Señor di Giacomo Cavaliere ⥀ Passaggi

Per la rubrica Passaggi presentiamo oggi una prosa breve di Giacomo Cavaliere dal titolo Señor, illustrata da un collage di Iaia. L’editoriale della rubrica può essere letto qui

Illustrazione in copertina di Iaia, Antigene, 2020.

 


 

Vol. 13… 14… 16… 22… 28
Un’ispida voce femminile dice che la tele disturba i cani nell’altra stanza; un’altra voce, modulata sulla frequenza di un uomo in comando, risponde che la telenovela lo aiuta a lasciar defluire i pensieri contingenziali senza che inficino la concentrazione. Tutti quei bastardini in gabbia, altrimenti, lo farebbero impazzire. Questa settimana verrà fuori se Martin Angel è davvero figlio dell’incesto inconsapevole tra il generale Garcia e sua figlia Natalia.
Dios mio, ripete la donna, señor, si sta svegliando. Meglio.
Il primo schiaffo che sento non deve essere il primo che ricevo; ok, ok, sillabe afone, incastrate nell’esofago.
Vol. 28… 25… 21… 17
Mi sente, señor? Aumentate la morfina. Ma è già al massimo. Altri cinque milligrammi. Ma, señor, tentenna ancora l’assistente. Le ustioni sono il peggior dolore che si possa provare, si prepari a rimetterlo in coma.
Uhm, uhm, uhm, aaahhhughhch.
Ora sale, tranquilo. Sa dove siamo?
Os-ped-ale.
Bravo, y cual?
Hiuycgasf….
Ha avuto un incidente. L’autobus su cui viaggiava è stato colpito da un furgone che trasportava acido nitrico e GPL precipitato da un tornante, ha sfondato il tetto del bus su cui viaggiava.
Non sono sicuro che le sillabe mi raggiungano nell’ordine giusto, ma comincio a sentire. Più che sentire. Una macchia opaca e spruzzata di sangue stinto richiama un uomo in camice, guanti e mascherina chirurgica, capelli brizzolati impomatati all’indietro, occhiali da vista. E tutto così rosso, privo di contorni, come sono le stanze algide e piastrellate in cui la gente viene salvata oppure muore. Questa non è fredda come quella in cui mi hanno operato alla gamba anni fa, e quella volta non si sentivano i cani.
Niente cuoio capelluto, l’orecchio destro è liquefatto, qui possiamo notare l’emergere dell’osso zigomatico.
Yaulcnbvsodwghn…
Non si agiti, señor. Più si oppone alle cinghie, più sentirà stringere sul diaframma e farà fatica a respirare.
Iuhm, ewhnm, ahbamhm…
Altri due milligrammi. Dottore, fa lei, non più señor.
Preferisco che sia vigile. I ping del monitor salgono di frequenza. Possiamo spegnerlo quello, da solo fastidio. Il cuore è a posto. Ha perso il settanta percento del derma, ma quello che c’è dentro può ancora servire.
Hgsnaskdyskdn, dottore, yujhadpsrlgn…
Ha malattie autoimmuni, infettive o patologie pregresse? Epatite, HIV, tisi, porfiria, Hashimoto, malaria, chickungunya, sclerodermia? Ha mai subito trapianti? È venuto da solo? Niente biglietto di ritorno? Ok, perfetto. Come ho detto, eccetto un grave edema polmonare bilaterale, l’interno è ancora funzionante. È un peccato soprattutto per le cornee. Di quelle non ce ne sono mai abbastanza.
Señorita, alzi pure il volume.

 

 

 


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Giacomo Cavaliere
Iaia, Antigene, 2020.