta Europa, a chiedere il referendum popolare che ci unirà.