Niente di personale — Fabrizio Venerandi

15.00

brossura, copertina specchio iridescente

pag. 120 –125 mm x 195 mm

ISBN 9788831225250

progetto grafico di Francesca Torelli

Argolibri – Collana “Fari” diretta da Valerio Cuccaroni

Preorder aperto fino al ̶1̶7̶/̶1̶1̶/̶2̶0̶2̶1̶ ̶  22/11/2021 

In libreria dal 25/11/2021



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Descrizione

Niente di personale di Fabrizio Venerandi

 

L’autore del primo canzoniere d’amore della storia della letteratura italiana a essere programmato e pubblicato in edizione digitale, torna a esplorare i confini della parola poetica, utilizzando log e altri dati provenienti dal web per fare poesia. Riciclando, riusando e montando con l’ironia della sorte ciò che rompe la funzionalità della rete e ne esibisce il lato oscuro (errori, spam, pornografia), in Niente di personale Venerandi compone error poetry, spam poetry, il porno-poemetto you are looking for you e, nel settecentenario dantesco, riscrive la Commedia in ordine alfabetico.

 

Ti interessano le nuove e straordinarie / funzioni di Chrome? // No grazie // […] // Il proprietario del dispositivo / ha disattivato il gioco dei dinosauri // Non era previsto? Contattaci (da error poetry)

adesso ho scoperto anche io come sedurre / la donna dei miei sogni / il successo è stato garantito // le ragazze parlano della mia incredibile / performance anche quando non ci sono // ho cliccato lì e sono diventato / il più grande dio del sesso (da spam poetry)

sono magro ma ho il doppio mento / gli asparagi fanno fare la pipi che puzza / cazzo tra le tette della marcuzzi (da you are looking for you)

Z // zabì zaro zaro zanca zanche Zanche Zanche zanzara zara zavorra zebe Zero zelo zelo zelo / Zeno Zenone Zito Zodïaco zona zona zucca zua zua zua (da Words from the Afterlife)

 

Fabrizio Venerandi è scrittore, poeta e programmatore. Con Alessandro Uber ha scritto nel 1989 il primo videogioco multiutente online italiano, Necronomicon. Ha pubblicato testi di narrativa, poesia, saggistica e diversi lavori di letteratura elettronica. Tra i più recenti, Poesie Elettroniche (2016), Il mio prossimo romanzo (2017), Mens e il regno di Axum (2018), Guida all’immaginario nerd (2019), Pècmén (2020).
Con il collettivo bib(h)icante dal 1999 ad oggi è autore e performer di testi di poesia polivocalica. Per Argo cura il laboratorio di Letteratronica.

 

 

La poesia comico-parodica dei messaggi che i nostri client classificano come spam ⥀ Niente di personale di Fabrizio Venerandi

 

 

 

 

Collana Fari n.4

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  • Andrea Inglese su Le Monde Diplomatique, n.3, anno XXIX, marzo 2022. 1

Andrea Inglese su Le Monde Diplomatique, n.3, anno XXIX, marzo 2022

1 Da anni un sito come Gamm ha promosso la diffusione di autori soprattutto statunitensi che lavorano su prelievi casuali tratti dalla rete attraverso Google (il cosiddetto googlism). Oggi, grazie a Niente di personale di Fabrizio Venerandi (Argo Libri), possiamo legge-re uno dei migliori esempi italiani di scrittura “non-originale”, come il titolo letteralmente afferma. Le prime quattro sezioni sono realizzate attraverso proto-colli semplici per prelevare e assemblare nella forma del “verso” e della “strofa”frasi circolanti in rete, pubblicitarie o meno. Nelle note, l’autore ci avverte, ad esempio, che nella sezione spam poetry: qualcuno – il soggetto scrivente non è stato cancellato, rimosso, ucciso! Certo che no, ma alcuni presupposti del paradigma lirico sono stati neutralizzati: l’autore non pesca più dal tesoro della sua interiorità qualche parola inaudita in grado di sorvolare l’idiozia linguistica circostante. L’autore documenta e tra-sforma secondo procedure fisse “frasi”prodotte in massa e per le masse. Ciò genera nel lettore un misto di raccapric-cio e ilarità: «… ho cliccato lì e sono di-ventato / il più grande dio del sesso// il mio membro era piccolo /l’ho allungato con un metodo sicuro //ho òttenuto in 14 giorni / una linea perfetta senza morire di fame», ecc. Innanzitutto, il verso e la strofa sembrano ritrovare qui una loro necessità: grazie anche all’uniforme bianco della pagina, permettono la cri tallizzazione in rilievo, l’inquadratura stretta, su materiali linguistici destinati a fluire a margine della nostra attenzione o addirittura nell’inconscio- le cartelle spam- dei nostri apparecchi elettronici. La sezione più sorprendente e ai limiti della leggibilità è però l’ultima, Words from the afterlife, che costituisce quasi due terzi del libro. Nel settecentenario di Dante, Venerandi sbullona con non-curante freddezza il monumento della Commedia, ritrascrivendola secondo l’ordine alfabetico delle parole di cui è composta, punti d’interpunzione inclusi e presentati in appendice. Nonostante le apparenze non si tratta di un atto vandalico, perché l’incontro desemantizzato del materiale linguistico dantesco sollecita paradossalmente un desiderio di “ricodificazione”, di rinnovata lettura, ma dopo un vagabondaggio stralunato tra le sue rovine. In conclusione, non possiamo che apprezzare la capacità di Venerandi di riconsiderare la poesia non come un’arte destinata all’espressione linguistica del sé individuale, ma come l’arte di organizzare diversamente porzioni linguistiche del nostro sé collettivo, riuscendo per altro a suscitare riso e spavento, e anche maggiore consapevolezza del mondo in cui viviamo.

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