Alle radici del biancospino ⥀ A Crash Course in Molotov Cocktails di Halyna Kruk
Presentiamo una selezione di poesie tratte dalla raccolta A Crash Course in Molotov Cocktails (Arrowsmith, 2023) della poetessa ucraina Hakyna Kruk. Halyna sarà ospite alla Libreria Coop Zanichelli di Bologna mercoledì 8 novembre 2023 alle 18.00, dove leggerà le sue poesie insieme a Oksana Stomina
È subito chiara la sensazione di urgenza, lo stare sulla soglia della parola che si fa amara ma insieme anche dolce, che cerca un equilibrio tra il disincanto e la tragedia, nonostante sia immersa nell’abisso della violenza portata dalla guerra. La voce si fa lucida e determinata, intonando quel clima di allarme, di privazione, di paura che assedia il mondo da ormai troppo tempo, e verso cui mai dovremmo distogliere l’attenzione. Halyna Kruk parla di calore umano, contemplato anche nel suo rovescio in quanto capace di commettere il male, con uno sguardo quasi incredulo; parla di Europa, del futuro, di ferite e di rinascita. E invoca le radici del biancospino, che possono curare, i piccoli animali, la casa, i suoi studenti. Sono gli ingredienti che la parola accoglie per resistere al male, per poterlo gestire, senza mai capirlo veramente, e soprattutto senza arrendersi. Una pacata disperazione attraversa i testi della poetessa ucraina, alla ricerca di una umanissima resistenza. Uno sguardo al quotidiano e insieme al cielo, per non restare indifferenti davanti a quel terrore sottocutaneo, ascoltando quel grido congelato che, per contenere tutto questo, può solo fare appello al cuore.
(Rossella Renzi)
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Calore umano
Quando devi scegliere un sensore termico
o un dispositivo di visione notturna
scrolli giù stupita da tutti quei modelli
progettati per seguire gli animali
e individuare nel loro habitat naturale
gli uccelli timidi
arrivando poi con orrore
a quelli progettati per la caccia
perché nessuna bestia né uccello merita questo
non l’alce
non la lepre rigida come una carcassa
né il corpo delicato del capriolo
di passaggio davanti alla termo-camera
confusi e incerti su dove fuggire
Al posto che tocca a me, chi c’è?
Sullo schermo il calore del corpo di un cane
compare più rosso di quello di un umano
Quante volte, in trincea, al riparo
dal rombo dei missili, ti ha avvertito?
Le marmotte, le donnole, le talpe
sono così piccole e insignificanti
che non contano
Quando prendi la mira devi ricordare
che Il calore umano è speciale
è capace di uccidere
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E per questo dolore
e per questo dolore non posso darti un nome
e per questo dolore non posso darti lacrime
e ovunque andiamo è alle nostre calcagna
come un terrore sottocutaneo
come un grido congelato
come una di noi.
Sono la moglie di Lot
che si è girata a guardare
il mondo per un’ultima volta
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Con l’Europa sullo sfondo
I.
Invecchiare a causa delle notizie
incanutire per il fumo nero
vedere attraverso il varco aperto
di un grattacielo bruciato
come lontani tramonti d’Europa.
Dovrò ripensare alla storia della letteratura
prima di insegnarla ai miei studenti:
chi sopravvivrà avrà bisogno di una disciplina diversa
chi sopravvivrà avrà bisogno di un mondo diverso
che ci restituirà il nostro
II.
Non è a te che sto dando la colpa
sto solo coprendo di nastro adesivo i dolori
nelle nostre grandi finestre europee
nelle nostre luminose città europee
trasversalmente e lungo il perimetro
L’allarme antiaereo non lascia spazio
ad altri tipi di allarme
‘Non dimenticate di spegnere il gas e le luci’,
dice la radio
e la voce del mio caro amico
e capisco che non sta scherzando
questo allarme è già nell’aria, Europa,
non dimenticare il gas e le luci.
Accoglici, come una brutta notizia
accoglici, come una medicina sgradita
accoglici, come un parto prematuro
qualsiasi cosa nasca sarà tua
per quanto dolce
per quanto amara
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Giornata della Vyshyvanka
‘Il nostro l’abbiamo identificato solo grazie al ricamo’,
la vecchia signora della porta accanto
mi ha raccontato di quelli giustiziati nel ’46.
