(Ri)scrivere Pasolini ⥀ The Pasolini Book di Stacy Szymaszek
Attraverso il confronto con il Pier Paolo Pasolini poeta, in particolare quello civile, Stacy Szymaszek compone le poesie raccolte nel volume The Pasolini Book, di cui presentiamo un estratto nella traduzione italiana di Allison Grimaldi Donahue
The Pasolini Book raccoglie la maggior parte dei miei testi scritti dal 2004 al 2020, attraverso i quali mi sono confrontata con la figura di Pier Paolo Pasolini. Sono entrata in contatto per la prima volta con la poesia di Pasolini mentre lavoravo al Woodland Pattern Book Center di Milwaukee, WI. Un collega mi passò Roman Poems (tradotto da Lawrence Ferlinghetti e Francesca Valente; prefazione di Alberto Moravia; City Lights 1986) pensando che potesse interessarmi. Sono stata subito colpita dall’idea di poesia civile di Pasolini e, devo dire, anche un po’ scoraggiata da ciò che allora ho sentito essere esagerato (cioè sentimentale) nella sua scrittura. Sono andata diritta alla questione lavorando su ogni poesia presente in Roman Poems e scrivendo la mia versione corrispondente, o quelle che pensavo fossero traduzioni emotive. Quella prima serie di poesie è stata pubblicata come chapbook nel 2005, con una struttura e uno stile che imitavano il più possibile quelli di Roman Poems.
Nel 2020, mentre vivevo a Tucson, mi sono sentita spinta a tradurre emotivamente Roman Poems di nuovo. Ho iniziato a tradurre e comporre prima della pandemia, ma il 75% delle poesie è stato scritto durante il lockdown. Ho chiamato questo insieme di poesie Pasolini Poems :: Divine Mimesis. Sono stata nuovamente attratta da Pasolini, un vero e proprio compagno empatico nella mia crescente posizione anti-istituzionale e anti-autoritaria, e per scoprire quanto avevo imparato dalla mia traiettoria di poeta civile autoproclamata. Ho composto i testi quando le strutture istituzionali nel campo delle arti letterarie, tanto amate quanto odiate, e amate fino a odiarle, iniziarono a crollare in un modo che non poteva più essere protetto e schermato dal pubblico. La sua convinzione che il poeta possa e debba intervenire per creare una realtà più giusta lo situa nella tradizione di Dante, che, come Pasolini, scrisse e pubblicò in vita opere che gli crearono non pochi problemi di ordine politico – entrambi gli artisti credevano che il linguaggio poetico, se riusciva ad articolare potenti esperienze di trasformazione, avrebbe necessariamente provocato l’ira delle autorità. Questa è la tradizione che più mi parla e in cui vorrei situarmi.
(Stacy Szymaszek)
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da Il pianto dell’escavatore
Torno dal fiume
attraverso una sala giochi con le finestre inchiodate
Ho un sacco seppellito lì
e dentro un costume
la città sta celebrando
un altro giorno delle tubature
bandiere volano per un prodotto
che ho provato
umori oscillano contro la mia faccia
un inno nel vento
qualcosa a cui ero devota
è appena stato soffiato via
baristi, traffichini, messaggeri!
i nostri corpi incontreranno i loro assassini
ma non stanotte
from The Weeping of the Excavator
I return from the river
through a boarded-up arcade
I have a sack buried there
and inside a disguise
the city is celebrating
another day of plumbing
banners fly for a product
I’ve tried
moods wave against my face
an anthem in the wind
something I was devoted to
just blustered away
bartenders, hustlers, messengers!
our bodies will meet their murderers
but not tonight
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Frammento: Alla morte
/ A Pasolini
Sono nata in un’estate movimentata
un uomo ricco è riuscito a farla franca per l’omicidio colposo
di una donna e non tanti anni dopo
il denaro ha ammazzato te e l’ha fatta franca
in una delle sue tante macchine sportive
Ho provato a capirti mentre mi giri attorno
a volte un’aura a volte un’astrale
particella a volte i miei compagni vanno via
con te e la famiglia non vuole parlare
la persona è scomparsa con la loro storia
e noi ci condensiamo nella scia della loro luce
indipendentemente e non vengo più vicino
Ritorno alla tua poesia come una donna
isolata sboccata
libera dalla maggior parte delle norme
inclusa la negazione di te
non sei vicino a me adesso ma dentro
Ti offro un affare con la corona carampana
in uno stato di rabbia UNA POESIA FURIBONDA
corona il mio fegato
ogni vero atto del mondo è una grande poesia
sono sana? — il mio corpo fa quello che vuole
credi nella sua soundtrack di sovranità
teenagers vestiti di nero che ridono
di adulti che colludono con ricchi assassini
Fragment: To Death
/ To Pasolini
I was born to an eventful summer
a man with money got away with manslaughter
of a woman and not many years later
money murdered you and got away
in one of its many sports cars
I’ve tried to understand you circling me
sometimes an aura other times an astral
speck sometimes my peers leave
with you and family doesn’t want to talk
the person is gone with their story
and we coagulate in the wake of their light
independently and I come no closer
I return to your poetry an isolated
bad-mouthed woman
free of most norms
including denial of you
you are not close to me now but within
I make you a deal with the crone crown
in an angry state A LIVID POETRY
