Seisachtheia di Leonardo Recanatini Satriano ⥀ Passaggi
Passaggi, la rubrica settimanale di Argo dedicata alle pratiche della prosa breve, presenta oggi Seisachtheia di Leonardo Recanatini Satriano. L’editoriale della rubrica può essere letto qui
Illustrazione in copertina di Valentina Vallorani, Senza titolo, 2020.
Certe cose non si dicono, dicono. Il minimo, innanzitutto. Il chicco di senape, l’evento esiguo. La punteggiatura della vita. Non si dice il suono antico delle chiavi, il cielo sul tavolo di legno. Non si dice il campo di spighe, non si dice il pensiero di un campo di spighe. Non si dice la pietà elettrica dei prati. Non si dicono gli animali che c’hanno incontrati, i muscoli del cane, la vespa nella stanza. Non si dicono i topi sul tragitto dalla casa alla stazione. Non si dice l’unghia perduta, il pasto un po’ languido, il lento scivolare degli umori lungo fiordi di porcellana inclinata. Non si dice come cadono le cellule, come lasciano la carne per unirsi al circo della polvere. Non si dice il battito vissuto come ultimo, la preghiera verdescuro nell’androne. Non si dicono i prodigi elementari. Non si dice la macchia arcobaleno che abita la notte sul cartello che segnala il cimitero. Non si dice la macchina apparsa dalla curva, la carrozzeria turchese traversata da fratture attorno al fanale, un grafema di faglie alludeva nella luce ai misteri di un motore, era un mosaico nella lingua senza nome. Non si dice l’ora se è l’ora che torni, se è l’ora prunesca dei fati. E non si dice che guardando una candela lasceremo quest’hotel per navigare nell’incanto le navate bizantine della sera.
E poi, il massimo. Ma il massimo è compresente al minimo, come suo ipocentro.
Detto questo, l’astrologo chiuse il libro e iniziò a spogliarsi, guardandosi allo specchio.
Chi volesse proporre prose brevi per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it

Leonardo Recanatini Satriano

Leonardo Recanatini Satriano
Leonardo Recanatini Satriano (1994) nasce vive e scrive in provincia di Ancona. Laureato in filosofia, collabora dal 2015 col Collettivo ØNAR.