‘Non c’era altro modo per identificarli
solo una grande ferita
e ognuna di noi ha riconosciuto
la propria mano nei punti’.
‘Che nessuno di noi debba mai più identificare
i propri parenti solo dal ricamo’,
ho pensato allora.
‘Nemmeno se siamo in tanti’,
ho pensato ora.
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Resina
Un giorno la guerra finirà
e finalmente rinasceremo tutti,
oh, come rinasceremo,
guariremo come ferite,
ricresceremo come monconi
di gambe o di braccia,
come l’orbita vuota di un occhio
dove è buio per sempre
chiameremo i morti per nome
e tutti verranno
e come ci fisseranno
finché il sangue non si sarà coagulato
come resina
Ma per ora tenetevi forte
alle radici del biancospino
Il biancospino cura i problemi di cuore
perché solo il cuore può contenere tutto questo
la mente invece si rifiuta di afferrarlo.
*Le poesie di Halyna Kruk sono tratte dal volume A Crash Course in Molotov Cocktails (Arrowsmith, 2023), tradotte in inglese da Amelia Glaser e Yuliya Ilchuk e in italiano, in versione inedita, da Pina Piccolo.
Halyna Kruk, nata nel 1974, è una pluripremiata poeta e scrittrice, traduttrice e studiosa di Lviv (Leopoli). Autrice di cinque raccolte di poesia, Una donna adulta (2017), Co(una)esistenza (2013), La faccia dietro la fotografia (2005), Viaggi in cerca di una casa (entrambe pubblicate nel 1997), la raccolta di racconti Chiunque tranne me (2021), e quattro libri per bambini, tra cui Marko viaggia per il mondo e Il più piccolo, che sono stati tradotti in 15 lingue. È vincitrice di numerosi premi letterari in Ucraina, tra cui il Premio Donne nelle Arti (2023), Il premio del Fondo Kovaliv (2022) per il suo libro in prosa Chiunque tranne me, il premio per il miglior libro del BookForum (2021), il premio per la Poesia Smoloskyp, il premio Bohdan Ihor Antonych Prize e il premio Hranoslov. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue, la sua ultima raccolta di poesia A Crash Course in Molotov Cocktails è appena stata pubblicata negli Stati Uniti in versione bilingue ucraino e inglese. Halyna Kruk è una co-creatrice di progetti multimediali, tra cui il progetto The BookWar, in collaborazione con il musicista elettronico Yurko Yefremov e la cantante Halyna Breslavets (2021) e la performance di poesia e musica The Resistance of Matter (2016). Ha conseguito un dottorato di ricerca in letteratura barocca ucraina (2001) ed è membro attivo della sezione ucraina dell’associazione PEN. Vive a Lviv, dove insegna letteratura barocca europea e ucraina all’Università Nazionale Ivan Franko.
Pina Piccolo è una traduttrice e scrittrice bilingue (inglese, italiano). Cura numerose iniziative editoriali e di promozione culturale a carattere transnazionale. Una delle fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, attualmente dirige la rivista digitale The Dreaming Machine. La sua raccolta di poesie I canti dell’Interregno è uscita nel 2018 edita da Lebeg ed è di prossima pubblicazione una sua raccolta in inglese.

Rossella Renzi
Rossella Renzi in poesia ha pubblicato: "I giorni dell’acqua" (L’arcolaio 2009), "Il seme del giorno" (L’arcolaio 2015), "Dare il nome alle cose" (Minerva 2018), "Disadorna" (peQuod 2022); il saggio in E Book "Dire fare sbocciare. Laboratori di poesia a scuola" (Pordenonelegge 2018). È redattrice di «Argo» e di «Poesia del nostro tempo». Per la casa editrice Argolibri dirige la collana “Territori” per cui ha curato il volume "Argo 2020 L'Europa dei poeti". Con altri autori ha curato "L'Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie" e numerosi Annuari di poesia. Conduce Novissime, podcast mensile di poesia e letteratura, insieme a Lello Voce. Collabora con l’Associazione Independent Poetry attiva nell’organizzazione di eventi sul territorio romagnolo. Si è laureata nel 2003 all’Alma Mater di Bologna col Professor Alberto Bertoni, con una tesi su Eugenio Montale e la poesia del secondo Novecento.