In occasione della Semana Cholita – Incontri, presentazioni e seminari dedicati al poeta César Vallejo, presentiamo questo breve testo di Lorenzo Mari accompagnato dalla sua traduzione di un inedito del poeta statunitense Michael Palmer, tra i massimi esponenti della Language Poetry, dedicato, tra gli altri, a César Vallejo, a dimostrazione di quanto il poeta peruviano abbia influito nelle maniere e negli ambiti più differenti della Poesia del ‘900 (e oltre), dal modernismo alle avanguardie, dalla lirica tout court allo sperimentalismo sino alla Language Poetry

 

 

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Vallejo poeta di poeti. La cinquina di Michael Palmer

 

Poeta di poeti è una definizione che probabilmente si attaglia a pochissimi autori e a pochissime autrici, nella letteratura mondiale. Per il cholo César Vallejo è sicuramente una descrizione azzeccata, e questo sin dall’inizio: la seconda edizione di Trilce, pubblicata a Madrid nel 1930 per i tipi della Compañía Ibero-Americana de Publicaciones, è accompagnata, tra i vari contributi, da una poesia-omaggio di Gerardo Diego, Valle Vallejo, che rappresenta in modo paradigmatico l’universo contenuto nei versi di Vallejo, inevitabilmente attraversato anche dai poeti che sono stati suoi estimatori.

Inoltre, l’edizione di Trilce pubblicata per Argolibri contiene uno scritto di Giuliano Mesa, uno dei più importanti poeti italiani del secondo Novecento e del primo scorcio del ventunesimo secolo, che a Vallejo deve la propria scoperta della poesia (secondo il titolo del volume nel quale lo scritto di Mesa era stato originariamente pubblicato, La scoperta della poesia, edito da Metauro nel 2008 per la cura di Massimo Rizzante e Carla Gubert).

A questa schiera si unisce anche Michael Palmer, esponente di punta della Language Poetry statunitense, ancora largamente inedito in lingua italiana – qui un mio tentativo rispetto alla poesia Sun, contenuta nel libro omonimo di Palmer, del 1988 – e che in un testo, proveniente sempre da Sun, cita quattro poeti di riferimento (Paul Celan, César Vallejo, appunto, «Robert C», alias Robert Creeley e «Robert D», alias Robert Duncan), senza per questo dimenticare altre persone alle quali dà del tu – in modo esplosivamente anti-lirico – nella sua poesia, ovvero «Cathy», «Sarah» e «Dina Portelli».

Detto della composizione di genere, nella cinquina si inserisce di diritto anche lo stesso Michael Palmer, lasciandosi contaminare dalle acrobazie linguistiche trilciane («Thee thou…» qui tradotta liberamente per una questione ritmica, ma disponibile per molte altre soluzioni) e restando certamente in attesa che una (ri-)scoperta della poesia ne trascini un’altra, come già auspicato nel caso di Giuliano Mesa.

(Lorenzo Mari)

 

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Thee thou on looking out
You Cathy, Sarah, you Dina Portelli
Why are there five trees

on looking out from this house
You Paul Celan, César
Vallejo, Robert C

and Robert D, Why five
Why a five of clouds
on looking out from this house

 

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Tu teco a guardar fuori
Tu Cathy, Sarah, tu Dina Portelli
Perché ci sono cinque alberi

a guardar fuori da questa casa
Tu Paul Celan, César
Vallejo, Robert C

e Robert D, Perché cinque
Perché una cinquina di nuvole
a guardar fuori da questa casa

 

 

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Immagine di copertina di Nicola De Maria, Testa Orfica I.