Sensibili al contesto di Bianca Oradini ⥀ Passaggi
La rubrica Passaggi dedica la sua pubblicazione di oggi alla prosa breve Sensibili al contesto di Bianca Oradini. L’editoriale della rubrica può essere letto qui
Illustrazione in copertina di Cristiano Baricelli, Finirà presto, 2022.
sprawl post-urbano & ranuncoli : gli scheletri nel paesaggio sono tipi da 1D, artropodi tutti esoscheletro, relitti industriali o monumenti alla società dei consumi coperti di edera che in festa ti graffia se provi a pisciarci in mezzo e non è un bello spettacolo. di belli spettacoli ne abbiamo visti (qualcuno) soprattutto belle gambe quelle tipe che vanno a correre mentre noi nel degrado non biodegradabile del paesaggio si discute un discorso che potrei anche riportare se qualcuno con la mia urgenza abitasse ora, adesso, con me, qui, questo nostro spettacolo di sprawl post-urbano & ranuncoli; il panorama della coscienza è ultra scheletrico invece
normalizzare pisciare nell’edera dietro la macchina in doccia : epifania nella moderna crisi estatica : teofania elettrica di base chimica in cui il mio sbriciolarmi di patatine può passare inosservato. essere qui (2p) in una sorta di piccola morte emozionale in agnosia a bocca semiaperta con il dito incastrato nel libro (ho dimenticato la forma di quello che usavo per tenere il segno alla pagina : la sua geometria variabile) : coazione alla flessione forzata ma è solo il freddo e siamo zitte le ginocchia sotto il mento incastrate nella panchina.
non essere visibile ha implicazioni evolutive utili – se non mi vedessero tutta incastrata come mi trovo (e come, di certo, mi ricordano : gonfia occhi criptati lenti lerce) – se mi ignorassero come mi ignora la pioggia (sono? una linea di destino da inzuppare) – potrei fare ciò che devo per prolungare le metafore. ero partita con i migliori propositi ma poi – dietro un liquido verde fosforescente – ha cercato di guardarmi negli occhi. bevo l’acqua dei cessi (refluxio) in questo via vai di, non si può fare del mimetismo. tra apparizioni al neon & coazioni metaboliche, tutto sto senso della fine spinge a prendersela con i Pesci rossi, fallisce il discorso in accelerazioni mnestiche. poi mi sono ricordata – in un sogno ad altissima temperatura simbolica – che i conti tornano tutti perché in questo sistema economico se si scrive un romanzo si usa il genere : realismo mimetico basso aka l’io è sottoposto alle leggi di natura (evolutive) come ha detto Northrop Frye (per non parlare di Darwin)
i figli dell’immediato non sono disposti ad esporsi alla mia lentezza cronica alla lente distopica al modo catarifrangente di illuminare il mondo – non hanno pazienza – la pazienza di osservarsi in attesa al semaforo – in quanti secondi la valutazione del rischio il suono di un clacson l’orgasmo? superfetare constatazioni amichevoli start-up dipendenti nuovi slogan pinkwashing – in quanti secondi bruciano i cestini gli scontrini in quanti secondi bruciare il traffico? i figli dell’immediato ti dicono cosa mettere chi assumere cosa non assumere spesso – certo capitalizzare il tempo ma la messa a profitto schiaccia sempre quelli in basso
Chi volesse proporre prose brevi per la rubrica, può inviarle a questo indirizzo email: RubricaPassaggi@argonline.it


Bianca Oradini
Bianca Oradini è nata a Cremona nel 1997, dove vive. Dopo aver conseguito la Laurea triennale in Lettere moderne presso l'ateneo di Pavia, sta frequentando il corso magistrale in Filologia moderna a Firenze. Ha collaborato con alcune prose brevi alla rubrica Passaggi della rivista «Argo» e al numero dello scorso dicembre della rivista letteraria «L'Appeso». Non capisce le faccende cibernetiche – scrive ferite estetiche – combina un sacco di patatrac!