Ricomporre suoni. Giacinto Scelsi e Castor Seibel tra lettere, prose e poesie

Proponiamo per i lettori di Argo alcuni estratti da UN’AMICIZIA. Castor Seibel e Giacinto Scelsi (Prova d’Artista / Galerie Bordas, 2019), per la cura del poeta Domenico Brancale.

 


 

(22-11-1984)

Carissimo amico,

Sigune mi ha portato il suo regalo.
Prezioso per me.
Tutto ciò che posso leggere al momento è la Poesia e non solo a causa degli occhi.

Con affetto e amicizia
Giacinto Scelsi
O

 

A Giacinto Scelsi                       8.8.88

Carissimo Giacinto, la data di oggi non può passare inosservata.
Quattro volte 8.
L’infinito.
Il senso della sua musica è l’ascensionale,
l’opposto della gravitazione! Il suono altissimo verso l’alto!
Questa è la sua vita: questo messaggio! *
il mio bene con tutto il cuore, un abbraccio
vostro,
Castor

 

* Nella lettera originale questa frase è in italiano.

L’8 Agosto 1988, Castor Seibel inviò questa cartolina a Giacinto Scelsi. Ancora non sapeva che quel giorno sarebbe stato – quasi – quello della morte del suo amico (che verrà a mancare l’indomani). «Quattro volte 8, l’infinito». I numeri guidavano Scelsi che, detestando firmare col proprio nome, vi sostituiva il simbolo dell’infinito, un 8 rovesciato…

 

***

da Cerchi (Parole gelate, Roma) di Giacinto Scelsi.

 

esplorare vie
che comunicano
con l’intero universo
organizzare l’attenzione
in un minimo spazio
dipende dal soffio

 

 

l’essenziale
eleva
al di sopra
della vacuità
diventare indifferenti
verso l’oggetto
la Luce
è là

 

 

derealizzarsi
ossia prendere
un’altra realtà

 

 

al di sotto
ancora
il vuoto
in forma di ellisse
è allora
che lo sguardo
può passare
tra due
cerchi
verso l’alto
a perdita di vista

 

***

Il conte Giacinto Scelsi compositore, poeta, filosofo, nasce l’8 gennaio del 1905 a Pitelli, una frazione di Arcola (La Spezia). Discendente dei marchesi d’Ayala Valva trascorre l’infanzia tra un antico castello di famiglia a Valva, nella Valle del Sele in Campania, e Roma dove riceve lezioni private di musica da Giacinto Sallustio. Negli anni venti stringe amicizia con Jean Cocteau, Virginia Wolf, Pierre Jean Jouve, Henri Michaux e compie numerosi viaggi in Europa, in Egitto e in Oriente. Nel 1931 fu eseguita a Parigi nella Salle Pleyel l’opera Rotativa che riscuote un buon successo. Durante il periodo svizzero segnato da una grave crisi creativo-musicale si dedica alla poesia e alle arti visive. A Parigi grazie all’amico Pierre Jean Jouve vengono pubblicati dall’editore Guy Lévis Mano i tre volumi di poesie: Le poids net (1949), L’archipel nocturne (1954), La conscience aiguë (1962). Negli anni sessanta si stabilisce definitivamente a Roma in via San Teodoro 8, dove metterà fine alla sua comunicazione con il mondo esterno il giorno 8.8.1988.

Castor Seibel scrittore, collezionista, esperto d’arte, nasce il 31 luglio del 1934 a Bonn. È considerato fra i maggiori conoscitori dell’opera di Fautrier, Braque e Barceló. Amico di Leonor Fini, Fernand Mourlot, Marcel Jouhandeau, André Berne-Joffroy, Francis Ponge, Sami Tarica, Pier Vittorio Tondelli e Giacinto Scelsi, ha intrattenuto con loro un intenso dialogo e una non meno fitta corrispondenza in gran parte ancora inedita. In Italia sono apparsi: Barceló o la pittura (Medusa, 2009) e Tredici lettere a Castor Seibel di Francis Ponge (Prova d’Artista/Galerie Bordas, 2012).