Tutto accade ovunque | di Italo Testa | Fabio Orecchini

Non ero io

2. perché poi, anche questo, poi anche questo ritorna, è tutto un                     ripresentarsi, le stesse facce, le stesse cose, a fare muro, poi lo           schiacciamento, la pressione, sui bulbi oculari, sullo sterno, è una spinta       continua, perché poi torna, ti mette all’angolo, quel rumore, per tutta la             notte, quel rumore continuo, come di mille aghi, anche questo, poi, ritorna,           per tutto il giorno, quel rumore, quel rumore continuo, come di mille           taglierini, aperti e chiusi, aperti e chiusi, perché poi non s’arresta, vedi,                 puoi trattenere il respiro, puoi, accovacciarti, appiattirti contro il muro,               puoi, è vero, andare a sbattere, puoi, è vero, andare a sbattere, puoi, è                   vero, appiattirti, appiattirti, tenere il respiro, anche questo, poi, anche               questo ritorna, la pressione sugli occhi, le immagini che spingono, entrano         dentro, puoi, è vero, dire che no, le stesse cose, le stesse facce, no, a fare           muro, no, perché poi

3. allora li senti, non smettono mai, ti dico, non smettono mai, con quei                 loro sguardi viscidi, sempre lì, come se ti volessero toccare, come se             volessero, non so, qualcosa che non capisco, ti guardano, ti guardano e non smettono, allora li senti, perché te ne accorgi dopo, li senti, quei loro               movimenti, quei fremiti, c’è tutto un codice, te ne accorgi dopo, solo dopo,             c’è tutto un modo, di fremere, schioccare le labbra, c’è tutto un modo, e                 non smettono mai, no, lo giuro, con quei loro accenti, le inflessioni che non tornano, devi sentirli, facci caso, è quel loro modo, quel loro modo di                   guardare, quel loro modo, e non smettono mai, se ci sei, loro ci sono, se ti         muovi, loro, dico, proprio loro, con quegli sguardi, quei movimenti, le           vibrazioni delle ciglia, anche quelle, c’è tutto un codice, ti dico, come se       volessero, non so, qualcosa che non afferro, e ti guardano, ti guardano e                 non smettono, allora li senti

4. buono a sapersi, è nel grigio, nel grigio ferro, che tutto decade, buono a sapersi, le minutaglie, le particole, il tracciato sottocute, nel grigio ferro, è il tono dominante, nel grigio, e la polvere, per esempio, sui bordi, la polvere nelle fessure, la polvere, per esempio, e tutto il resto, è nel grigio, vedi, la limatura, anche quella, il tratto, il tono dominante, è in quello, nel grigio ferro, non c’è scampo, tutto converge, tutto torna lì, e il ronzio, il ronzio continuo, dei grandi aspiratori, le ventole che girano, ininterrotte, dico, ininterrotte, giorno e notte, cosa vortica, lì dentro, cosa vortica, ininterrotto, anche lì, è il tono, il tratto dominante, qualcosa che turbina, vedi, qualcosa che gira, ininterrotto, vedi, nel grigio, nel grigio ferro, è sempre lì, anche nell’aria, a questa altezza, nelle spore, che tutto, che tutto converge, sempre lì, nel grigio ferro, sempre buono a sapersi

 

testi tratti da Italo Testa, Tutto accade ovunque, Aragno, 2016

La scheda del  libro dal sito della casa editrice.