Ciò che scrivo non è scrivere – Paul Valery
Brossura
16×23,5 cm
pag. 200
ISBN: 9788831225502
cura di Fabio Orecchini
traduzione di Andrea Franzoni
progetto grafico di Susanna Doccioli
ARGOLIBRI | Collana Talee | N.12 diretta da A.Franzoni e F.Orecchini
Dal 13 settembre 2024 in libreria.
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In preordine fino al 3 settembre
Descrizione
Argolibri propone ai suoi lettori tre testi di poetica di Paul Valéry, poeta e autore tra i più importanti del Novecento europeo, dei quali due ancora inediti in Italia, in co-edizione con Industria e Letteratura
“Modelli di pensiero, problemi di poesia” è il sottotitolo scelto per l’edizione, che raccoglie in volume tre quaderni contenuti nei celebri Cahiers (ed. Gallimard, Pleiade) ovvero Poiétique, Poésie (inediti in Italia), e Ego Scriptor (già pubblicato da Adelphi). L’arte del pensiero e dell’aforisma dedicata interamente alla descrizione dei fenomeni poetici, intesi come tutto ciò che avviene al poeta in quanto scrittore e in quanto creatore; come ad esempio l’effetto dell’opera sull’autore («Bisogna mantenere costantemente la propria indipendenza dalle parole»), il famoso “infantilismo” del poeta (Più che uomo, egli è mondo. Tutto è giocattolo al di fuori del gioco. Gioco, che è per lui, tragico, questione di vita e di morte), tecniche e metodi per approssimare la “poesia pura”, l’approccio al reale e il lavoro dell’immaginazione, riflessioni su Baudelaire, Mallarmé, Hugo, che l’autore affronta in maniera critica e oggettiva, al di là di qualsiasi topos romantico. Fenomeni molto profondi vengono così espressi con chiarezza e leggerezza di stile. L’interesse di questi aforismi è molteplice: in essi viene esplicata infatti non soltanto l’arte poetica ma anche la fisica e la meccanica della creazione e del creatore.
Le condizioni interne o esterne inerenti al poeta e alla sua arte, vengono mostrate in tutta la loro complessità. Tematica generale e centrale del libro diviene perciò il ruolo stesso del poeta all’interno della società.
Scrivere, –
Risolvere una nebulosa interna.
(Ibid.,Xi, 356.)
*
Bisogna introdurre la nozione di attività o intervento o produzione – ed equipararla alla conoscenza antica – oggi sottovalutata – Farlo.
L’uomo moderno rifiutando la metafisica verbale entra nella metafisica in atto.
Accanto – oltre, ecc. la fisica – egli non pone più né la psichica né la teodicea, né la cosmologia. Si tratta di modificare il «mondo» e non più di spiegarlo, né
di concepirlo, né di cercare il vero, ma di modificare il reale.
Tutto è subordinato al fare.
(1929. AF 29, XIII, 783.)
*
«E il mio verso, bene o male¸ dice sempre qualche cosa.»
Ecco il principio e il germe di un’infinità di orrori.
(Ibid., VI, 449.)
Recensioni
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