Piazza Primo Levi di Fabrizio Pelli ⥀ Passaggi

La rubrica Passaggi ospita la prosa breve Piazza Primo Levi di Fabrizio Pelli, con un’illustrazione di Sarah Di Piero. L’editoriale della rubrica può essere letto qui

Illustrazione in copertina di Sarah Di Piero, L’Oggetto, 2023.

 



 

Quando mi ha chiamato per dirmi che se ne sarebbe andata, a mia madre ondeggiava la voce.
Sai dove sono, ma non venire, mi ha detto, Sai che equivarrebbe solo a rimandare. Ha riattaccato senza darmi modo di rispondere.

Da quando si è trasferita è il sesto tentativo: ormai non è nemmeno più questione di premeditazione, né di istinto, ma è un fatto meccanico – una pianta carnivora, le sue fauci che si serrano attorno a cinque pasticche.
La casa nuova è un appartamento: quarto piano, interno 3, palazzo intonacato salmone. Il palazzo è al centro di una piazza che io chiamo il grande capezzolo perché la seconda volta che l’ho cercata su internet ero con mio figlio. L’abbiamo guardata dall’alto: intorno sampietrini marroni e al centro il palazzo – un pixel rosa.
Papà, è un capezzolo, mi ha detto spalancando la bocca. Ho pensato che volesse succhiare lo schermo. Città è femminile, avrà un capezzolo, ha continuato. Era ancora piccolo: le differenze fra i sessi, ancora non del tutto chiare, né gli aspetti in comune; non mi son sentito di correggerlo.
Lo ha detto anche a mia madre quando siamo andati a vedere il palazzo dal vivo – piazza Primo Levi, a destra c’è il teatro: Nonna questa piazza sembra un capezzolo, ha detto.
È una piazza: sembra una piazza, gli ha risposto.
Intanto dalle finestre sgorgavano panni bianchi stesi al sole – gocce quadrate di latte, mondo di pixel.

Ero in macchina, andavo da lei. Mi ha richiamato.
Le nuvole mi vengono incontro come una valanga, mi ha detto, Ma non vedo la montagna.
Apri la porta e aspettami sul divano, ho risposto.

Un cartello era dello stesso colore dello smalto della farmacista – viso ovale come uno zero, capelli d’olmo, un neo, pasticca nera sulla guancia.

 

 

 


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Fabrizio Pelli
Sarah Di Piero, L’Oggetto, 2023.