La spoken music in Italia ⥀ Zoopalco Poetry Label 2022
Zoopalco Poetry Label è la prima etichetta di spoken music e poesia orale italiana. Le prime tre uscite sono di Monosportiva, Mezzopalco e Osso Sacro
Tanto tuonò che piovve, dice il detto popolare, che noi evochiamo innanzitutto con intento apotropaico in questa antropocenica estate. Ma è anche e soprattutto un proverbio che si addice bene al tribale Collettivo Zoopalco, impegnato dal 2016 a sperimentare le forme popolari della poesia contemporanea. Dopo anni di pratica nell’ambito della poesia multimediale, dalla poesia orale alla videopoesia, dalla spoken word music alla performance, dalla letteratura elettronica al teatro, il collettivo ha creato infatti la Zoopalco Poetry Label (ZPL), uno strumento con cui gestire la promozione di artisti e poeti nel campo della spoken music e della poesia orale.
Per sapere cosa sia la spoken music non si può ricorrere all’enciclopedia né al vocabolario Treccani, così come fino a qualche tempo fa non vi si trovava una definizione di videopoesia (inserita di recente, tra i neologismi, qui). Nell’edizione italiana di Wikipedia si trova la voce spoken word ma non spoken music. Della spoken word, del resto, fornisce da decenni una sua versione performativa Lello Voce, che all’inizio del Duemila ha importato in Italia il Poetry Slam, genere poetico creato negli Stati Uniti da Mark Kelly Smith e strettamente imparentato alla spoken word. Dunque, se la spoken word è un genere poetico incentrato sulla parola parlata, prevalentemente narrativa ed elettivamente performativa, non necessariamente accompagnato da musica, la spoken music è, secondo la versione fornita da Zoopalco, un «genere ibrido a cavallo tra hip-hop, elettronica, cantautorato e arti performative. Il centro è la narrazione di storie attraverso la voce come strumento espressivo, politico, di ricerca».
ZPL, nata anche grazie al contributo del bando IncrediBOL! del Comune di Bologna, è un’etichetta che intende promuovere artisti e artiste, poete e poeti, organizzando eventi, tour nazionali e festival. Con la sua creazione Zoopalco, che ha base tra Bologna e la provincia di Benevento, vuole costruire un discorso italiano di spoken music. Alcune produzioni dell’etichetta hanno ricevuto contributi da Bologna City of Music UNESCO e altre istituzioni.
Le prime tre uscite discografiche dell’etichetta sono tre diverse produzioni di ZPL risultate vincitrici al Premio Dubito di Poesia con Musica, il maggiore riconoscimento italiano alla spoken music. Eccole di seguito, nella versione propagandistica originale.
Monosportiva
Eugenia Galli (voce e testi) e Lorenzo Dal Pan (synth e machines) sono la Monosportiva, un progetto in cui la poesia si fonde a un’elettronica pop giocosa ma sempre velata di inquietudini e malinconie. Dopo il primo EP omonimo – una storia che si snoda tra ospedali e centri fitness, figure di madri e afasie – il duo torna a parlare di corpi femminili e non conformi con un nuovo concept sul sex work. Quattro brani di spoken music per raccontare la pornografia, l’autodeterminazione, le ossessioni e l’identità di genere al di fuori del binarismo.
L’EP si apre con il dittico costituito da Camgirl e Screenshot: una lavoratrice che crea contenuti per adultə si racconta a telecamere accese e spente tra le intromissioni di chi fruisce delle sue performance – semplici utenti, troll, alfieri del patriarcato e stalker con velleità artistiche. Ecco un live al Cox18 (Milano).
I videoclip di Camgirl e di Screenshot, realizzati rispettivamente da Lele Marcojanni e da Associazione Art Delinquere, sono disponibili online a pagamento. Tra i luoghi in cui il duo si è esibito si segnalano l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il palco di Vinitaly a Verona, il Teatro Candiani di Mestre, il Mercato Sonato e il Locomotiv Club di Bologna, La Limonaia di Villa Strozzi a Firenze, lo ZU di Parma, i centri sociali Cox18 (Milano), Django (Treviso), Bunker (Torino), Làbas e TPO (Bologna). Il progetto ha vinto il Premio Dubito di Poesia con Musica nel 2020.
EP Credits
Parole: Eugenia Galli
Musica: Lorenzo Dal Pan
Riprese e mix: Locomotiv Club
Recording Studio
Master: Giovanni Garoia
Mezzopalco
Album/spettacolo di sole voci (due narratori e un beatboxer) a tempo di hip-hop, drum’n’bass, techno, trap, jungle con le parole della poesia. Il progetto Mezzopalco nasce da un’idea di Riccardo Iachini e Toi Giordani, compagni co-fondatori del Collettivo Zoopalco. Le diverse strade che hanno condotto alla poesia e alla creazione del collettivo hanno fatto sì che l’approccio ad essa fosse eterogeneo, narrativo e multimediale: le influenze, infatti, appartengono a pratiche, movimenti, artisti, periodi storici, personaggi e generi molto differenti tra loro.