crown my liver
every real act of the world is a great poem
am I healthy? — my body does as it wishes
believe in its sovereignty soundtrack
teenagers in black who laugh
at adults who collude with rich murderers
⥀
Rabbia
Vado alla porta scorrevole
e vedo sotto un reliquiario mariano
un albero un cane bianco che sembra un lupo
e un orto un giradischi vecchio
suona inni che erano proibiti stringiamci a coorte
sull’arpa un acro di tranquillità rurale
ma non dobbiamo sforzarci per sentire la ricerca dello straniero
per pane e lavoro e appena oltre vediamo
cantieri fascisti con rametti gialli che cadono
un garage sepolcrale automobili blindate spinte
dal vento
Maria la lupa il giardino sono fantasmi
rovine
la sua età era pacificante riduceva gli anni della sua
già inspiegabilmente giovanile faccia centenaria
luce oro luce infermiera niente
passa su di me ascoltando un poeta che legge dei capelli
di Nancy Reagan un luogo di pestilenza
DITA INCROCIATE
qualche stormo di uccelli ha sentito la sua bocca
il suo soprannome tradotto come “rumore”
desiderio di violenza santa
fare un atto di vendetta grato / e punire mille
peccati in un solo giorno
Metto in pausa il video sulla sua bocca morta
seduta su un gradino circondato da terra e sterpi
confraternite silenziose virus aereo la mia bocca. coperta
lei non ha mai nemmeno guardato fuori dalla finestra con una bella vista
e una bandiera americana
vecchio nodo
rosa bagnata
della mia esistenza
dove i suoi resti respirano
ascella d’
istante
pensi di sentire l’odore di tua madre
è il demone della rabbia che si stacca e gironzola da solo
rendendoci padroni del nostro tempo
in una futura discarica pubblica di ossa miliardarie
le sue rose rosa
Sono una poeta ventenne anche un po’ sorda
turbina interna la vittoria del fare esplodere vite private
vomito sulle loro facce
Non posso fingere ora di non conoscere il mondo
o il modo in cui vuole che io sia
segnali di zucca di plastica
Stagione orientale
conosceva l’inferno arido
furore secco
Ho più di 50 anni e sono nuova come una giovane
che sa solo di essere nuova
e in accordo con la sua rabbia
per NB (1920-2020)
Rage
I go to the sliding door
and see a Marian shrine beneath
a tree a white dog that looks like a wolf
and a vegetable garden an old turn table
plays hymns that were forbidden let us join a cohort
on harpsicord an acre of rural tranquility
but we need not strain to feel the foreigner’s search
for work and bread and just beyond we see
fascist building sites with yellow tumbling twigs
a sepulchral garage armored cars powered by
wind
Mary the wolf the garden are phantasms
ruins
her age was peaceful took the age off her
already inexplicably young-looking century-old face
light gold light nurse nothing
came over me listening to a poet read about Nancy
Reagan’s hair a locus of pestilence
FINGERS CROSSED
some flock of birds heard her mouth
her nickname translated “noise”
wish for holy violence
to make a grateful act of revenge / and punish a thousand
wrongs in a single day
I pause the video on her dead mouth
sitting on a step surrounded by dirt and scrub
hushed fraternities airborne virus my mouth. covered
she never even looked out the window with a nice view
and an American flag
old knot
wet rose
of my existence
where her remains breathe
arm
pit in-
stant
you think you smell your mother
it’s the demon of rage
detaching and whirling on its own
grooming us masters of our time
in a public billionaire bone dump to-be
her roses pink
I am a poet in my twenties both a little deaf
internal turbine the victory of exploding private lives
vomit in their faces
I can’t pretend now that I don’t know the world
or the way it wants me to be
plastic pumpkin signals
Eastern season
did she know arid inferno
dry furor
I am over 50 and new as a youth
who only knows that she is new
and in agreement with her rage
per NB (1920-2020)
The Pasolini Book è il sesto libro di poesie di Stacy Szymaszek. Nel 2022 è stato pubblicato anche il suo libro Famous Hermits. Nel 2014 l’autrice ha ricevuto la New York Foundation for the Arts Fellowship in Poetry e, nel 2019, una borsa di studio in poesia della Foundation for Contemporary Arts. Dal 2007 al 2018 è stata direttrice del The Poetry Project presso la St. Mark’s Church di New York City. Attualmente vive nella Hudson Valley, dove è educatrice e consulente freelance per organizzazioni non-profit di arte e giustizia sociale.
Allison Grimaldi Donahue (1984, Middletown, Conn. USA) lavora con il testo e la performance esplorando le modalità con cui il linguaggio e la scrittura possono muoversi tra esperienza individuale e collettiva. Utilizza spesso metodi di scrittura partecipativa per costruire comunità improvvisate di scrittori e traduttori, indagando i modi in cui il linguaggio è utile e inutile, significativo e ricettacolo. È autrice di Body to Mineral (Publication Studio Vancouver 2016) e On Endings (Delere Press 2019) e traduttrice di Blown Away di Vito M. Bonito (Fomite 2021) e Self-portrait di Carla Lonzi (Divided 2021). Le sue performance sono state recentemente ospitate presso: Short Theatre, Almanacco Torino, MACRO, MAMbo, Fondazione Giuliani e Flip Napoli. È stata borsista 2021/22 presso la Sommerakademie Paul Klee di Berna.