La storta di Ilaria Mariani ⥀ Passaggi

La rubrica Passaggi pubblica oggi una prosa breve di Ilaria Mariani dal titolo La storta, illustrata da Greta Chiaravalle. L’editoriale della rubrica può essere letto qui

Illustrazione in copertina di Greta Chiaravalle, La mia stanza, 2023.

 



 

La depressa stava storta in una stanza tonda e senza specchi. Stava storta perché era molto triste; la intristiva tutto quello che esisteva, lei soprattutto (ma è già inteso). La depressa si tagliava tutti i giorni sulla gamba; preferiva la sinistra, sempre e solo dietro, così se non voleva non vedeva. Si faceva dei taglietti paralleli e poi sopra ci passava con la lingua, specialmente se scappava troppo sangue. Anche quando si tagliava si storceva, altrimenti il disegno usciva male e poi non ci si poteva leccare. Ma quel giorno la depressa stava storta perché aveva vomitato e il suo corpo, poco avvezzo alla pratica dell’emesi, era esploso dall’interno e aveva fatto del suo viso una mappa capillare. Lei questo lo sapeva perché, dopo aver raccolto alla meglio il putrescente, s’era vista nella camera-telefono, curiosa di sapere del suo aspetto post-evento. S’era vista con la faccia tutta segno-rosso-segno e, dopo essersi assicurata della reversibilità della faccenda, s’era storta sul suo letto. Aveva scattato una foto alla sua faccia e la guardava e pensava che proprio le piaceva così, tutta decorata. Mentre si guardava, catturata in quell’addobbo involontario, si storceva e questa volta non rivolta verso il retro della gamba, ma con la mano tra le gambe si prendeva il bel piacere. Era da un anno che la depressa non godeva con la figa.

 

 

 


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Ilaria Mariani
Greta Chiaravalle, La mia stanza, 2023.