SUFFRAGETTE – Di Sarah Gravon – recensione di Alessandro Faralla
Genere: Drammatico
Durata: 106 min
Cast: Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, Ben Whishaw, Meryl Streep
Paese: Regno Unito
Anno: 2015
Il riconoscimento dei diritti non avviene mai senza lottare e comporta grandi sacrifici soprattutto quando una società si basa su principi patriarcali. Suffragette, il film della regista inglese Sarah Gravon, esprime questa certezza senza nascondersi, mostrando i lati più cruenti, gli schiaffi e i soprusi subiti, fisici e d’opinione. Presentato in Italia al Torino Film Festival è un piccolo significativo riconoscimento di una conquista di cui poco si parla. L’uscita nelle sale nel nostro paese ha preceduto di pochi giorni l’anniversario del voto delle donne in Italia, il 10 marzo del 1946.
Scritto, diretto e prodotto da un team di sole donne Suffragette è un film intenso e lineare che narra la storia drammatica e coraggiosa del movimento inglese delle suffragette, che agli inizi del novecento lottarono affinché il diritto di voto venisse esteso alle donne.
1912, la vicenda si concentra sul lavoro delle donne di una lavanderia, soggette a turni massacranti per un paga riduttiva rispetto ad un lavoro pericoloso e logorante, donne che segretamente sono protagoniste di azione sovversive, di moderni flash mob per manifestare contro la negazione di un diritto universale.
Le rivendicazioni pacifiche non hanno alcun effetto sui vertici di uno Stato sempre più ottuso e brutale nel reprimere le loro voci e così questo primissimo movimento di emancipazione femminile diventa ancora più audace nell’attuare la propria “crociata”.
Protagoniste sono donne comuni, ma anche personalità colte e benestanti, come la storica leader del movimento Emmeline Pankhurst, interpretata con una breve apparizione da una solidissima Meryl Streep, donne disposte a mettersi in gioco anche a discapito del lavoro e dei rapporti famigliari. Ed è questo fa che Moud, il personaggio principale, per troppo tempo spettatrice consapevole di un sistema che le avvilisce non riconoscendone il valore. Non avendo molte alternative di fronte al muro della Camera dei Comuni, le suffragette muteranno il loro atteggiamento diventando sempre più radicali e attingendo persino alla violenza per innescare il cambiamento.
Un racconto carico di tensione ed emozione, il percorso di militanti indomabili che servendosi del termine che le scherniva sconvolsero la società e un’intera nazione. In Moud, la protagonista impersonata da Carey Mulligan, traspaiono al tempo stesso la sofferenza e la dignità di queste “eroine”, delle figure stoiche in prima linea per ottenere una libertà sociale e politica, nel film questo aspetto è reso efficacemente cogliendo la motivazione alla base delle loro gesta: la loro non era tanto una rivendicazione di genere quanto la volontà di vedere riconosciuta l’essenza del loro esser persone al pari degli uomini.
Nel 1918 il parlamento del Regno Unito approvò la proposta del diritto di voto limitato alle mogli dei capifamiglia al di sopra dei 30 anni che furono così ammesse al voto politico. Solo più tardi, con la legge del 2 luglio 1928, il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito.
La sceneggiatrice Aby Morgan ha dichiarato che la decisione di far un film sulle donne è nata dall’idea di dar spazio a storie che spesso un certo cinema pensa “non meritino di essere raccontate” ed il personaggio di Moud è stato inventato “sia per indagare le motivazioni della lotta di quelle donne sia perché fosse di ispirazione, perché crediamo ci siano molti punti di contatto con il presente”. La regista Sarah Gravon ha ricordato come ci siano ancora 62 milioni di persone che non hanno diritto all’istruzione e si è detta contenta della reazione al film da parte delle giovani donne. Ha sottolineato inoltre come sia stato importante e gratificante esser riusciti a girare delle scene all’interno della Camera dei Comuni. Ancora Aby Morgan ha evidenziato come occorra insistere sull’importanza della parità, assumendo una posizione radicale che si basi sulla complicità delle donne.