Di qui la volontà di costruire un’antologia di imprescindibili, ovvero una serie di brani ispirati a diversi artisti che hanno plasmato, in maniere differenti, la “Storia orale dell’occidente” – con l’obiettivo di usare la poesia e soprattutto la voce come medium portatore di contaminazione tra i generi e abbattimento di barriere formali. Tutto ciò che costituisce il progetto è costruito con la voce come unico input.
Mezzopalco, ad oggi, canta di Gil-Scot Heron, Patrizia Vicinelli, Eschilo, Demetrio Stratos, Jeanne Hébuterne e Pastora Pavòn Cruz, conducendo un viaggio che attraversa le epoche e travalica il concetto di tempo, disegnando una Storia diversa. Il progetto ha vinto il Premio Dubito di Poesia con Musica nel 2018 e successivamente percorso tutta Italia con più di 30 date in 2 anni. Il primo disco, IMPRE, è uscito il 27.05.22.
LP CREDITS
Riprese, mix, produzione by
Luca @ POLO STUDIO – Bologna
Testi, voci e concept:
Riccardo Iachini e Toi Giordani
Beatbox: Ninjoh Beats
Osso Sacro
Osso Sacro è un progetto di ricerca, rielaborazione e riposizionamento delle narrazioni orali e sonore del territorio sannita, nato dall’unione artistica tra il Poeta e Performer Vittorio Zollo e il polistrumentista Corrado Ciervo. Dalle colline del Sannio aggrappate alle frane, dall’ultima scoria della miseria umana, il loro primo lavoro si intitola Urla dal Confine, ed è l’ultimo atto con il quale si chiude l’ideale Trilogia della ruralità concepita da Vittorio Zollo.
Le vicende parlate, suonate, cantate e performante si basano su fatti realmente accaduti, ricollocati dal Poeta Zollo. Corrado Ciervo, artefice di ogni produzione musicale e microsfumatura sonora, recupera e riposiziona le sonorità del territorio sannita. La risultante è un disco metastorico, una performance mitopoietica in cui tutto accade in un tempo altro e in una zona non ordinaria. Le Urla dal confine sono le grida mute che giungono dai margini di ogni paese, borgo o periferia. È l’intero globo in una sola contrada, precisamente ai confini tra Regno di Napoli e Stato Pontificio.
Urla dal Confine è un rituale arcaico e ciclico nel quale riecheggia il mito di Persefone, giovane rapita e stuprata da Ade, prete del paese. Tra la disperazione di sua madre Demetra che “canta sul tamburo”, e il contrappasso di suo padre, “l’infelice monarca”, tanti i volti sfocati e numerose le voci strozzate che ci giungono dalla marginalità delle aree interne, luoghi in cui il mito, sempre originario, non morirà mai.
Da Il verme nella mela ad Anna ‘a beat, da Le serpi di San Domenico a Le catene di Persefone, questo lavoro è stato possibile grazie alla supervisione del “Munaciello” Carlo Ciervo, e vede la partecipazione di voci consapevoli e inconsapevoli tra le quali: Dennj De Nisi, Alfredo D’Ecclesiis, Wissal Houbabi e Toi Giordani. Il progetto ha vinto il Premio Dubito di Poesia con Musica nel 2021.
LP CREDITS
Riprese, mix, produzione [in progress]
by Ciervo’s @ Musicalia Studio
– Sant’Angelo a Cupolo (BN)
Testi e voce principale: Vittorio Zollo
Arrangiamenti:
Corrado e Carlo Ciervo, Vittorio Zollo
Valerio Cuccaroni
Dottore di ricerca in Italianistica all’Università di Bologna e Paris IV Sorbonne, Valerio Cuccaroni è docente di lettere e giornalista. Collabora con «Le Monde Diplomatique - il manifesto», «Poesia», «Il Resto del Carlino» e «Prisma. Economia società lavoro». È tra i fondatori di «Argo». Ha curato i volumi “La parola che cura. Laboratori di scrittura in contesti di disagio” (ed. Mediateca delle Marche, 2007), “L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e altre lingue minoritarie tra Novecento e Duemila” (con M. Cohen, G. Nava, R. Renzi, C. Sinicco, ed. Gwynplaine, coll. Argo, 2014) e Guido Guglielmi, “Critica del nonostante” (ed. Pendragon, 2016). Ha pubblicato il libro “L’arcatana. Viaggio nelle Marche creative under 35” e tradotto “Che cos’è il Terzo Stato?” di Emmanuel Joseph Sieyès, entrambi per le edizioni Gwynplaine. Dopo anni di esperimenti e collaborazioni a volumi collettivi, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Lucida tela” (ed. Transeuropa, 2022). È direttore artistico del poesia festival “La Punta della Lingua”, organizzato da Nie Wiem aps, casa editrice di Argo e impresa creativa senza scopo di lucro, di cui è tra i fondatori, insieme a Natalia Paci e Flavio Raccichini.
(Foto di Dino Ignani)